La Fed non tocca i tassi e taglia la crescita. Ma prevede ancora due sforbiciate nel 2025
Al rialzo le stime di inflazione. Per Powell c’è più incertezza con Trump, ma una recessione è improbabile. Gli investitori sperano in una riduzione a giugno
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La distanza tra Federal Reserve e Banca Centrale Europea si fa sempre più marcata. Secondo Ursula Marchioni, head of Investment & Portfolio Solutions EMEA di BlackRock, entro la fine del 2025 l’Eurotower potrebbe infatti portare i tassi in un range tra l’1,50% e l’1,75% mentre la Fed potrebbe stabilizzarli intorno al 4%. Una prospettiva che conferma un trend già evidente nelle ultime riunioni delle due istituzioni e destinata a produrre implicazioni profonde per investitori e mercati globali.
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Se da una parte la BCE ha avviato un percorso più deciso di allentamento della politica monetaria, la Fed rimane più cauta nel ridurre il costo del denaro. Secondo Marchioni, l’evoluzione dei tassi rispecchia un contesto economico differente tra le due sponde dell’Atlantico. Francoforte sta cioè rispondendo a una crescita più fragile e a un’inflazione in rallentamento, mentre la banca centrale USA deve gestire un’economia ancora solida e un mercato del lavoro resiliente. “Le recenti dichiarazioni di Powell suggeriscono che non intende affrettare il percorso di allentamento monetario, mentre Lagarde ha più margine per intervenire a supporto dell’economia europea”, spiega l’esperta.
Di fronte a questo scenario, la strategia di investimento nel reddito fisso deve adattarsi alle nuove condizioni. La parola d’ordine per BlackRock è “carry with quality”, ossia puntare su asset con un rendimento interessante ma mantenendo un’elevata qualità del credito e facendo un ‘lock in’ dei rendimenti (anche tramite soluzioni fixed maturity). “La nostra view per la Banca centrale europea è quella di tagli costanti fino a giugno per diventare poi più data dependent”, sottolinea Marchioni. “I bond governativi del Vecchio Continente rappresentano un’opportunità per chi vuole allungare la duration, mentre negli Stati Uniti ci posizioniamo sulla parte breve o intermedia della curva”, precisa. Poi aggiunge: “Si registra forte interesse per obbligazioni corporate, segmento in cui do preferiamo titoli in euro anzichè in dollari e ci focalizziamo sulla qualitá, così da catturare rendimenti interessanti senza esporre eccessivamente il portafoglio al rischio di credito”.
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L’allocazione azionaria per il 2025 si concentra sugli Stati Uniti, dove il mercato continua a beneficiare di una crescita degli utili solida e di una leadership nell’innovazione tecnologica. BlackRock conferma il sovrappeso sull’equity USA, con particolare attenzione ai settori ad alta crescita come la tecnologia e l’intelligenza artificiale. “La nostra tesi di US leadership è fondata sui tre pilastri della crescita economica, della solidità degli utili e del vantaggio tecnologico”, rivela Marchioni. Un segnale in questa stessa direzione arriva dal cambiamento di benchmark osservato presso alcuni grandi investitori istituzionali europei, che hanno sostituito l’indice Msci Europe con l’Msci World e hanno aumentato così l’esposizione all’azionario statunitense.
Gli asset alternativi si confermano un pilastro strategico per il 2025. Secondo BlackRock, la crescita di private equity, private credit e infrastrutture sarà guidata dalla combinazione di rendimenti superiori rispetto agli asset tradizionali, una sottoesposizione strutturale degli investitori che stanno progressivamente aumentando l’allocazione e un contesto regolamentare che sta diventando più favorevole all’accesso a queste asset class. “Il tema del rischio rendimento era presente già nel 2021 ma oggi vediamo una vera e propria apertura e una maggiore adozione da parte degli investitori”, afferma Marchioni. La domanda di soluzioni della categoria è in aumento, spinta dalla ricerca di diversificazione e opportunità di ritorno in un contesto di mercati pubblici più volatili.
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Sul ruolo di asset strategici, il dollaro potrebbe rimanere volatile perchè influenzato dalle scelte della nuova amministrazione USA e dalle politiche della Federal Reserve. Gli asset digitali stanno invece acquisendo rilevanza nei portafogli istituzionali, con un crescente interesse da parte degli investitori wealth, mentre l’oro continua a mantenere un ruolo di protezione nei portafogli specialmente in un contesto caratterizzato da incertezza geopolitica e da un’inflazione ancora non del tutto sotto controllo.
Il primo mese del 2025 conferma, quindi, l’attesa per un anno dal quadro economico e regolamentare in evoluzione. Il divario tra Fed e BCE guiderà le decisioni degli investitori, mentre la selezione accurata degli asset diventerà sempre più cruciale. BlackRock rimane convinta dell’importanza di un bilanciamento di portafoglio, con un focus su qualità, diversificazione e innovazione. “Viviamo in un data dependent market, dove la flessibilità e l’adattamento continuo sono fondamentali per massimizzare i rendimenti e proteggere il capitale”, conclude Marchioni.
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