L’equity di Sua Maestà è pronto per la rivincita
Con il venire meno di molte incertezze legate alla Brexit, nel 2020 l’azionario britannico può offrire ottime opportunità. L’analisi di Columbia Threadneedle Investments
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Quest’anno la crescita globale difficilmente riuscirà a superare il potenziale, sebbene ci sia qualche segnale di miglioramento, per questo anche se per l’azionario le aspettative restano positive è meglio non lasciarsi prendere dall’entusiasmo. La raccomandazione arriva da Alessandro Tentori, chief investment officer di Axa Investment Managers Italia, che sottolinea come il flusso di dati a livello globale non sia cambiato molto negli ultimi mesi: “Nella maggior parte delle regioni, il settore manifatturiero continua ad arrancare, per quanto abbia probabilmente smesso di deteriorarsi, mentre i servizi resistono, anche grazie a un mercato del lavoro robusto”.
Tentori sottolinea come sia opinione condivisa che le buone notizie sul fronte della guerra commerciale, abbinate all’effetto ritardato degli stimoli monetari introdotti lo scorso anno, sproneranno la ripresa del commercio mondiale e quindi anche dell’attività manifatturiera. Da questo punto di vista, i dati più recenti provenienti dalla Cina sono incoraggianti. La crescita del Pil si è stabilizzata al 6% nel 3° e nel 4° trimestre, e negli ultimi due mesi gli indici manifatturieri sono in ripresa.
“Restano però due elementi che potrebbero frenare tale rimbalzo – avverte -. Primo, non sono ancora stati risolti gli squilibri finanziari locali. Secondo, uno degli effetti collaterali dell’accordo di fase 1 siglato con gli Stati Uniti sarà quello di affrettare l’apertura economica e finanziaria della Cina, costringendo a un’accelerazione delle riforme. Nel medio termine si tratta di una buona notizia per l’economia mondiale (una crescita più lenta ma più elevata nel secondo mercato al mondo avrà effetti complessivamente positivi), tuttavia il processo di transizione potrebbe riservare qualche difficoltà”.
Insomma, l’economia mondiale è in miglioramento, ma non è ancora pronta per uno sprint. Comunque, i mercati se la sono cavata molto bene finora quest’anno: “La performance a breve termine è stata trainata dagli strumenti più ciclici, azioni giapponesi, statunitensi e dei mercati emergenti, grazie alla rinnovata fiducia nel ciclo globale. Al secondo posto, in termini di rendimento complessivo, troviamo le obbligazioni high yield che continuano la tendenza iniziata a ottobre – spiega Tentori -. Il 2020 è partito con un approccio risk-on, nella previsione di una ripresa della crescita ciclica, che dovrebbe riflettersi in una ripresa della crescita degli utili societari. Gli ostacoli che si trovano di fronte le banche centrali che intendono alzare i tassi di interesse sono così alti in questa fase che non intravediamo un rischio di tasso nell’orizzonte di investimento”.
Per Tentori gli investitori devono monitorare attentamente le valutazioni: se la fiducia negli utili non risale, le valutazioni azionarie potrebbero subire qualche pressione. E gli investitori hanno bisogno della conferma che il rafforzamento della fiducia dopo la firma dell’accordo commerciale di fase 1 si traduca in un miglioramento dei risultati societari.
“Nel mercato del credito – prosegue -, gli spread hanno continuato a restringersi dall’inizio dell’anno. Lo scenario fondamentale, caratterizzato da una crescita moderata e da tassi stabili, favorisce i mercati del credito, tuttavia un’ulteriore riduzione degli spread di credito rispetto ai livelli attuali dipenderà dai fattori tecnici e dal momentum. Gli spread di credito più probabilmente, secondo il nostro team obbligazionario, si stabilizzeranno intorno ai livelli attuali. In effetti ai mercati azionari presumibilmente gioverebbe un rialzo dei tassi e un calo dei rendimenti nei mercati del credito. Ci aspettiamo che i rendimenti dei titoli di Stato core salgano nel corso del 1° trimestre, contenendo la performance delle obbligazioni. Preferiamo dunque le strategie di credito short duration poiché tale approccio si concentra sul reddito”.
“Nel complesso le prospettive per i mercati azionari restano, a nostro giudizio, positive grazie al sostegno della politica monetaria. Preferiamo le azioni alle obbligazioni, e il credito ai tassi. Tuttavia, gli investitori dovranno considerare la possibilità di ottenere guadagni marginali a fronte delle valutazioni che saranno probabilmente sempre più tirate”, conclude Tentori.