Assogestioni, patrimonio record. Raccolta in ripresa grazie alle GP
Rispetto ai deflussi degli ultimi tre mesi del 2018, la raccolta complessiva del primo trimestre 2019 segna un'inversione di tendenza. Pir al palo. I dati di Assogestioni
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L’industria del risparmio gestito mette a segno un nuovo record del patrimonio. Secondo la mappa mensile di Assogestioni, aprile 2019 si chiude infatti con 2.172 miliardi di masse gestite, in aumento rispetto ai 2.144 miliardi di marzo. Frena invece la raccolta netta, che mostra un calo di 3,9 miliardi di euro.
Le gestioni collettive hanno registrato deflussi per 2,86 miliardi (dopo -708 milioni a marzo) e da inizio anno il bilancio della raccolta è in negativo per 3,1 miliardi. I fondi aperti, in particolare, segnano un calo di 3,2 miliardi (dopo -620 mln), con un saldo di -3,6 miliardi da gennaio. I fondi chiusi approdano, invece, in territorio positivo con +348 milioni (dopo -88 mln), registrando nei primi quattro mesi del 2019 una raccolta netta di +547 milioni.
Le gestioni di portafoglio archiviano aprile a -1,04 miliardi dopo +111 milioni a marzo. Continuano ad arretrare i mandati retail, con -637 milioni (dopo -649 mln) e scivolano in negativo gli istituzionali con -403 milioni, dopo +760 milioni a marzo. Tra i fondi aperti, la fuga ha toccato soprattutto i monetari, che registrano -1,8 miliardi, dopo -762 milioni a marzo (-373 mln da gennaio). Ma continuano a prevalere i riscatti anche sui flessibili, fino a poco tempo fa tra i prodotti più gettonati, con -1,3 miliardi (dopo -735 milioni) e con un saldo da gennaio negativo per 4,1 miliardi.
I risparmiatori italiani hanno poi continuato, in preferenza, ad uscire dai fondi azionari, che segnano -739 milioni (dopo -1,26 mld a marzo), con un saldo di -2,4 miliardi sui quattro mesi. Gli obbligazionari hanno, per contro, conservato un certo appeal tra gli investitori e anche in aprile registrano una raccolta netta positiva (+419 milioni), anche se in misura minore rispetto a marzo (+1,89 mld), con un saldo da inizio anno di +2,63 miliardi. Restano poi in territorio positivo i fondi bilanciati, con +251 milioni dopo +272 milioni a marzo e complessivi +818 milioni da gennaio.
Quanto alla nazionalità, i fondi di diritto italiano hanno registrato una raccolta netta negativa per 1,89 miliardi in aprile, dopo -629 milioni a marzo, con un saldo di -4,6 miliardi da inizio anno. I deflussi ad aprile non risparmiano i fondi esteri, che segnano -1,32 miliardi, dopo l’equilibro di marzo (+9 mln), con un saldo da inizio anno che resta positivo, ma si assottiglia a +965 milioni.
Sotto il profilo delle masse, in aprile si è ridotto il divario tra gestioni collettive e gestioni di portafoglio. Le prime a fine mese totalizzano un patrimonio di 1.082,4 miliardi di euro, pari al 49,8% del totale (da 1.072,7 mld e 49,6% a marzo). Le gestioni di portafoglio sommano, invece, 1.089,4 miliardi, pari al 50,2% (da 1.088,6 mld, 50,4%) e si suddividono tra i 127,9 miliardi delle retail e i 961,4 miliardi delle istituzionali. I fondi aperti totalizzano, dal canto loro, 1.022,5 miliardi, in crescita dai 1.013,2 miliardi di marzo. Più nel dettaglio, gli obbligazionari rappresentano un patrimonio di 389,6 miliardi di euro (38,1% del totale), i flessibili sono a 253,8 miliardi (24,8%), gli azionari a 225,3 miliardi (22% da 220,7 mld, 21,8%), i bilanciati a 117,1 miliardi (11,5%) e i monetari a 33 miliardi (3,2%). I fondi di diritto italiano gestiscono masse per complessivi 246,07 miliardi (24,1%, da 245,7 mld a marzo), mentre il patrimonio dei fondi esteri arriva a 776,4 miliardi (da 767,5 mld).
Infine, i big del settore. Il gruppo Generali segna una raccolta netta negativa per 802,1 milioni di euro, con un patrimonio gestito di 489,7 miliardi (23,2% del totale). Trieste precisa che il risultato di raccolta è dovuto principalmente ad operazioni infragruppo. Il gruppo Intesa Sanpaolo mette a segno deflussi per 606,1 milioni (Eurizon -726,3 mln e Fideuram +120,3 mln), con masse pari a 396,7 miliardi (18,8%). Amundi, numero tre del risparmio gestito in Italia con un patrimonio di 191 miliardi (9% del totale), in aprile registra una raccolta netta di -172 milioni. Segno meno anche per Anima Holding (-306,9 milioni), con masse per 178,8 miliardi, pari all’8,5% del totale e per le Poste (-937,8 mln), con un patrimonio in gestione di 81,8 miliardi (3,9%). BlackRock, che non comunica i dati di raccolta mensile, gestisce 71 miliardi, pari al 3,4% del totale. Aprile si chiude invece in positivo per la raccolta di Pramerica (+63,5 mln, con masse a 61,1 miliardi), Mediolanum (+183,9 mln e patrimonio a 50,2 miliardi), Allianz (+131,7 mln, con un gestito di 49,7 mld) e Axa Im (+157,9 mln con masse per 42,5 mld). Tra gli altri player, in mezzo a una prevalenza di segni meno, spicca State Street Global Advisors con una raccolta netta di +561,4 milioni, sulla spinta delle gestioni di portafoglio istituzionali (+559 mln).