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Per Fitch sta crescendo la consapevolezza delle autorità di vigilanza dell’urgenza di valutare i rischi derivanti dal climate change. E nei prossimi due-tre anni i test aumenteranno
I rischi climatici sono pronti a guadagnarsi i riflettori di banche e assicurazioni. Nei prossimi due-tre anni, infatti, gli istituti di credito e le compagnie di tutto il mondo dovranno con ogni probabilità affrontare stress test legati al clima, dal momento che le autorità di vigilanza sono sempre più consapevoli dell’urgenza di valutare i rischi derivanti dal cambiamento climatico.
La previsione arriva dagli analisti di Fitch Ratings, che in un nuovo rapporto sottolineano come gli stress test normativi si stiano espandendo rapidamente, guidati dalle autorità di vigilanza nelle giurisdizioni con una chiara attenzione alle politiche ambientali. Ed Eurozona e Regno Unito sono in testa.
Gli esperti fanno notare come, sebbene i test annunciati non verificheranno l’adeguatezza del capitale, potrebbero comunque portare le aziende a chiedersi se hanno bisogno di tenere più riserve per coprire le perdite potenziali dai rischi del cambiamento climatico.
A più lungo termine, Fitch si aspetta che gli stress test climatici alimentino i requisiti di capitale prudenziale. È probabile che più banche e assicurazioni comincino a spostare i loro bilanci da alcuni dei settori più esposti ai rischi del cambiamento climatico, come la produzione, l’elettricità, l’edilizia, i trasporti e il settore immobiliare.
La tendenza per gli analisti è già evidente. Diverse importanti giurisdizioni hanno già annunciato stress test legati al climate change e molte altre li stanno considerando. La maggior parte dei supervisori si basa sugli scenari pubblicati dal “Network for Greening the Financial System”, che sono supportati dalla ricerca scientifica.
Le prime ad annunciare i risultati di questi controlli, saranno le istituzioni finanziarie francesi, il prossimo aprile, prima che il Regno Unito lanci il suo stress test biennale previsto per giugno prossimo. La Bce, poi, ha fatto sapere che testerà le banche ‘significative’ della zona euro nel 2022, mentre le autorità di Australia, Brasile, Canada, Hong Kong e Singapore hanno annunciato test per quest’anno e il prossimo.
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