La rivoluzione (in)compiuta dei bond sostenibili
Nel 2024 i titoli verdi hanno superato la soglia dei 5.000 miliardi di emissioni cumulative. Un record storico che segna la forza trainante di un settore in continua espansione
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Entro i prossimi 25-30 anni il ghiacciaio della Marmolada non esisterà più per colpa del cambiamento climatico. La sentenza arriva dal Cnr con il report “Recent evolution of Marmolada glacier (Dolomites, Italy) by means of ground and airborne GPR surveys” e pubblicato su Remote Sensing of the Environment. In questo scenario, che vede nell’evento disastroso del ghiacciaio la più recente dimostrazione dell’emergenza, il Forum per la Finanza Sostenibile affermava nel paper del 2021, dal titolo “Net-zero: how to achieve it?”, che “il ruolo degli investitori privati è cruciale per l’apporto di competenze e risorse finanziarie da destinare a progetti a impatto ambientale positivo”. Davide Bersan, Senior Sales Manager Italia di La Financière de l’Echiquier (LFDE), concorda: “l’impronta umana sta portando oltre il limite il nostro ecosistema”, ha affermato in occasione della presentazione del primo report su clima e biodiversità della casa di gestione.
Le scelte finanziarie hanno un peso importante nella lotta alla crisi climatica. Come si legge nel paper del Forum: “la decarbonizzazione di un portafoglio solido può essere raggiunta solo attraverso aumentando gli investimenti in aziende che si sono impegnate per il raggiungimento dello zero netto e che sono in grado di fornire chiare prove della solidità dei loro piani di decarbonizzazione”. Per questo LFDE “ha definito una strategia di clima e biodiversità”, spiega Bersan, “fornendo un impulso per sensibilizzare i clienti e gli investitori e così creare un’economia sostenibile. Una strategia applicata a 360 gradi”.
Coline Pavot, head of Responsible Investment Research di LFDE, delinea nel 1° report Clima & Biodiversità di LFDE Europe non solo lo scenario da affrontare, ma anche l’approccio sostenibile che intende perseguire la società. “Ciò ci permette di essere più sostenibili, ma anche più pronti al cambiamento climatico”, sottolinea Pavot.
Il report ha tre obiettivi: informare sull’attuazione della strategia climatica, tramite la rendicontazione delle esternalità dei fondi sul clima tramite indicatori dedicati, cercando, si legge, “di andare oltre i requisiti normativi in un’ottica didattica”; inspessire la governance con un team totalmente finalizzato allo studio della tematica ambientale e dedicando due membri del comitato esecutivo alla responsabilità d’attuazione della strategia; infine, impegnarsi a seguire una politica di phase-out del carbone termico e delle energie fossili non convenzionali e controverse, inserendo i rischi climatici nella gestione del rischio e seguendo 5 indicatori di clima e biodiversità per tutti i fondi: impronta di carbonio, allineamento temperatura, rischi fisici, quota green e brown, impronta di biodiversità.
“La dottrina di LFDE ha l’obiettivo di considerare questo approccio dinamico come un processo che superi quello d’investimento” si legge nel report. Ciò significa portare nella strategia di investimento tre fattori fondamentali anche per l’analisi dell’indagine: intenzionalità, addizionalità e misurabilità.
L’intenzionalità, si legge nel report, “è il contributo intenzionale nella costruzione di un portafoglio orientato all’impatto” tramite la Metodologia proprietaria MCB. “Questa metodologia” spiega Pavot, “aiuta a selezionare le aziende che sono concentrate sui topic di strategia climatica”. L’addizionalità è “la misurazione dell’impatto positivo e negativo del fondo e delle società in portafoglio” che permette alla società di valutare la qualità del sistema nel suo complesso e di fornire all’investitore finale informazioni trasparenti sulla performance. Infine, la misurabilità si pone come il concetto strumentale e fondante del report che permette di “creare un dialogo con gli azionisti” e, per l’appunto, misurare gli impatti del proprio investimento con una “valutazione annuale trasparente”.
“La pubblicazione dei dati annuali sull’impatto rappresenta un’opportunità” si legge nel report “per affinare la propria strategia d’impatto, gli obiettivi specifici del fondo e i suoi risultati”.
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