Eurozona, l’inflazione concede una tregua. Ma non alla Bce
A marzo prezzi in frenata al 6,9%, sui minimi da 13 mesi. Ma sale il dato core. S&P: “A maggio nuovo aumento dei tassi”
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Dopo un anno che ha visto tutte le principali asset class registrare forti perdite, il 2023 appena incominciato promette di riportare finalmente un po’ di rendimento nelle tasche degli investitori finanziari. Ma poiché l’incertezza legata a pressioni inflazionistiche e conseguenti mosse delle banche centrali resterà una costante, per trarre davvero beneficio dalla ripartenza sarà necessario adottare una strategia di asset allocation mirata. È questa la convinzione di M&G, che ha una visione molto chiara su come muoversi nei prossimi mesi: approccio multiasset, tasso variabile sul mercato dei bond e fondamentali solidi per minimizzare il rischio nell’equity. Tre direttrici al centro di alcuni dei fondi proposti dalla casa di gestione britannica.
La stretta monetaria che ha penalizzato il reddito fisso nel 2022 potrebbe non esaurirsi con il prosieguo del nuovo anno, specie se negli Stati Uniti la tenuta dell’occupazione continuerà a lasciare margini di manovra alla Fed. Questo non significa però che nel segmento non ci siano buone opportunità di ritorno per gli investitori. James Tomlins, fund manager di M&G, le intravede in particolare nelle obbligazioni high yield a tasso variabile. “Negli ultimi dieci anni l’asset class è andata in perdita solo una volta e l’anno scorso ha perfino registrato un +0,01% a dispetto del quadro fortemente negativo”, spiega.
Il rendimento da high yield a tasso variabile dal 2013 a oggi. Fonte: Ice Bank of America Indices
Il merito, secondo il gestore, va a una serie di caratteristiche che pongono questi strumenti in una posizione unica: “Non solo un ritorno mai inferiore al 5% ma anche una duration abbastanza breve da limitare gli effetti di una politica monetaria falco. Senza contare l’adeguamento automatico della cedola al salire dei tassi e la maggiore esposizione alla componente senior garantita, che si traduce in un maggior tasso di recupero in caso di default”. Da qui, l’idea di costruire M&G (Lux) Global Floating Rate High Yield Fund. Si tratta di un fondo da 1,9 miliardi con uno yield to worst del 12,08% che punta a battere il benchmark tramite una combinazione di capital growth e income. Almeno il 70% del portafoglio è investito in titoli a tasso variabile ad alto rendimento mentre il resto viene distribuito quasi interamente tra governativi e cash. Accantonata, invece, la categoria degli inflation linked, che “hanno un notevole livello di rischio tasso e storneranno in caso di correzione”.
“Gli investitori multiasset sono reduci dal peggiore anno degli ultimi 20 ma il 2023 offrirà ottime opportunità di rendimento e diversificazione per chi vuole puntare su soluzioni flessibili”. Questa la visione espressa da Maria Municchi, gestore di M&G (Lux) Sustainable Allocation Fund. “Gli sconti cui abbiamo assistito portano a valorizzazioni attraenti sia sull’obbligazionario sia sull’azionario, specie in aree storicamente care come quelle growth e quality”, precisa l’esperta. Che poi chiarisce: “Tra i due, tuttavia, riteniamo che sia il fixed income a offrire il maggior valore, e questo tanto nel segmento dei governativi quanto in quello del credito. Mentre sull’equity preferiamo mantenere una certa neutralità in attesa di capire se l’eventuale rallentamento dell’economia impatterà i bilanci aziendali. Attenzione anche alla liquidità, che per Municchi “deve essere presente in buona quantità perché è tornata a remunerare e come strumento per rispondere alle dinamiche di mercato”. Insomma, la cifra chiave resta la volatilità ma proprio in quest’ottica la casa di gestione ritiene sia importante per un portafoglio bilanciato avere un’asset allocation tattica.
Venuti meno la liquidità delle banche centrali e i rendimenti “sicuri” dei titoli high tech, anche il panorama azionario non può che apparire volatile. Specie considerando l’incertezza legata alla curva dell’inflazione e alle conseguenti mosse di Fed e Bce. In un contesto di questo tipo Manuel Pozzi, direttore investimenti di M&G Italia, suggerisce un asset allocation concreta, che punti cioè su società solide e in grado di generare buoni flussi di cassa nel medio termine. “Guardiamo soprattutto alle aziende infrastrutturali, un concetto che va interpretato includendo nella categoria anche realtà più innovative come società di gestione delle torri dati e realtà a valle della filiera tlc. Queste categorie presentano infatti fondamentali solidi e mostrano una costanza di dividendo molto importante nell’ottica di difendersi dall’inflazione”. Sono due, in particolare, i prodotti che M&G propone per trarre valore dall’asset class in questione: il fondo tematico M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund e M&G (Lux) Global Themes Fund, un multi tematico ventennale pensato in chiave diversificazione e incentrato su aziende la cui crescita nel medio termine è legata a quattro megatrend: invecchiamento della popolazione, sostenibilità ambientale, crescita della tecnologia e ruolo sempre più centrale, appunto, delle infrastrutture.
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