Il vaccino Pfizer fa volare le Borse
La casa americana e BioNTech annunciano 15 milioni di dosi entro il 2020. Euforia tra gli investitori: listini in rally, salgono petrolio e rendimenti dei titoli di Stato
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L’entusiasmo con cui i mercati finanziari hanno accolta la notizia della scoperta di un vaccino anti-Covid da parte di Pfizer non accenna a diminuire.
Anche ieri le Borse hanno chiuso con un risultato positivo sia negli Usa che in Europa dove a dare la spinta sono state anche le parole del presidente Bce Lagarde pronunciate nel suo intervento al meeting di Sintra, in Portogallo. Il numero uno dell’Eurotower ha detto in modo esplicito che la Bce ci sarà fino a quando la pandemia sarà solo un ricordo. “Il Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme) e le Tltro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) hanno mostrato la loro efficacia nell’attuale contesto e possono essere aggiustate in modo dinamico per reagire agli sviluppi della pandemia”.
In questo contesto anche le agenzie di rating cominciano ad emettere i primi giudizi. “L’annuncio relativo alla scoperta di un vaccino anti-Covid efficace è arrivato un po’ prima del previsto per gli operatori di mercato ed è chiaramente una grande notizia”, sentenzia S&P Global Ratings. Secondo l’agenzia di rating si tratta di un fattore che supporta il rialzo delle previsioni di crescita del Pil, “resta però da vedere quando tale vaccino sarà disponibile per l’intera popolazione, ma i governi nazionali potrebbero alleviare le misure di distanziamento sociale prima o più velocemente di quanto ci siamo aspettati finora”.
“La sola prospettiva di aver scoperto un vaccino efficace – termine la nota di S&P – potrebbe aiutare a sbloccare immediatamente le decisioni di investimento e di consumo prima ancora che sia disponibile sul mercato, il che è molto incoraggiante”.
Per Ubs Asset Management la svolta sul vaccino rafforza le posizioni procicliche. La divisione di asset management della banca svizzera analizza l’impatto di questa notizia positiva sugli investitori e il conseguente aumento della capacità di “guardare oltre” le notizie negative relative alla crescita dei casi di Covid19 nel breve termine.
“La nostra propensione prociclica al rischio comprende una preferenza per le small caps statunitensi rispetto alle large caps, una propensione ai titoli value rispetto a quelli growth, un dollaro americano più debole e un irripidimento della curva dei Treasury”, dice Ubs Am in un report.
“Siamo convinti che tutte queste posizioni fossero sul punto di performare bene nelle fasi iniziali del ciclo e adesso si prevede che riceveranno un ulteriore stimolo per sovra-performare – concludono gli analisti -. Monitoreremo costantemente i progressi nelle terapie, nei test e in altri candidati vaccini, che hanno il potenziale per supportare ulteriormente le prospettive di crescita e mitigare gli scenari al ribasso”.
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