Crisi Covid, le compagnie assicurative si fidano degli asset manager
Molto apprezzate la trasparenza e la consulenza strategica. Aumenta l’interesse per private credit e private equity. E per la gestione attiva. La ricerca State Street
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Nella Fase 3 post-pandemia, le assicurazioni devono essere pronte a dare il loro contributo e ad investire parte delle risorse private a loro disposizione nel rilancio del Paese. Il doppio auspicio è arrivato nel corso del convegno virtuale ‘Le Compagnie di Assicurazione alla prova di Covid-19’ organizzato da Itinerari Previdenziali, dal presidente dell’Ivass e dg di Banca d’Italia, Daniele Franco, e dalla presidente di Ania e di Poste, Maria Bianca Farina.
“Il settore assicurativo può e deve contribuire a creare un Paese più dinamico nei prossimi anni, a rilanciare l’economia e a sostenere famiglie e imprese nel mondo del post-Covid”, ha detto Franco che ha richiamato all’importanza di “forme di collaborazione” tra il settore pubblico e quello privato. “Le assicurazioni sono grandi investitori istituzionali: investono oltre 900 miliardi”, ha ricordato il presidente Ivass, sottolineando come sia da valutare “se non vi siano margini per utilizzare una parte crescente di queste risorse per il rilancio dell’economia ma questo dipenderà dalle condizioni che verranno create e dalle scelte dei singoli operatori”.
“Il settore – ha quindi aggiunto – è poi cruciale per la capacità di offrire a imprese a famiglie un sistema di protezioni e coperture ampio e competitivo. Credo che la pandemia abbia confermato l’importanza di avere un settore che gestisca i rischi, i sinistri e l’importanza di forme di collaborazione tra settore pubblico e settore privato, la ripartizione di questi rischi, un’ovvia complementarietà su cui varrebbe la pena riflettere”.
Perfettamente allineato con quello di Franco il pensiero della Farina. “Possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo al successo del piano di rilancio” dell’Italia. Il lungo negoziato sul Recovery Fund “ha messo a disposizione del nostro Paese ingenti risorse. A queste ingenti risorse bisognerà necessariamente e opportunamente affiancare risorse private”, ha detto la presidente di Ania.
“Ci aspettiamo, come principale investitore istituzionale italiano, di contribuire attivamente alla declinazione di questo piano” ha aggiunto la Farina, avvertendo che “non si può perdere questa occasione” perché è un’opportunità la possibilità che siano affluite tante risorse europee.
E “se a queste aggiungiamo risorse private soprattutto quelle intermediate dagli investitori istituzionali, davvero l’occasione è unica: non solo per far tornare il Paese al punto in cui eravamo prima della pandemia ma addirittura – ha concluso – per fare finalmente quel passo in più che ci consenta di diventare un Paese più moderno e, nello stesso tempo, in grado di crescere”.