Il lusso supera le attese. Ecco perché
Il settore è al terzo anno di ripresa e sono tante le società che stanno superando le attese. Tra cui Gucci, Louis Vuitton e Balenciaga
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“Quest’anno il mercato delle A shares ha sottoperformato, registrando una flessione del 24,2% in dollari e portando le valutazioni prossime al livello minimo. Allo stesso tempo, nonostante l’indebolimento dell’economia cinese e l’impatto previsto dei dazi, il contesto macroeconomico si mantiene solido”. Dmitriy Vlasov, portfolio manager di East Capital, propone il suo outlook sulla Cina con un focus particolare sul mercato delle A shares.
“Il Pil della Cina – argomenta l’esperto – è in linea con l’obiettivo di crescita di quest’anno, pari al 6,5%, mentre gli utili societari dovrebbero crescere di un valore compreso tra il 12% e il 14% su base annua. Le tensioni commerciali sino-americane hanno cambiato le priorità del governo cinese e la riduzione della leva finanziaria non è più l’obiettivo politico più importante a breve termine. Al contrario, i responsabili politici cinesi hanno recentemente iniziato ad adottare politiche di sostegno, in particolare modifiche alla tassazione delle imprese e delle persone fisiche, aumenti degli sgravi fiscali per le imprese che si occupano di ricerca e sviluppo e aumenti della spesa per le infrastrutture. Nei prossimi mesi ci si può aspettare di più”.
“È piuttosto semplice intuire perché – spiega l’economista – il mercato delle A shares sia attraente. Con una capitalizzazione di mercato prossima ai 6.500 miliardi di dollari, quello delle A share è il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti. Ad oggi, ci sono più di 3.600 società quotate sulle borse di Shanghai e Shenzhen – un numero più che sufficiente a garantire la costruzione di un portafoglio di società interessanti ben diversificato e liquido. Infatti, per quanto quest’anno il dato sia stato al di sotto della media a causa del sentiment su cui hanno pesato le tensioni geopolitiche e la continuazione del deleveraging, la liquidità del mercato delle A shares si attesta su ottimi livelli”.
“Il turnover medio – giornaliero – conclude Vlasov – è di circa 60 miliardi di dollari, mentre il dato per la borsa di Hong Kong si attesta sui 15 miliardi”.