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Governatori non tutti d’accordo su quanto potenziare il Pepp. Con i contagi rischi di una crisi più lunga
“Tutti i membri” del consiglio direttivo della Bce, alla riunione di dicembre, sono stati d’accordo sulla necessità di una “azione decisiva” con ulteriori misure di stimolo monetario contro la ripresa della pandemia e di fronte alla revisione in peggio delle stime d’inflazione. Lo si legge nelle minute della riunione pubblicate dalla Banca centrale europea.
“Diversi membri” del Consiglio – tuttavia – si sono espressi a favore di un aumento più modesto del Pepp, potenziato di 500 miliardi a 1.850 miliardi, mentre “alcune argomentazioni” hanno espresso favore per un aumento ancora più consistente.
Nella riunione di dicembre i membri del Consiglio direttivo
della Bce hanno inoltre osservato che la curva della crescita economica “appare ora molto diversa da una forma a V, o a U, immaginata in precedenza” e che è possibile che “la seconda ondata della pandemia, piuttosto che approfondire la crisi, la allunghi più di quanto previsto”.
Nelle minute i governatori hanno condiviso l’impressione che “una riduzione protratta dell’attività potrebbe infliggere danni più durevoli a numerosi settori economici, aumentando i rischi di un rialzo delle insolvenze e disoccupazione”. L’impatto sulle prospettive di crescita di medio termine infliggerebbe dunque “ferite più durevoli”.
Mercati: spread sopra 120 punti, cala greggio, futures contrastati
La reazione dei mercati – finora piuttosto tranquilli nonostante la crisi di governo in Italia – non si è fatta attendere, con le Borse del Vecchio Continente contrastate e piuttosto nervose dopo i verbali della Bce. Negativi i futures sul Nasdaq, positivi sul Dow Jones.
All’indomani del ritiro dei ministri di Italia Viva dal Governo, lo spread tra Btp e Bund è in rialzo a 119 punti base da 112 di ieri e 106 di lunedì. Il rendimento del titolo decennale italiano è allo 0,64%.
Piazza Affari ha virato decisamente al negativo, chiudendo la giornata in ribasso dello 0,47% a 22.637 punti.
In ulteriore calo il greggio (Wti -0,5% a 52,66 dollari), che si è attestato sotto la soglia dei 53 dollari al barile. In calo l’euro sul dollaro, scambiato a 1,22, mentre la sterlina prosegue la corsa a 1,363 sul biglietto verde.
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