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Dai verbali emerge che a giugno una parte del board ha chiesto un ritocco di mezzo punto. E che l’Eurotower è pronto a fermare le strette se i dati lo consentono. Visco: non lontani da una pausa
La Banca centrale europea è pronta ad alzare nuovamente il costo del denaro a luglio e il mese scorso ha optato “con un ampio consenso” per un ritocco di 25 punti base, nonostante alcuni governatori avrebbero preferito inizialmente un aumento di mezzo punto percentuale. È quanto emerge dai verbali dell’ultimo meeting dello scorso 15 giugno, nei quali l’Eurotower sostiene che il picco dei tassi potrebbe essere vicino, ma avverte che bisogna prepararsi sia a nuove strette sia a uno stop, a seconda dei dati.
“Per far materializzare le previsioni della Bce sull’inflazione, il Consiglio direttivo deve, come minimo, procedere con due rialzi dei tassi successivi a giugno e luglio, che erano già compresi nelle ipotesi su cui si basano le previsioni”, si legge. Ma, ancora una volta, l’accento è posto sull’importanza di attenersi a un approccio dipendente dai dati, riunione per riunione, “in un ambiente incerto, in particolare poiché i tassi si stavano avvicinando a un possibile livello di picco”.
Restano comunque le spaccature all’interno del board, con alcuni membri che si sono detti preoccupati della persistenza il dato core dei prezzi, mentre altri hanno sottolineato come la Bce non dovrebbe mettere troppa enfasi sull’inflazione di fondo. Secondo questi ultimi, infatti, il mandato dell’istituto è collegato a quella nominale, senza contare che l’indice core non rappresenta i consumi delle famiglie e storicamente non è stato un buon indicatore dell’inflazione futura. In ogni caso, tutti hanno ritenuto essenziale comunicare che la politica monetaria ha ancora molto da fare per riportare l’inflazione all’obiettivo in modo tempestivo. “Si ritiene che il Consiglio direttivo possa prendere in considerazione un aumento dei tassi di interesse oltre il mese di luglio, se necessario”, si legge.
Nelle minute viene anche sottolineato però come la Bce potrebbe “dover proseguire con rialzi dei tassi aggiuntivi, ma dovrebbe anche essere pronta a fermarsi se così richiederanno i dati e la sua valutazione”. A luglio e settembre, viene infatti puntualizzato, saranno disponibili nuove informazioni che consentiranno di aggiornare la valutazione delle prospettive di inflazione, la dinamica dell’indice di fondo e la forza della trasmissione della politica monetaria. Per questo un approccio dipendente dai dati e deciso di volta in volta è sempre considerato essenziale.
Visco: non lontani da una pausa sui tassi
Sulla stretta monetaria è tornato anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, secondo cui è certamente “necessario mantenere un orientamento restrittivo per tornare a prezzi stabili”, ma bisogna anche essere “attenti e cauti”, visto che gli effetti della politica monetaria si vedono nel tempo, analizzando le componenti di tutta la domanda. Una volta raggiunto il livello corretto dei tassi, per il numero uno di via Nazionale, bisogna mantenerlo per un po’, ma a suo parere “non siamo molto lontani” da una pausa, “sicuramente prima della fine dell’anno”.
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