#Humanless – L’algoritmo egoista
L'ALGORITMO EGOISTA
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Gli asset manager stanno guardando sempre di più all’intelligenza artificiale per ottenere rendimenti più elevati e soddisfare le aspettative degli investitori. A spiegarlo a FocusRisparmio è Francesca Campanelli, chief commercial officer di Axyon AI, argomentando che la volatilità innescata dalla pandemia e dall’incertezza a livello globale impone un ulteriore sforzo di adattamento ai player del risparmio gestito, per dimostrare ai loro clienti la resilienza degli investimenti.
Molti si attendono che quest’anno il mercato azionario andrà meglio, dato che l’economia mondiale si sta riprendendo dalla crisi. In questo periodo dello scorso anno il mondo stava appena uscendo da un importante crollo dei mercati, causato da un disastro globale che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Nel 2020 si è assistito a un vero e proprio un boom di persone che hanno effettuato un investimento per la prima volta: una ricerca di Alliance Trust evidenzia che è del 66% la percentuale nell’età compresa tra i 18 e i 34 anni che rientra in questa categoria. Nonostante la pandemia abbia causato in molti una certa difficoltà a livello finanziario, altri, invece, si sono ritrovati un reddito extra disponibile e tempo a disposizione durante il lockdown. Questi investitori – per così dire “in erba” – sono più a loro agio con la tecnologia e l’innovazione ed è questo che chiedono anche nella gestione del portafoglio.
Molti investitori si aspettano di fare meglio nel 2021 anche alla luce di migliori prospettive economiche. I mercati azionari mondiali sono crollati durante le prime fasi della pandemia trascinandosi dietro una certa dose di incertezza e, per farsi un’idea dell’impatto sulle gestioni dei portafogli, nel primo trimestre del 2020, negli Stati Uniti solo il 17% dei fondi comuni di investimento a gestione quantitativa che investono in large cap ha sovraperformato i loro benchmark al netto delle commissioni.
Ora, però, la vaccinazione anti COVID-19 è già in una fase avanzata in molti Paesi e i governi di tutto il mondo hanno avviato pacchetti di stimolo e cambiamenti nelle politiche di sostegno nel tentativo di proteggere imprese e singoli individui dalle difficoltà finanziarie. Quando lo scorso novembre c’è stato il primo annuncio della disponibilità del vaccino, nel Regno Unito, per esempio, il mercato azionario è salito del 14% in appena una settimana, e anche altri mercati nel corso del 2021 stanno registrando risultati positivi e incoraggianti:
Le previsioni economiche per il 2021 sono più positive, la gente appare più propensa a investire e i gestori di fondi si trovano quindi davanti al potenziale problema di far fronte a un’ulteriore volatilità. Nonostante gli esperti prevedano un forte rimbalzo economico globale, è quasi impossibile sapere cosa succederà. Le aspettative degli investitori rimangono però comunque elevate, e se non venissero soddisfatte, le conseguenze potrebbero essere drammatiche e per certi versi irreversibili.
Se da una parte i tradizionali modelli di gestione del rischio hanno dovuto affrontare diversi nuovi problemi durante la pandemia, al contempo lo shock dei mercati all’inizio della pandemia COVID-19 ha originato una grande quantità di dati discordanti e confusi nei modelli quantitativi tradizionali, con la conseguenza che questi si sono semplicemente trovati nella condizione di non riuscire ad analizzarli, perché troppo ingenti e troppo diversi dal passato. La conseguenza è che le previsioni di mercato originate dai modelli tradizionali sono risultate fallaci.
Gli investitori non sono nella condizione di poter tollerare enormi ribassi e chiedono una gestione del rischio più efficace per evitare perdite impreviste. C’è anche la possibilità molto reale di un secondo shock dei mercati – per esempio, cosa potrebbe accadere se il virus continuasse a mutare e questo avesse un impatto sul raggiungimento di una reale immunità di gregge? Nonostante i cambiamenti socioeconomici positivi a livello globale, il mondo è ancora nella morsa della crisi e non c’è modo di prevedere la capacità dei mercati di evitare un altro calo. Il rischio che gli investitori perdano fiducia nei loro investimenti è reale, quindi è fondamentale che le società di gestione prendano provvedimenti per assicurarsi di essere preparate a qualsiasi possibile crollo futuro.
L’utilizzo dell’IA e dei sistemi di deep learning per mitigare i rischi sarà di grande aiuto per prendere decisioni più puntuali e meglio informate e soddisfare le aspettative degli investitori. Gli hedge fund gestiti con modelli di IA stanno dimostrando di essere in grado di ottenere performance elevate anche durante la pandemia, e hanno avuto rendimenti cumulati del 34% tra il maggio 2017 e il maggio 2020 rispetto al 12% dell’industria globale degli hedge fund.
I modelli avanzati di IA sono attrezzati per gestire meglio condizioni di mercato volatili, rilevando anomalie nei dati e tendenze a lungo termine che molti modelli quantitativi tradizionali potrebbero non cogliere. Il deep learning, un sottoinsieme dell’IA che porta la tecnologia a un livello ancora più avanzato, rafforzerebbe ulteriormente un modello contro i dati discordanti, permettendo ai gestori di fondi di rilevare anomalie non lineari e complesse nel comportamento degli asset sottostanti. Tutto ciò porta le previsioni sull’andamento dei mercati a un livello molto più preciso, indipendentemente da quanto le condizioni possano mutare.
Le società di gestione che non saranno in grado di sfruttare l’elevato potere analitico dell’IA per soddisfare le aspettative dei loro investitori correranno il rischio di restare indietro rispetto alla concorrenza. Il 56% degli hedge fund ha dichiarato di avere intenzione di sfruttare il machine learning nel loro processo di investimento entro il 2021, e gli investitori globali hanno previsto di spendere 900 milioni di dollari in dati alternativi entro il 2021, una cifra quasi raddoppiata rispetto al 2017.
L’implementazione di queste tecnologie innovative sarà senza dubbio una soluzione potente e intuitiva al problema di soddisfare le aspettative degli investitori di una riduzione del rischio combinata a rendimenti più elevati. Permetterà anche agli asset manager di evidenziare una differenza tangibile nelle loro strategie. Piuttosto che rischiare di ripetere l’incapacità di gestire dati complicati durante un crollo dei mercati, un uso migliore e più efficiente dei dati disponibili aiuterà a ridurre i rischi di perdite e a generare rendimenti indipendentemente dall’imprevedibilità degli eventi mondiali.
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