La Commissione europea propone una riforma della gestione delle crisi bancarie
Il pacchetto legislativo mira a evitare l'uso di denaro dei contribuenti nei salvataggi, a rafforzare la tutela dei depositi e a proteggere l'economia dai crack creditizi
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Bruxelles preme sull’acceleratore della Capital Markets Union (Cmu), il progetto chiave dell’Ue finalizzato a sviluppare e integrare ulteriormente i mercati finanziari dell’Unione, che dovrà essere completata entro le prossime elezioni del Parlamento Europeo, previste a giugno 2024. L’impegno è stato assunto nel corso di un incontro che si è tenuto di recente a Stoccolma (in virtù del turno di presidenza della Svezia al Consiglio dell’Ue, l’organo decisionale che negozia e adotta gli atti legislativi e riunisce i ministri degli Stati Membri).
All’incontro hanno partecipato Irene Tinagli, presidente della commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, Elisabeth Svantesson, ministro delle Finanze svedese, Niklas Wykman, ministro svedese per i Mercati finanziari, Nadia Calviño, vice premier spagnola e ministra dell’Economia e della digitalizzazione, Vincent Van Peteghem, vicepresidente e ministro delle Finanze belga, e Mairead McGuinness, commissaria per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e la Capital Markets Union. La discussione si è incentrata sul ruolo essenziale dei mercati dei capitali dell’Ue nel sostenere le sfide e abilitare gli obiettivi strategici per l’Europa, e si è conclusa con l’impegno a concludere i lavori sulle proposte legislative su tale fronte prima della prossima tornata elettorale dell’Europarlamento, per assicurare progressi decisivi e concreti verso una vera Capital Markets Union.
Il 23 marzo scorso era stato il Consiglio europeo (l’organo che riunisce i capi di governo degli Stati membri e che imprime la direzione politica dell’Ue) a chiedere un approfondimento degli impegni in questa direzione, sollecitando i co-legislatori (Commissione, Consiglio dell’Ue e Parlamento europeo) a portare a termine i lavori sulle proposte legislative relative al progetto, al fine di sostenere la competitività a lungo termine dell’UE.
In una dichiarazione congiunta, i partecipanti alla riunione di Stoccolma hanno affermato: “Noi – rappresentanti del Parlamento europeo, dell’attuale e della prossima presidenza del Consiglio dell’Ue e della Commissione – rispondiamo a questo appello con l’impegno di portare a termine queste iniziative il più rapidamente possibile, in ogni caso prima della fine dell’attuale ciclo legislativo”.
I rappresentanti Ue hanno commentato inoltre che affinché l’Unione europea rimanga competitiva a livello globale nel lungo periodo, “abbiamo bisogno di quantità significative di finanziamenti del settore privato per sostenere le imprese innovative in rapida crescita che cercano finanziamenti, in particolare in settori industriali strategici come le tecnologie pulite. Inoltre, mercati dei capitali sviluppati sono essenziali per integrare i finanziamenti pubblici per finanziare la duplice transizione verde e digitale. L’Ue dispone di elevati livelli di risparmio che potrebbero essere incanalati verso il nostro futuro verde e più sostenibile. Il nostro sistema bancario, tuttavia, non può farcela da solo”.
La dichiarazione promette anche “una forte cooperazione tra tutti gli attori istituzionali e le parti interessate” e discussioni regolari con i ministri e i membri del Parlamento europeo per mantenere lo slancio e facilitare accordi politici rapidi. “È il momento di portare avanti l’Unione dei mercati dei capitali con ambizione e rapidità. Non possiamo permetterci di aspettare. In qualità di rappresentanti del Parlamento europeo, degli Stati membri e della Commissione europea, daremo prova di coraggio politico e determinazione per concludere i lavori legislativi su tutte le proposte legislative della Cmu ancora in sospeso”.
Il mercato unico europeo è stato creato 30 anni fa, ma qualche anno fa ci si è resi conto che occorreva fare notevoli passi in avanti per garantire integrazione ed efficienza del mercato dei capitali Ue. Il progetto Cmu è stato così lanciato nel 2015 per consentire la circolazione di capitali e investimenti nell’Unione europea, a vantaggio di risparmiatori, investitori e società. I suoi obiettivi comprendono un migliore accesso delle imprese Ue, e in particolare alle Pmi, a canali di finanziamento extrabancario a basso costo, il supporto dell’economia e la creazione di posti di lavoro, la creazione di nuove opportunità di investimento per risparmiatori e investitori, il contributo alle finalità dello European Green Deal e dell’Agenda Digitale, lo sviluppo di un’economia più inclusiva e resiliente, il rafforzamento del sistema finanziario.
Molta strada è già stata fatta su questo fronte dal 2015 in poi. Tra le azioni annunciate, sono stati portati a termine gli interventi sulla securitisation, sui prospetti, diverse misure sui fondi collettivi tra cui il regolamento Euveca sul venture capital e il regolamento Eusef sui fondi qualificati per l’imprenditoria sociale; sono stati lanciati i Pepp, i prodotti pensionistici paneuropei; sono state presentate norme sul crowdfunding, sui covered bond, sulla promozione della crescita delle Pmi, e sono state riviste le regole sulla supervisione dei mercati dei capitali.
Dopo la presentazione dell’Action plan del 2020, la Commissione europea ha quasi completato tutte le azioni previste, presentando sette iniziative che sono attualmente in fase di negoziazione da parte dei legislatori (il lavoro, cioè, deve essere completato dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo).
In dettaglio, alla fine del 2021 la Commissione ha adottato un pacchetto di proposte legislative che comprendeva un punto di accesso unico europeo (Esap) alle informazioni pubbliche relative agli aspetti finanziari e alla sostenibilità, oltre a informazioni sulle imprese e sui prodotti di investimento dell’UE; la revisione del regolamento Eltif, per rendere lo strumento più accessibile e attraente e migliorare la canalizzazione dei capitali verso l’economia reale; la revisione della direttiva Aifmd, per migliorare l’efficienza e l’integrazione del mercato dei fondi di investimento alternativi; la revisione del regolamento sui mercati degli strumenti finanziari (Mifir) per migliorare la trasparenza introducendo un “sistema consolidato di pubblicazione europeo” per facilitare l’accesso ai dati sulle negoziazioni da parte di tutti gli investitori.
All’inizio del 2022 la Commissione ha presentato un altro pacchetto Cmu composto da tre proposte legislative in tema di clearing, insolvenza delle imprese e quotazione in Borsa (Listing Act).
Ma si lavora ancora ad altro, e nelle prossime settimane sono attese altre tre proposte legislative, che verranno presentate dalla Commissione europea e poi proseguiranno il percorso legislativo sotto l’egida di Consiglio e Parlamento.
Nello specifico, è allo studio un quadro di open finance che permetterà la condivisione e il riutilizzo dei dati da parte delle istituzioni finanziarie, previo consenso del cliente, e chiare misure di salvaguardia, per la creazione di nuovi servizi; un progetto per semplificare le procedure fiscali transfrontaliere per gli investimenti; e ovviamente la Retail Investment Strategy, la strategia volta ad assicurare il miglior interesse del cliente e a promuovere inclusione finanziaria e partecipazione dei risparmiatori al mercato finanziario, e che dovrebbe essere presentata il 24 maggio.
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