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Con il continuo miglioramento delle tecniche di analisi dei dati, il principale fattore di differenziazione per i big data sarà la quantità di dati in loro possesso. La view di Mirabaud Am
I big data sono ovunque e influenzano la nostra vita di ogni giorno. Partendo da questa premessa, Anu Narula, head of global equities di Mirabaud Am, spiega perché investire su questo tema offre oggi molte opportunità interessanti. “Il volume dei dati attualmente in circolazione, infatti, sta crescendo in modo esponenziale, spinto soprattutto dalle nuove modalità con cui gli individui accedono alle informazioni e dalla digitalizzazione dell’economia”.
Nello specifico, sottolinea l’esperto, il legame esistente tra quest’ultima e la cosiddetta ‘esplosione dei dati’ è sempre più evidente. “La digitalizzazione consente, infatti, una migliore acquisizione dei dati e un’accurata analisi delle informazioni – argomenta Narula -, che a loro volta possono essere utilizzate per ottimizzare le soluzioni offerte dalle imprese. Ne è un esempio Edenred, leader mondiale nel settore dei voucher prepagati digitali. La società ha da tempo avviato un processo di transizione dai buoni cartacei a quelli elettronici, accessibili tramite un’app su smartphone. Questo passaggio non solo elimina i costi associati alla stampa, ma consente anche alla società di analizzare con esattezza le preferenze dei propri clienti, potendo individuare quale utente ha speso un determinato voucher in quale ristorante, a che ora”.
Insomma, in un mondo sempre più “data driven”, i vincitori sono quelle società che hanno una quantità significativa di dati, e in particolare quelle che sono in possesso di un ammontare significativo di dati unici. “Ne è un esempio Adobe Creative Cloud di Adobe – conclude -, che rientra nel segmento dei digital media, utilizzato per creare e distribuire contenuti unici su tutte le piattaforme digitali, e in cui la concorrenza è davvero molto limitata. Con il continuo miglioramento delle tecniche di analisi dei dati, il principale fattore di differenziazione per queste aziende sarà la quantità di dati in loro possesso. Ciò, a sua volta, porterà all’acquisizione di nuove preziose informazioni, creando un circolo virtuoso, e le aziende dominanti in un certo settore accresceranno nel tempo il loro vantaggio competitivo”.