A due giorni dal primo turno delle Presidenziali, il Paese vive in un clima di incertezza economico-politica che continua a influire sulle oscillazioni del real, tornato vicino ai minimi del 2015
Martin Marinov, gestore obbligazionario Cee & global emerging markets di Raiffeisen Capital Management
“Le elezioni non riguardano solo il nuovo presidente, bensì un cambiamento di rotta nella politica economica, perché il Paese ha un debito pubblico lordo superiore all’80%, soprattutto a causa dei generosi ammortizzatori sociali, in vigore dai tempi del boom economico”. Martin Marinov, gestore obbligazionario Cee & global emerging markets di Raiffeisen Capital Management, analizza la situazione politica ed economica del Brasile a due giorni dalle elezioni presidenziali. I candidati sono oltre dieci, ma se, come è molto probabile, nessuno di loro otterrà la maggioranza assoluta il 28 ottobre si terrà il ballottaggio.
“Anche se un rapporto debito/Pil intorno al 50% non sembra particolarmente elevato – argomenta l’economista – negli ultimi anni la situazione si è fatta preoccupante. Tuttavia, benché vi sia un consenso unanime sulla necessità di rallentare la dinamica negativa del debito, i diversi candidati hanno idee divergenti circa la rapidità con cui devono essere attuate le riforme necessarie, tra cui la riforma delle pensioni e l’abolizione delle agevolazioni fiscali speciali per diverse categorie professionali”.
“Questo persistente clima di incertezza – spiega l’esperto – continua a influire sulle oscillazioni del Real che, dopo aver beneficiato di un clima di fiducia in seguito al destituzione di Dilma Rousseff, oggi è tornato vicino ai minimi del 2015, poiché le riforme attese non sono state realizzate.Il real quest’anno ha già perso il 18% del suo valore contro il dollaro USA, diventando una delle valute più deboli dei mercati emergenti”.
Gli investitori valutari restano cauti. “Se il Brasile riuscirà a tenere sotto controllo il proprio debito – conclude l’analista – il Paese potrebbe presto tornare ad attrarre l’interesse degli investitori valutari. Al momento, tuttavia, la fiducia degli investitori nella volontà di riforma del Brasile è diminuita”.
Il mercato si aspetta la vittoria di un leader moderato che possa mantenere il Paese sui binari della crescita. Ottimismo sull'azionario, grazie alla spinta riformista e alla dinamica favorevole sulle commodity