Il rally del mercato? Terminerà ben prima di Natale
Secondo Berres (Ethenea), la corsa si concluderà probabilmente già a inizio dicembre. Altrimenti pagheremmo con una correzione a gennaio 2020
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I mercati finanziari iniziano la settimana con un tono positivo e restano concentrati sui negoziati commerciali fra Usa e Cina che entro l’anno dovrebbero convergere in un’intesa.
Sul fronte macroeconomico gli indici europei beneficiano di un lieve miglioramento del clima di fiducia e delle condizioni per gli affari in Germania: l’indice Ifo relativo a novembre è salito a 95 punti dai 94,7 di ottobre. Il dato ha centrato le attese del mercato.
L’indice Ifo in Germania, fonte Bloomberg
Cauto ottimismo anche sul versante geopolitico che riguarda l’esito delle elezioni di Hong Kong in Asia. Ufficialmente lo spoglio delle schede elettorali non si è ancora concluso ma secondo la stampa internazionale le proiezioni prospettano una vittoria dei candidati più ostili alla Cina e vicini alle dimostrazioni.
A inizio settimana le principali Borse europee viaggiano tutte in territorio positivo. In questo quadro alcuni indici viaggiano verso i massimi delle ultime 3-4 settimane, livelli superati i quali si spalancherebbero le porte verso i top dell’anno.
Il dinamismo dei titoli quotati è sostenuto dagli sviluppi dell’intesa attività di m&a in atto fra i grandi gruppi europei in primis quelli francesi, Lvmh e Peugeot.
La holding di lusso parigina ha raggiunto un accordo da 16,2 miliardi di dollari per acquistare il gioielliere americano Tiffany, contando di portare a termine l’operazione – la più grande fino ad ora mai realizzata dal gruppo che controlla anche Bulgari e Tag Heuer nello stesso settore – entro la metà del 2020.
“L’acquisizione di Tiffany rafforzerà la posizione di Lvmh nella gioielleria e aumenterà ulteriormente la sua presenza negli Stati Uniti”, hanno dichiarato le due società in un comunicato congiunto.
Sempre molta Francia anche dietro al mini rally di Fca a Piazza Affari: secondo Reuters, il gruppo PSA-Peugeot è intenzionato a firmare un pre-accordo entro fine anno con Fiat Chrysler in modo da avviare il processo di fusione il prima possibile.
Per quanto riguarda l’Italia, oggi la Commissione Finanze alla Camera voterà un emendamento al Decreto Fiscale che prevede la modifica della legge sui Pir.
I vincoli introdotti dalla legge del maggio 2019 verrebbero rimossi e sostituiti con il semplice vincolo di detenere almeno il 3,5% del portafoglio (in dettaglio, almeno il 5% del 70%) in strumenti finanziari emessi da società non appartenenti né al Ftse Mib né al Ftse Mid.
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Fra le modifiche proposte alla normativa sui Pir per cercare di rilanciare il prodotto figura anche l’emendamento al dl fiscale collegato alla manovra prevede per le Casse di Previdenza e fondi pensione l’abolizione del limite di detenere un solo Pir.
Con la richiesta di non applicazione del comma 112 della legge 232/2016, infatti, il limite alla detenzione di un solo Pir scatterà solo per le persone fisiche; unico vincolo sarà quello di investimenti in Pir per un massimo del 10% dei propri patrimoni.
Per Equita Sim la proposta, se confermata, sarebbe molto positiva per il rilancio dei prodotti. “Il limite del 5% (ex FTSE Mib e FTSE Mid) avrebbe il vantaggio di generare maggior flussi e migliorare la liquidità soprattutto con riferimento alle piccole imprese, così come l’eliminazione del vincolo di un solo Pir per i fondi pensione e casse di previdenza potrebbe portare ad un aumento degli investimenti in PMI anche da parte di questi investitori”, commenta Luigi De Bellis, co-responsabile ufficio studi della sim milanese.
Al momento, non ci sono novità sugli Eltif, il cui percorso è legato al Mef e non all’approvazione della legge finanziaria.