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Il country head della società di investimento di Prudential Financial, tra i primi dieci gestori patrimoniali al mondo, spiega a FR|Vision le specificità gestionali e i piani di sviluppo della realtà sbarcata a marzo nel nostro Paese
Un modello multi-affiliate che poggia su quattro pilastri principali che complessivamente pesano oltre 1.500 miliardi di dollari. PGIM Investments è la società di distribuzione delle strategie di PGIM Fixed Income, Jennison Associate, PGIM Real Estate e PGIM Quantitative Solutions; quattro realtà che rappresentano il ramo gestionale di Prudential Financial, tra i primi dieci gestori patrimoniali al mondo.
Obbligazionario, azionario, immobiliare e multi-asset a ritorno assoluto con approccio quantitativo sono le classi di attivo designate per ognuna di queste secondo il principio dell’esclusività e della specializzazione, anche in ottica di azzeramento del rischio di conflitto di interesse.
PGIM Investments è sbarcata in Italia a marzo 2022, sotto la guida di Alessandro Aspesi, in una fase di mercato certamente complessa in cui gli investitori sono alla ricerca di risposte e soluzioni a problematiche che non affrontavano da decenni, in primis il ritorno dell’inflazione.
L’arrivo di una società in un nuovo mercato è sempre una fase densa di incontri. Quali sono le richieste che nascono dagli attuali bisogni degli investitori e che rilevate?
La nostra offerta di strategie copre tutto lo specchio delle asset class, ma in questo momento le due domande tipiche che riceviamo dagli investitori sono come ottenere un rendimento non fortemente correlato con il mercato e come gestire la pressione inflazionistica.
Nel primo caso, la nostra proposta si concentra su strategie global macro e soprattutto di ritorno assoluto obbligazionario, in particolare nel credito. Nel secondo, l’obiettivo di diversificazione degli investimenti con classi di attivo positivamente correlate all’inflazione si sposa perfettamente con le expertise di PGIM Real Estate sul settore immobiliare

Quali sono le principali direttrici su cui state puntando per lo sviluppo del business in Italia?
Siamo ancora ai nostri primi passi sul mercato e prima di tutto stiamo integrando l’ufficio in tutte le divisioni: dal marketing, alla compliance, alla parte vendita. Da un punto di vista di distribuzione, ci concentreremo sul mondo dei fund buyer per poi andare in un secondo momento a creare partnership di lungo periodo con le reti di consulenza.
Un aspetto importante che deriva dalla nostra struttura multi-affiliate ad alto grado di specializzazione è la possibilità di offrire mandati di gestione e l’ambito istituzionale puro è, dunque, una delle priorità su cui stiamo già lavorando.
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