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La holding del guru di Omaha ha ulteriormente alleggerito la posizione nel produttore di auto elettriche asiatico. Intanto, da inizio anno il titolo è in calo, ma secondo Ubs batterà l’indice S&P anche quest’anno
Dopo un 2022 folgorante, in cui è riuscito in larga misura a battere il mercato e addirittura riportare una performance positiva con la sua holding Berkshire Hathaway, Warren Buffett continua a far parlare di sé – come sempre – per le sue scelte di investimento. E non potrebbe essere diversamente, visto che il tycoon americano è conosciuto con nomignoli come “l’oracolo di Omaha” per la lungimiranza delle sue scelte e il seguito che ha tra gli investitori (e non solo). L’ultimo aggiornamento sui movimenti di portafoglio di Berkshire Hathaway riguarda l’ulteriore massiccia riduzione della partecipazione in BYD, il produttore cinese di auto elettriche che ha sfidato Tesla ed è cresciuto fino a diventare una delle aziende automobilistiche più capitalizzate al mondo.
La holding di Buffett ha venduto 4,235 milioni di azioni di BYD quotate a Hong Kong per 1,09 miliardi di dollari di Hong Kong (139 milioni di dollari), come risulta da un filing di borsa. La vendita, avvenuta il 3 febbraio, ha ridotto la partecipazione di Berkshire nelle azioni H emesse da BYD all’11,87% dal 12,26%, come risulta dal documento presentato dalla società. La vendita è stata completata a un prezzo medio di 257,90 dollari di Hong Kong (32,85 dollari) per azione.
Dopo la vendita delle azioni – l’ultima di una serie di alleggerimenti della posizione – la partecipazione di Berkshire nelle azioni H emesse da BYD è scesa all’11,87% dal 12,26%.
In effetti, negli ultimi tempi gran parte della filosofia di investimento di Buffett e della Berkshire sembra essere incentrata più sulla “old economy”, e in particolare sulle società petrolifere e del gas statunitensi, come Occidental Petroleum e Chevron, di cui la Berkshire ha assunto una partecipazione massiccia lo scorso anno. Berkshire possiede e gestisce anche diverse filiali energetiche sotto l’egida di Berkshire Hathaway Energy.
Questo non vuol dire che il portafoglio della holding non sia diversificato e che non abbia anche titoli più squisitamente growth: la partecipazione dal valore più consistente, per oltre 139 miliardi di dollari, è Apple. Altre partecipazioni rilevanti sono Bank of America (37 miliardi), la giù citata Chevron (29 miliardi), American Express (27 miliardi), Coca-Cola (24 miliardi), Kraft Heinz (13 miliardi), Occidental Petroleum (12 miliardi). E tra le partecipazioni più “piccole” spiccano comunque molte società tecnologiche, da Amazon a Verisign.
Questo portafoglio eterogeneo ha consentito alla società di Buffett di battere decisamente il mercato azionario nel 2022. Il titolo ha guadagnato il 4%, mentre l’S&P 500 ha accusato un calo di ben il 19,4%. Ma le prime battute del nuovo anno non sembrano confermare il trend dell’esercizio passato: finora è stato il mercato a battere Berkshire. L’indice S&P 500 infatti ha registrato un rialzo del 7,4%, mentre il titolo Berkshire è in calo dell’1,2%. Ma gli osservatori di mercato sostengono che le cose potrebbero cambiare.
Intanto, alcuni fanno notare che la performance del mercato è in gran parte dovuta alla convinzione che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco e che la Federal Reserve inizierà presto a rallentare l’aggressiva campagna di rialzo dei tassi d’interesse avviata nel marzo scorso.
Inoltre, secondo Ubs Berkshire Hathaway è posizionato per sovraperformare nuovamente il mercato nel 2023, soprattutto in caso di recessione. “Durante le ultime tre recessioni, le azioni di Berkshire Hathaway hanno sovraperformato il mercato e gli altri titoli finanziari grazie al mix di attività diversificate, al bilancio molto solido e alla notevole liquidità. Date le incerte prospettive economiche per il 2023, riteniamo che il titolo BRK possa sovraperformare”, hanno dichiarato gli analisti di Ubs in una nota, sottolineando la forte performance del conglomerato nelle precedenti recessioni economiche. La banca d’affari svizzera ha un target price a 12 mesi per le azioni di classe B della società di 362 dollari, il 17% in più rispetto al prezzo di chiusura della seduta precedente alla nota, 308,48 dollari.
Gli analisti ricordano la recessione del 1990, quando le azioni A di Berkshire Hathaway guadagnarono il 19% tre mesi prima e durante la recessione, mentre l’indice S&P 500 si fermò a un rialzo del 10%.
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