Dai massimi del 2021, l’indice Msci China ha perso oltre il 60%. E oggi il mercato prezza a dieci volte gli utili. Tuttavia, per una vera ripresa occorre avere il pieno sostegno politico. Le occasioni? Secondo gli esperti, vanno ricercate nei settori della new economy
Gli investitori abbandonano Pechino che fra pandemia, tensioni con gli Stati Uniti e scoppio della bolla immobiliare ha perso dal 2021 oltre il 50% (performance dell’Msci China). Una débâcle che ha aperto un’opportunità senza precedenti, considerando che oggi il mercato azionario prezza a 10 volte gli utili. “Le valutazioni riflettono il sentiment estremamente debole degli investitori che, concentrati sui fattori d’incertezza, hanno tralasciato la qualità e la sostenibilità degli utili e hanno sottovalutato la trasformazione del Paese insieme alle opportunità secolari che offre”, commenta Teresa Gioffreda, Investment strategist di Ubs Asset Management. E aggiunge: “Gli investitori dovrebbero cambiare parere sulla Cina, un Paese dove troviamo un settore tecnologico che, alimentato da una profonda e quotidiana innovazione, sta lentamente sostituendo un mercato immobiliare in deflazione e modificando per sempre le dinamiche e la natura della crescita economica”.
Gli fa eco Elizabeth Kwik, Investment director of Asian Equities di abrdn, che ricorda come la Cina – in qualità di seconda potenza finanziaria mondiale – continui ad avere una presenza attiva nell’economia di tutto il mondo, rappresentando almeno un terzo della crescita globale: “Le aziende della new economy attive in settori come le energie rinnovabili, i semiconduttori, l’ingegneria avanzata e internet stanno crescendo rapidamente sia a livello individuale che numerico, poiché sono sostenute dalla trasformazione in corso nel Paese e dal passaggio dall’industria manifatturiera ad alta intensità di manodopera all’economia ad alta tecnologia orientata al consumo. La Cina, quindi, continua a offrire opportunità uniche ed entusiasmanti”. Ma affinché la vera ripresa si concretizzi, il sostegno politico è fondamentale: “Solo l’abbandono o la revisione del programma di crescita di qualità può risollevare la fiducia degli …
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Per Benoit de Laval, fund manager di Axa IM, il segmento promette di resistere alle turbolenze provenienti sia dagli USA che da Francia e Germania. Ma per sfruttarlo serve selezione. Dalla duration al focus settoriale, ecco su cosa punta la casa d’Oltralpe
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