Sale l’interesse dei “guru” per la società di Palo Alto, su cui hanno investito anche Cathie Wood, Ray Dalio e altri. Berkshire aumenta l’esposizione sulla tecnologia ma investe molto anche nella old economy, con l’acquisizione di Alleghany e la salita in Occidental Petroleum
Warren Buffett
Ennesimo colpo da maestro per Warren Buffett, che ha annunciato di avere acquistato con la sua holding Berkshire Hathaway una quota da 4,2 miliardi di dollari in Hewlett Packard (HP), salendo all’11,4%. L’annuncio degli acquisti, compiuti tra il 4 e il 6 aprile, ha messo le ali al titolo di HP, e ha prodotto di conseguenza una discreta plusvalenza per Buffett, che in un giorno ha guadagnato 650 milioni di dollari. La partecipazione, pari a 121 milioni di azioni della società di hardware informatico, costituisce la seconda maggiore quota del portafoglio di Berkshire Hathaway, dopo Apple.
L’aspetto curioso è che quello di Buffett non è l’unico interesse di un riconosciuto “guru” finanziario per le azioni HP: tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 hanno investito nella società di Palo Alto anche Jeremy Grantham (Grantham Mayo van Otterloo), Cathie Wood (Ark Invest), Joel Greenblatt (Gotham Funds), Paul Tudor Jones (Tudor Investment Corporation) e Ray Dalio (Bridgewater Associates).
Il senso del guru per il tech
Non solo. L’investimento marca un interesse crescente di Buffett – storicamente più orientato sui titoli della old economy, per tradizione più aderenti al suo approccio value – nella tecnologia. Buffett ha sempre affermato con convinzione di voler investire con un approccio di lungo termine in società con modelli di business chiari e comprensibili, un management capace, prospettive attraenti e prezzi favorevoli. Per anni, il titolo favorito della holding è stato infatti Coca-Cola. Ma adesso sembrerebbe che i gusti dell’oracolo di Omaha siano, almeno in parte, cambiati.
A parte l’entusiasmo su Apple – che Buffett ha iniziato ad acquistare nel 2016 e oggi rappresenta oltre il 40% del portafoglio della holding – sono parecchi i titoli del settore che iniziano a fare capolino nel portafoglio di Berkshire: come il provider di domini internet Verisign, la matricola del data cloud Snowflake, il colosso Amazon e altri.
Guardando la fotografia delle partecipazioni della holding a fine 2021, tuttavia, l’interesse verso la old economy non parrebbe venuto meno. A parte la sostanziosa posizione in Apple (un pacchetto da 157,53 miliardi di dollari), i maggiori pacchetti riguardano titoli finanziari, tlc, automotive, food & beverage e dell’energia: Bank of America (44,94 miliardi), American Express (24,8 miliardi), Coca-Cola (23,68 miliardi), Kraft Heinz (11,69 miliardi), Moody’s (9,64 miliardi), US Bancorp (7,1 miliardi), Chevron (4,49 miliardi), BNY Mellon (4,2 miliardi), General Motors (3,52 miliardi). A parte Apple e la new entry HP, i nomi della tecnologia già citati rappresentano quote del portafoglio inferiori all’1%. Nel 2021 il portafoglio ha reso il 29,6%, battendo (di poco) l’indice S&P 500.
Le ultime mosse di Buffett
L’affondo su HP è solo uno dei grandi investimenti compiuti da Berkshire Hathaway quest’anno, che è stata molto attiva anche in ambiti lontani dalla tecnologia. La conglomerata del Nebraska, che Buffett guida assieme ai portfolio manager Ted Weschler e Todd Combs, ha infatti acquisito per 11,6 miliardi di dollari la compagnia di assicurazioni Alleghany, guidata dal Ceo Joseph Brandon, un vecchio amico di Buffett: un accordo concluso in appena due settimane, e che segna la maggiore acquisizione messa a segno da Berkshire negli ultimi sei anni.
La società di investimenti di Buffett ha inoltre rafforzato la posizione in Occidental Petroleum (società Usa produttrice di petrolio e gas e attiva negli Stati Uniti, in Medio Oriente, nell’Africa del Nord e in Sud America). A marzo la holding ha annunciato di avere 136,4 milioni di azioni della società petrolifera, che aveva già iniziato a guadagnare terreno in Borsa dopo l’invasione russa in Ucraina e i successivi contraccolpi sui mercati delle materie prime e dell’energia.
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