Bowler (Schroders): “Investiamo sui disruptor dei servizi sanitari”
Il fondo Schroder ISF Healthcare Innovation punta sulle aziende che stanno rispondendo alle nuove esigenze sull'healthcare con servizi più efficienti e innovativi
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C’è una grossa opportunità da cogliere sul mercato, e si chiama biotech. Parola di Riccardo Volpi, fund manager di Pharus Sicav, che per i prossimi mesi vede due driver importanti di performance: le operazioni di M&A e lo “sblocco” della Food and Drug Administration. Quest’ultimo, in particolare, ha già dato prova della sua forza sul mercato.
“Dopo un anno di rallentamento a causa del Covid e del cambio di amministrazione in Usa (il passaggio di testimone da Donald Trump a Joe Biden ha portato anche a un cambio alla guida della Fda, da Stephen Hahn a Janet Woodcock), prevediamo in questa seconda parte del 2021 una ripresa del tasso di approvazione dei farmaci da parte della Food and Drug Administration, che dovrebbe dare una scossa al settore”, commenta Volpi.
E una testimonianza in tal senso arriva dalla recente “approvazione accelerata” all’anticorpo anti-amilioide aducanumab di Biogen per il trattamento dell’Alzheimer (il nome del farmaco è Aduhelm). Appena la Fda ha dato il via libera, lo scorso 7 giugno, il titolo è stato subito oggetto d’interesse e le sue quotazioni sono passate in una sola giornata da 280 a 400 dollari circa (nei giorni successivi il suo valore si è poi ridimensionato a 325 dollari).
“L’altra spinta al biotech potrebbe arrivare dalle attività di M&A, che vediamo in ripresa dopo il rallentamento del 2020 – aggiunge Volpi – Nel 2019, l’M&A del mondo Biotech ha raggiunto un controvalore di 250 miliardi di euro, per poi scivolare a circa 190 miliari l’ano successivo. Le attività sono rimaste sottotono anche in questa prima parte del 2021 ma, complice l’attenuarsi della pandemia da coronavirus, le cose potrebbero cominciare a cambiare già nella seconda parte dell’anno, per poi vedere un’accelerazione nel 2022”.
L’esperto di Pharus è convinto che il settore del Biotech si trovi davanti a una svolta e vede delle grandi opportunità da cogliere, soprattutto tra le small e mid cap, per effetto anche delle distorsioni di mercato e dei rallentamenti strutturali creati dalla pandemia e dalle misure di lockdown.
Ma bisogna saper scegliere, anche perché il mercato spesso reagisce in modo molto diverso di fronte alla notizie sull’approvazione di nuovi farmaci. “Ci sono più fermate lungo il percorso che va dalla ricerca allo sviluppo, fino al lancio clinico – fa notare Jenna Denyes, senior healthcare analyst di Gam – E il modo in cui un’azienda muove un farmaco lungo il percorso attraverso questi step è importante per gli investitori. A volte, però, capita di fissarsi su certi dettagli che potrebbero non essere così importanti per i regolatori o i clinici, per cui quando si investe in questo spazio è necessario essere in grado di separare la volatilità e lo slancio dai fondamentali”.
Agli investitori piacciono i farmaci che si muovono senza intoppi lungo l’iter di sviluppo, superando i vari step, e ostacoli, senza lasciare domande aperte, avverte Denyes: “Ma che dire di Biogen e Aduhelm? Non ci sono forse un certo numero di controversie, domande e dubbi persistenti sull’assorbimento clinico?”.
Confrontando i casi di Biogen e Sage Therapeutics, l’esperta di Gam pone l’accento sul grande vantaggio della prima sulla seconda, ovvero l’approvazione normativa: “Ha superato questo importante checkpoint, ha progredito significativamente lungo il percorso di sviluppo e ora le questioni aperte ruotano solo intorno all’assorbimento clinico. Biogen ha visto un prezzo delle azioni alle stelle in mezzo a livelli storici di controversie e preoccupazioni riguardo al possibile impatto dell’approvazione di un farmaco. Sage, invece, ha una lettura positiva che dovrebbe portare a un deposito normativo, eppure il titolo crolla. Due titoli positivi con due esiti molto diversi, dal punto di vista sia del prezzo delle azioni sia del percorso di sviluppo – sottolinea – Lo sviluppo di farmaci e l’investimento in biotecnologie e sanità è complesso e la strada verso un farmaco approvato non è mai chiara al 100 per cento. È essenziale capire questo se si investe sulla base dei fondamentali dell’azienda e del valore percepito di un lancio commerciale, o ci si troverà presi dalla fretta della marea, mentre il sentiment fa oscillare i prezzi delle azioni nel breve termine”, avverte.
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