Consulenti, due donne alla guida di Anasf Giovani
La sezione Anasf Giovani, come previsto dal Regolamento generale di Anasf, ha il compito di tutelare gli interessi dei giovani consulenti finanziari
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Il ricambio generazionale della categoria dei consulenti finanziari è stato uno dei cavalli di battaglia di Anasf sotto la presidenza di Maurizio Bufi e ancora oggi al centro dei progetti dell’associazione con il neo-eletto Luigi Conte.
Per stessa ammissione del già presidente Bufi, il ringiovanimento della categoria è uno degli ambiti dove la comunione di intenti e di azione fra cf e società mandanti potrà dare nel futuro i suoi frutti migliori. È con questi propositi che lo scorso anno – precisamente il 10 luglio 2019 – il Consiglio Nazionale Anasf delibera l’inserimento dell’art. 23 con cui si istituisce ufficialmente la sezione Anasf Giovani e il 2 settembre scorso, conferisce a Michela Canton la nomina di prima coordinatrice generale della sezione che – come da statuto – ha il compito di tutelare gli interessi dei giovani consulenti finanziari.
Quarantenne, padovana doc e con una brillante carriera alle spalle: in questa intervista andiamo a conoscere da vicino chi è la prima coordinatrice generale di Anasf Giovani e quali sono gli obiettivi programmatici della sezione.
Nel marzo del 2000 ho sostenuto, con poche aspettative di successo, la selezione del personale per una nota banca commerciale. Contrariamente alle mie attese, passai subito. Fu così che ad aprile dello stesso anno iniziai il mio percorso per la nota Cassa di Risparmio del territorio. Carriera rapida che mi portò ad essere uno dei direttori più giovani della banca. Come prima destinazione venni catapultata a 55km da casa. In una filiale molto strutturata, composta da 15 persone e nella quale ho avuto modo di capire i vari processi: dal credito (mutui, prestiti e fidi) all’estero (conti anticipi e valute), dalla cassa alla contabilità, alla cassa cambiali. Ma il vero Amore lo conosco quando il direttore mi scelse per l’area finanza, che fin da subito mi appassionò. Qualche anno più tardi, nel 2012, compresi che la banca mi stava stretta per la limitata offerta di consulenza al cliente. All’epoca avevo bisogno di un’architettura aperta per essere e sentirmi una vera Consulente. Fu così che iniziai il percorso in una banca-rete che meglio si adattava alle mie necessità. Da allora la mia crescita è stata costante, con forte accelerazione negli ultimi due anni da quando ho avviato un progetto di collaborazione con un collega senior.
Otto anni fa, ricordo che ad una riunione contai sette donne in un totale di quasi un centinaio di persone presenti. Ritengo che una donna per essere davvero notata debba fare il doppio di sforzi rispetto ad un uomo, in qualsiasi professione. Ma non esiste di fatto una superiorità di genere in campo professionale; si valutano competenze e abilità professionali e, anzi, in realtà non vi è disparità remunerativa tra uomini e donne, rispetto a tanti altri tipi di lavoro. Dovremmo invece proprio puntare ad una sana collaborazione tra uomo e donna, che a mio avviso porta decisamente risultati. Io ne sono un esempio concreto. Da qualche anno collaboro con un collega senior. Il nostro lavoro di squadra ci ha portato ad incrementare il numero dei clienti e il volume delle masse in gestione. Ho la fortuna poi, di operare in una banca con una donna amministratore delegato. Per me è un grande esempio e rappresenta in modo tangibile una donna di successo con incarichi apicali. Non da meno la notizia di un paio di giorni fa che ha fatto il giro del mondo: la nomina di una donna come Ceo di uno dei più grossi gruppi bancari Usa. Un elemento importante è il tema della famiglia, dei figli nello specifico. Personalmente, da quando ho scelto la professione di consulente finanziario ho trovato il modo di seguire mio figlio in maniera più presente. La gestione del tempo per me è cambiata in modo determinante, aumentando notevolmente la mia qualità di vita.
In Anasf Giovani attualmente ci sono oltre 1.100 soci sotto i 42 anni. L’età media dei consulenti finanziari iscritti a Ocf supera i 50 anni, con punte di avvicinamento ai 60 per le reti più storiche e quelli che ne hanno meno di 30 sono sotto il 2%. In Anasf le proporzioni sono in linea con i dati Ocf. Come può una professione sopravvivere se non ha il corretto ricambio generazionale? Finalmente le reti stanno prendendo in considerazione il tema e, per la prima volta nella storia, si comincia a parlare di un tavolo di lavoro tra Anasf e Assoreti per individuare insieme le soluzioni di sviluppo per avviare i giovani alla professione.
A maggio del 2017 ho ricevuto una “chiamata”. Una convocazione da parte di Ferruccio Riva (componente del Comitato Esecutivo Anasf con delega al ricambio generazionale) per un progetto di Anasf che coinvolgeva i giovani dell’associazione. Il progetto era davvero a livello embrionale, un primo incontro per confrontarci e mettere a fattor comune le nostre esperienze. Un po’ tutti esprimevamo il desiderio di crescita a livello professionale e la necessità di reperire strumenti per arrivare a questa crescita. Da allora un po’ di strada è stata fatta. Il sistema banche reti e normativo/legislativo necessita di soluzioni coraggiose ed innovative stante la capacità attrattiva di questa professione verso i giovani. Ed è proprio qui che il lungimirante Ferruccio Riva è stato in grado di imbrigliare l’enorme energia dei giovani dell’associazione. La sezione è proprio una fucina di passione. Vi sono giovani con molto talento ed un obiettivo: crescere ed affermarsi in questa professione. L’Associazione ha compreso la priorità di questo progetto, unica strada percorribile per dare continuità all’attività di consulente finanziario in Italia. Ricordo ancora e lo conservo tutt’oggi il messaggio del 10 luglio 2019 quando ci avvisarono che il Consiglio Nazionale aveva deliberato l’inserimento dell’art. 23. Ufficialmente nasceva la sezione Anasf Giovani. L’emozione è stata forte. La forza abbinata all’entusiasmo contagioso del nostro gruppo ci ha motivato ad impegnarci per essere portatori di valori.
La professione si evolve, sia nei contenuti che nelle modalità. Non dobbiamo semplicemente attendere passivamente sviluppi normativi o altro, ma essere piuttosto propositivi, partecipando concretamente alle attività che Anasf sviluppa a tutti i livelli: progettare, rappresentare i bisogni, le idee e le sensibilità dei giovani cf, partecipare alla costruzione del nostro domani. Penso che sia più facile e diretto che siano i giovani consulenti finanziari ad andare a presentare la propria professione nelle università, nelle scuole, aiutando in questo caso anche i cittadini di domani ad aumentare la propria cultura finanziaria. L’esempio, come il sorriso, è sempre contagioso: più visibilità daremo alla ripartenza di questo ricambio generazionale, più opportunità daremo a tanti giovani di poter intraprendere una professione socialmente necessaria come la nostra. Noi ci siamo.
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