A caccia d’inflazione con il nuovo BTP Italia
“Un’occasione anche per i portafogli Fixed income in ottica di mantenimento fino a maturity del titolo”
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BtpFutura ai nastri di partenza. Ancora non si conosce il dato più importante, ovvero l’ammontare dei tassi garantiti, ma anche senza questa informazione lo strumento sembra interessante per chi ha un’ottica di lungo periodo e intende detenerlo fino a scadenza. Ecco, nell’opinione Mario Morazzoni, partner di Pirola Corporate Finance, società di advisory in finanza strategica (parte dell’organizzazione professionale Pirola Pennuto Zei & Associati), caratteristiche, pro e contro del titolo di Stato che vuole riportare su un vecchio classico il risparmio degli italiani, che finisce oggi solo per il 4% sul debito pubblico italiano, contro il 10% del 2000.
Dopo il record dell’emissione dei Btp Italia a 5 anni nel mese di maggio, che ha totalizzato una raccolta pari a 22,297 miliardi di euro, la nuova emissione in sottoscrizione dal 6 al 10 luglio ha le medesime finalità del Btp Italia ma con delle caratteristiche e un target di riferimento differenti. Il presupposto da cui è partire è che l’emissione dei Btp Futura rientrano in un piano di gestione del debito pubblico finalizzato a coinvolgere in modo più stretto e continuativo i piccoli investitori: questi ultimi infatti nel corso dell’ultimo ventennio hanno diminuito in modo significativo la loro compartecipazione al debito pubblico italiano, passando da una quota pari al 10% dello stesso ad inizio anni 2000 ad una quota del 4% oggi. L’esclusione degli investitori istituzionali da questa prima emissione è infatti legata all’obiettivo strategico di coinvolgere i risparmiatori retail verso un investimento socialmente rilevante per il Paese e con un rendimento appetibile.
Proprio così. Vi sono infatti 1.400 miliardi di euro di disponibilità liquide degli italiani che risultano prive di rendimento e quindi potenzialmente “aggredibili” dal BTP Futura. Inoltre il carattere sociale dello strumento, finalizzato a finanziare il rilancio dell’economia in questo periodo di crisi, dovrebbe risultare incentivante per i piccoli risparmiatori e permetterebbe allo stato di ottenere una base di investitori più stabile con un rischio inferiore di deflussi di capitale in questo periodo di crisi.
Ad oggi non si ha ancora una overview precisa su tutti i dettagli dello strumento Btp futura. Quello che si sa in base alle informazioni rese note dal Mef è la durata, decennale e il fatto che non sono previste spese di commissione per chi lo sottoscriverà in banca o alle Poste, attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana con un lotto minimo di 1.000 euro. Il 3 luglio invece, ossia 3 giorni prima della data di partenza dell’emissione, verrà comunicata la serie dei tassi minimi garantiti. Tra le caratteristiche del BTP Futura che sono state già ufficialmente confermate rientrano le cedole step up, ossia incrementali nel periodo di detenzione dello strumento, e un premio legato alla crescita del PIL per chi deterrà il titolo fino alla scadenza. Sarà possibile la chiusura anticipata dello strumento e se la prima emissione avverrà tra il 6 e il 10 luglio, è già stato confermato che il titolo sarà proposto in più occasioni durante l’anno. Sicuramente i risultati della prima emissione saranno però fondamentali per verificare l’interesse degli investitori e capire se potranno essere replicati gli ottimi risultati raggiunti nel mese di maggio con l’emissione record dei Btp Italia.
Per rispondere a questa domanda risulta fondamentale sottolineare che Btp Futura è uno strumento ideato per essere detenuto nel lungo periodo, ossia in un intorno degli 8/10 anni. Da una prima analisi focalizzata sul breve periodo si potrebbe infatti pensare che sia controproducente legare un premio alla crescita del Pil, in quanto le ultime stime Istat parlano di un calo dell’8,3% dello stesso nel corso del 2020 e una crescita solo del 4,6% nel corso del 2021, che non permetterà di recuperare quanto perso l’anno precedente. In realtà lo strumento è stato strutturato per fare sì che chi compra in collocamento e mantiene per tutta la durata lo strumento in portafoglio avrà diritto ad un premio fedeltà legato all’andamento del Pil medio negli anni di durata dell’emissione con un minimo dell’1% ed un massimo del 3%. Auspicando che non ci sia una seconda ondata della pandemia Covid-19 in autunno, è previsto nel corso del 2022 un recupero del Pil e nel periodo 2023-2030 è prevista una crescita continua dello stesso, che si tramuterebbe in un guadagno per gli investitori di questo strumento. Ad esempio se la crescita economica media dovesse essere dell’1,75% nel periodo di 8/10 anni in cui lo strumento è detenuto, verrà riconosciuto tale bonus aggiuntivo al sottoscrittore che avrà mantenuto per tutto il periodo il Btp in portafoglio.
Quali sono invece i rischi? A chi lo strumento è adatto e a chi no?
Come già detto, ad oggi non si ha ancora una overview precisa su tutti i dettagli dello strumento Btp Futura, fondamentale per poter stilare una lista dei pro e dei contro: la serie dei tassi garantiti rappresenta per gli investitori la caratteristica di maggior interesse per decidere se investire o meno nello strumento. La cosa a oggi certa è che il punto di riferimento per il rendimento che offrirà il Btp Futura è quello espresso dal mercato per i Btp di analoga scadenza. Ipotizzando che il titolo abbia scadenza 10 anni, il rendimento offerto dovrebbe avvicinarsi all’1,4% che il mercato offre ad oggi sui Btp a 10 anni, considerando anche il plus derivante dal premio già descritto parametrizzato alla crescita del Pil che risulta almeno pari all’1% (se il titolo avesse una durata di 10 anni corrisponderebbe a uno 0,1% annuo di rendimento extra). Ogni basis points incrementale che verrà comunicato in data 3 luglio costituirà motivo di interesse aggiuntivo per gli investitori: il mercato oggi si aspetta quindi un opportuno spread che incentivi la sottoscrizione e renda un successo questa nuova iniziativa. A mio avviso il prodotto non è adatto a chi ha un’ottica di portafoglio, in termini di durata, inferiore a 5 anni.