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Per Global X, la transizione energetica e digitale innescherà il rally delle materie prime nei prossimi anni. Tante le opportunità a medio-lungo termine per gli investitori
I presupposti per la transizione verde dell’economia globale sono sotto ormai gli occhi di tutti. E con la domanda di rame, litio, zinco e altri metalli rari che promette di decollare nei prossimi anni, si fa sempre sempre più concreta l’ipotesi di un nuovo imminente superciclo per le commodities. Ne è convinto anche Rohan Reddy, research analyst di Global X, secondo cui un simile scenario offrirà agli investitori ottime opportunità di ritorno a medio-lungo termine.
Un’asset class peculiare
Naturalmente è necessario fare delle premesse. A partire dal fatto che, come ricorda Reddy, per investire in questa asset class è necessario comprendere non solo i fattori che ne influenzano prezzo e valutazioni ma anche il ruolo essenziale che essa svolge nelle tecnologie di nuova generazione e le opportunità di investimento derivanti da tali dinamiche. “Dal lato dell’offerta, eventi come disastri naturali, conflitti geopolitici e recessioni possono interrompere l’approvvigionamento di una commodity, anche se i governi mantengono riserve strategiche e le scorte consentono alle aziende di mitigare lo squilibrio tra domanda e offerta”, spiega l’esperto, sottolineando come la richiesta sia influenzata anche dalla parziale fungibilità di materie prime con caratteristiche simili. Per esempio, per i cablaggi e i tubi delle automobili il rame può essere utilizzato in luogo dell’alluminio. Le utility, invece, sostituiscono spesso il carbone con il gas naturale quando i prezzi di quest’ultimo sono bassi.

Altra cosa importante da considerare, a detta dell’analista, è che i prezzi delle commodities tendono a fluttuare in modo inversamente proporzionale al dollaro americano. Ma non solo. “Grazie al loro valore intrinseco”, afferma Reddy, “le materie prime possono essere considerate una copertura contro l’inflazione e tendono a guadagnare valore quando i prezzi al consumo aumentano”. Inoltre, sono cicliche e quindi i loro prezzi generalmente aumentano o diminuiscono in base alla dinamica dell’attività economica. “Storicamente, hanno infatti mostrato un consistente apprezzamento alla fine dei cicli, quando cioè le scorte sono basse e l’offerta è inferiore a quella che si registra durante l’espansione”, osserva Reddy.
Oltre ad essere cicliche, le commodities attraversano però anche dei supercicli: boom e correzioni dei prezzi che durano decenni e vengono innescati da squilibri strutturali della domanda e dell’offerta. “Ad esempio, quando un Paese o una regione poco sviluppati iniziano a industrializzarsi, la loro richiesta di materie prime aumenta così come la concorrenza per le scorte globali. E se la domanda sale più rapidamente dell’offerta, i prezzi crescono”, chiarisce Reddy. Ecco quindi che un nuovo superciclo potrebbe venire innescato proprio dalla transizione dell’economia globale verso le energie pulite, tra cui la mobilità elettrica, l’energia eolica e solare , l’ammodernamento delle reti, visto il ruolo essenziale svolto dalle commodities nel cleantech.
I vantaggi
“Le materie prime continuano in ogni caso a rappresentare un’interessante potenziale copertura contro l’inflazione e una riserva di valore in tempi di recessione economica e instabilità geopolitica. Poiché è spesso correlata negativamente con il dollaro, questa asset class può anche aiutare a diversificare un portafoglio. Inoltre, investire in molteplici commodities, ad esempio metalli di base, uranio e mais, può fornire un’ampia esposizione a una vasta gamma di settori, tra cui quello minerario, agricolo, energetico e altri ancora”, prosegue l’analista di Global X.
Commodities e dollaro, strade diverse
Correlazione lineare a 12 mesi tra commodities e dollaro. Fonte: Global X ETFs con informazioni tratte da Bloomberg.
Come investirci
Esistono diversi modi per approfittare di queste caratteristiche, a seconda del tipo di esposizione desiderato. Un’opzione interessante, a detta di Reddy, sono gli Etf sui titoli minerari. “A causa dei costi fissi di estrazione, questi titoli rappresentano un investimento a leva sulle commodity: i minatori possono aumentare la produzione quando i profitti aumentano, utilizzando la leva operativa per migliorare gli utili nei mercati rialzisti. Per tale ragione, nonostante abbiano livelli di volatilità più elevati rispetto ai sottostanti, strumenti del genere rappresentano spesso una soluzione attraente per gli investitori”, conclude.
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