Private market, bond e gestione attiva: i family office rivoluzionano l’asset allocation
Per l’Ubs Global Family Office Report 2023, tensioni geopolitiche, tassi e inflazione stanno causando nei portafogli “il più grande cambiamento mai registrato”
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L’Area euro tiene grazie ai servizi, mentre settore il manifatturiero arranca. A segnalare questa doppia velocità sono ultimi indici Pmi di aprile, che complessivamente mostrano un’economia in moderata espansione. Un quadro che, associato a un’inflazione ancora alta, porta i mercati ad alzare il livello d’allerta circa le prossime mosse della Banca centrale europea. Se la maggioranza degli investitori converge sulla previsione di un aumento dei tassi dello 0,25% il prossimo 4 maggio, non mancano infatti quelli che ora temono un rialzo da mezzo punto. Sull’argomento è intervenuto anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, tornato a chiedere prudenza ai colleghi di Francoforte.
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L’indice della produzione manifatturiera di aprile è sceso a 45,5, punti rispetto ai 47,3 di marzo, al minimo da 35 mesi e sotto le previsioni degli analisti di un aumento a 48. Le attività del terziario sono invece salite a quota 56,6 dai 55 punti del mese precedente, ben oltre i 54,5 del consenso. Il Pmi composite è così cresciuto a 54,4 da 53,7, toccando il valore più alto da maggio dell’anno scorso.
Nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi manifatturiero preliminare della Germania si è contratto a 44 punti rispetto ai 44,7 di marzo, contro i 45,5 attesi. L’indice relativo ai servizi tedeschi è invece risultato pari a 55,7 punti, in aumento rispetto ai 53,7 del mese precedente e oltre i 53,5 punti del consenso. Stesso discorso per la Francia, dove il Pmi manifatturiero è risultato pari a 41,9 punti, in calo rispetto ai 46,8 di marzo e decisamente sotto i 48 punti delle previsioni. Il terziario d’Oltralpe è invece risalito a 56,3 punti dai 53,9 di marzo, al top da 11 mesi e meglio dei 53,9 punti stimati.
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Proprio in vista del prossimo meeting di maggio dell’Eurotower e alla luce delle continue esternazioni dei vari membri del board, Ignazio Visco, il numero uno di Bankitalia, è tornato a farsi sentire. Con un ennesimo invito alla prudenza. “Penso che la Bce deve essere prudente, cauta e paziente”, ha spiegato nel corso di un’intervista a Bloomberg tv, in cui non ha escluso ulteriori aumenti dei tassi. “Non abbiamo ancora una situazione di credit crunch, ma assistiamo a una riduzione del credito per alcuni settori e a una sostanziale frenata per i prestiti alle famiglie, e questi si sono verificati nel giro di pochi mesi”, ha sottolineato il governatore italiano. Visco ha quindi ribadito come le decisioni sui tassi debbano essere prese riunione dopo riunione e basandosi sui dati: “Dobbiamo ancora vedere tutti gli effetti delle nostre misure di politica monetaria”, ha avvertito.
“Se facciamo troppo poco, potrebbe esserci il rischio di dover fare di più in futuro e di essere più costosi per l’economia. Se facciamo troppo, potremmo esagerare, soprattutto ora che ci sono alcuni rischi per la stabilità finanziaria che stiamo comprendendo, non direttamente rilevanti per l’area euro, ma il contagio potrebbe esserci e i rischi potrebbero esserci”, ha concluso il numero uno di via Nazionale.
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