“In questo momento siamo neutrali sugli asset rischiosi e privilegiamo un atteggiamento difensivo, ma non rinunciatario”: Kasper Elmgreen spiega a FR come sono posizionati i portafogli azionari dell’asset manager francese
Per navigare la complicata fase di mercato di questi mesi Amundi orienta i portafogli azionari verso un approccio neutrale, con una persistente preferenza verso un approccio value difensivo.
Kasper Elmgreen, capo degli investimenti azionari di Amundi
Lo ha detto il capo degli investimenti azionari dell’asset manager francese, Kasper Elmgreen, incontrato qualche settimana fa da FocusRisparmio durante un suo viaggio in Italia. Il manager ha le idee chiare nonostante il difficile momento dei mercati: “in questo momento le azioni rappresentano uno degli asset reali in grado di offrire rendimenti e protezione dall’inflazione”.
Ci sono però almeno tre grandi rischi all’orizzonte, che secondo l’esperto possono ostacolare la crescita globale nel 2022 e complicare il lavoro degli investitori professionali sui mercati finanziari: guerra, inflazione e tassi, recrudescenza del Covid (soprattutto in Cina).
“Prese insieme sono tre variabili di difficile lettura – spiega l’esperto – Abbiamo a che fare con forze nuove, come ad esempio l’inflazione, con cui la gran parte dei partecipanti al mercato non si sono mai confrontati”.
L’approccio all’azionario, quindi, non deve essere indiscriminato. “In questo momento siamo neutrali sugli asset rischiosi e privilegiamo un atteggiamento difensivo, ma non rinunciatario”.
Spazio a liquidità e titoli ciclici
Nei fondi Amundi, spiega il capo delle strategie azionarie del gruppo, aumenta la quota di cash, “a disposizione per esplorare eventuali opportunità future”. L’approccio neutral è la sintesi di due visioni opposte sul mercato azionario: high conviction per quanto riguarda le aziende Value e scettiscismo verso il Growth, in particolare verso le aziende tecnologiche. “Crediamo che la fase di ribassi per questi ultimi non sia ancora finita”, sostiene Elmgreen, mentre lato Value Amundi apprezza business con alta qualità dei bilanci, flussi di cassa solidi, elevato potere di determinazione dei prezzi (pricing power) e prospettive di miglioramento Esg.
“Siamo particolarmente positivi sulle banche: sono ben capitalizzate e una buona parte delle cattive notizie congiunturali sono già contenute nei prezzi”, analizza. “Positivi, ma con meno convinzione, verso quei settori difensivi e ciclici come beni di consumo discrezionali, telecom, utilities con introiti basati su concessioni pubbliche”.
Per quanto riguarda la tecnologia Elmgreen rinnova la visione già espressa in uscite pubbliche precedenti: “L’indice MSCI Growth è in territorio di correzione, ma crediamo abbia spazio per scendere ancora”.
ESG, cambio di focus
“La ricerca alle migliori aziende Esg si è trasformata in una caccia all’oro, ma non è quello che vogliamo fare in Amundi”, ha detto Elmgreen. L’approccio dell’asset manager francese, come spiega l’esperto, è quello di focalizzarsi sulle prospettive di miglioramento di ogni azienda. “Non ha più molto senso continuare a investire nelle società con i migliori punteggi Esg. Da un lato sono diventate sempre più care, e dall’altro se tutti seguissero questo approccio avrebbero beneficio solo quelle aziende già pronte alla transizione. Non è quello che vuole fare Amundi”.
“Pensiamo sia il momento di concentrare i propri sforzi sui cosiddetti Esg improvers cioè quelle aziende non ancora perfettamente allineate ai migliori standard di sostenibilità ma che hanno una solida strategia di commitment per raggiungere nel giro di qualche anno gli standard più elevati”, conclude.
Fida ha passato in rassegna le classi di fondi aperti autorizzati per la clientela retail in Italia. Pochi gli schemi ricorrenti ma, nonostante l’anno nero, emerge qualche sprazzo di luce
Con il rischio recessione sempre più concreto, Schroders Capital punta su soluzioni tematiche e sostenibilità per tenere a galla il portafoglio nel mare di incertezza che attende i mercati nel 2023. Sanità ed emergenti le chiavi per estrarre valore dall’equity mentre nel debito le parole d’ordine sono tasso variabile e immobiliare
Eurizon vede molte opportunità, soprattutto nell’obbligazionario. View positiva anche per l’equity, che però nei primi mesi potrebbe registrare un po’ di volatilità. Parola d’ordine? Diversificare
Approccio multiasset, tasso variabile sul mercato dei bond e fondamentali solidi per ridurre il rischio nell’equity. Secondo M&G, sono queste le strategie d’investimento per avere un buon rendimento del portafoglio nel 2023. Attenzione anche alla liquidità come strumento di flessibilità
In un contesto di recessione imminente e incertezza sui tassi, Capital Group scommette su obbligazioni core e investment grade per trarre valore dalla ripresa del reddito fisso. Focus anche su high yield ed emergenti. Nell’equity, opportunità di guadagno in Europa e dai singoli settori industriali
La Cina riapre le frontiere e i mercati festeggiano. Dopo mesi di forte calo, l’azionario cinese è già in ripresa in vista della ripartenza economica. Ecco su cosa puntare secondo i gestori
Il 2022 ha segnato secondo Amadeo Alentorn, portfolio manager del Jupiter Global Equity Absolute Return Fund, un cambio di regime che determinerà un contesto di investimento caratterizzato nel medio periodo da dispersione dei rendimenti e ricorrenti correzioni. “Restare ancorati a modelli di portafoglio ormai sorpassati non farà recuperare dalle perdite”, sottolinea
Secondo la società, una serie di catalizzatori positivi - tra cui un picco dei tassi nella prima parte dell’anno - creeranno valore relativo nel reddito fisso. Sull’equity, riflettori puntati sui trend di crescita secolare
Per molti gestori lo scenario è cambiato. E bisognerà adattarsi a un contesto di inflazione e tassi più alti. I rischi sono tanti ma le opportunità non mancano, a partire da bond e titoli value