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Capitalismo inclusivo e orientamento al lungo periodo per vincere le sfide del mondo post-Covid, nella view del country head per l’Italia dell’asset manager. “Il paradigma economico è cambiato. Il futuro dell’industria è Esg e sempre più attento ai mercati privati”, afferma
“In un Paese come il nostro, con un consolidato tasso di risparmio ed un trend demografico che lo rende particolarmente bisognoso di uno sviluppo del settore della previdenza complementare, l’industria dell’asset management svolge un ruolo fondamentale ed ha grandi possibilità di prosperare”.
A poco più di due anni dalla sua nomina a country head per l’Italia di Allianz Global Investors, Enzo Corsello ripercorre con FocusRisparmio il momento del suo passaggio da Deutsche Bank, dove ricopriva il ruolo di branch manager e head of global markets Italy all’interno della divisione corporate investment banking, per arrivare alla guida dell’asset manager del gruppo Allianz. Una scelta professionale figlia di un ragionamento profondo sulle dinamiche evolutive del settore finanziario che hanno portato ad un biennio che il manager definisce “esaltante”.

Enzo Corsello, country head per l’Italia di Allianz Global Investors
“Ho la fortuna di operare all’interno di un gruppo globale solido, con un brand altamente riconosciuto ed una presenza storica in Italia in ogni comparto finanziario, che parte dall’assicurativo per arrivare alla consulenza finanziaria e al risparmio gestito. Basti pensare che il primo fondo comune in Italia è stato lanciato da Ras (partecipata da Allianz dal 1984, ndr) all’indomani della legge che ne ha reso possibile la creazione (Gestiras è stato lanciato il 20 giugno 1984, ndr)”, ricorda Corsello
Dal passato al futuro
“La mia nomina”, prosegue, “è arrivata poco dopo quella del nostro attuale Global Ceo (Tobias Pross ha assunto la carica il primo gennaio 2020, ndr) che con il suo piano industriale ha impresso un’accelerazione netta in termini di tassi di crescita e obiettivi di business, delineando contemporaneamente priorità molto chiare”.
Corsello fa riferimento in particolare al focus su sostenibilità e mercati privati che connota fortemente l’attuale azione dell’asset manager che fa i conti, così come tutti gli altri attori dell’industria, con un contesto di investimento nettamente mutato. “Siamo ormai entrati nell’epoca della scarsità”, afferma. “Se a partire dall’ingresso della Cina nella World Trade Organization nel 2001 abbiamo vissuto un’epoca contraddistinta da offerta abbondante, grazie ad energia a basso costo e mano d’opera disponibile a livello globale, e domanda debole, con le banche centrali che hanno dovuto applicare costantemente politiche monetarie espansive in funzione di stimolo, oggi ci troviamo a fare i conti con dinamiche dell’economia globale opposte”, spiega Corsello.
“Stiamo prendendo atto ora del cambiamento. Il mondo post-Covid sarà caratterizzato dalla scarsità dell’offerta, con ripercussioni sulle dinamiche dei prezzi, che già vediamo nel ritorno dell’inflazione, ma anche scarsità di energia e di beni primari come cibo e acqua”, completa.
La sostenibilità come capitalismo inclusivo
In questo nuovo paradigma è necessario un cambio di prospettiva sulle caratteristiche e le prerogative di ciò che intendiamo per crescita economica, con ovvie ripercussioni nel mondo degli investimenti.
“Oggi Allianz Global Investors ha già circa il 45% degli asset gestiti secondo criteri Esg, mentre al 100% delle masse sono applicati criteri di esclusione che riguardano le armi controverse e il carbone”, fa notare Corsello, secondo cui l’aspetto più rilevante dell’attuale sfida sostenibile, posta la grande attenzione da rivolgere ai temi del cambiamento climatico e del buon governo societario, riguarda l’ambito sociale.
“La lotta alle disuguaglianze, intesa non solo come disuguaglianze di patrimonio e di reddito ma soprattutto come possibilità di accesso a beni essenziali, come l’acqua, e servizi fondamentali, come sanità e istruzione, è la più grande sfida che abbiamo di fronte a noi”, afferma.
Tra le iniziative attuate da Allianz Global Investors in questo ambito, il country head per l’Italia della società cita in particolare la in collaborazione con la Banca Europea degli Investimenti (Bei) per allocare risorse destinate a infrastrutture e progetti che aumentano il livello di inclusione non solo economica ma anche sociale nei Paesi emergenti. “Investimenti che testimoniano concretamente il ruolo di shaper che vogliamo ricoprire nel campo della sostenibilità e che interessano tanto i fondi che investono nei mercati pubblici quanto i private markets”.
Un settore, quest’ultimo, che rappresenta una delle fondamentali direttrici di sviluppo dell’asset manager. “Nelle parole del nostro amministratore delegato globale, gli investimenti nei mercati privati dovranno pesare quanto gli investimenti in quelli pubblici in un orizzonte di 5-10 anni e stiamo lavorando per sviluppare sempre di più la nostra offerta rivolgendoci primariamente agli investitori istituzionali”, rivela.
Il ruolo dell’investimento consapevole
“Il consolidamento di questi due fondamentali trend dell’industria, sostenibilità e mercati privati, è nettissimo e crescente in tutte le tipologie di investitori”, certifica Corsello, sottolineando la connessione di questi due temi con un orientamento al lungo periodo che necessita di essere compreso grazie anche, se non soprattutto, ad un miglioramento del livello medio di conoscenze in ambito economico-finanziario.
“Come industria ci dobbiamo fare carico di questa missione, promuovendo ad esempio l’introduzione di ore di educazione finanziaria già nella scuola dell’obbligo”, sostiene il manager. “Come Allianz Global Investors”, aggiunge, “ci siamo fatti promotori del concetto di investimento per obiettivi con il primo laboratorio in Italia dedicato al Goal Based Investing”. “Un’iniziativa che vuole dimostrare come la consapevolezza del fine dell’investimento sia in grado di prevenire bias cognitivi e comportamentali a cui sono esposti in particolare gli investitori in fasi di mercato particolarmente volatili come quelle che stiamo vivendo, fornendo inoltre al consulente finanziario delle modalità e degli elementi di comunicazione rigorosi ma allo stesso tempo facilmente accessibili al cliente finale in termini di comprensibilità”, conclude.
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