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Via libera del Parlamento Ue alle norme sui trasferimenti di asset digitali. Stretta anche su vigilanza e protezione dei clienti
La cosiddetta ‘travel rule’, già valida per la finanza tradizionale, riguarderà anche i trasferimenti di cripto-attività. Le informazioni sull’origine e sul beneficiario finale delle monete digitali dovranno infatti ‘viaggiare’ con la transazione ed essere conservate da entrambi i partecipanti al trasferimento. Lo prevedono le nuove norme in materia approvate il 20 aprile dal Parlamento europeo. Un primo, e inedito, pacchetto di regole con cui Strasburgo punta a garantire la tracciabilità delle criptovalute e bloccare le transazioni sospette, come succede per qualsiasi altra operazione finanziaria.
Un primo passo
Con 529 voti a favore, 29 contrari e 14 astenuti, l’Eurocamera ha dunque varato il primo atto legislativo dell’Unione Europea per il tracciamento dei trasferimenti di criptovalute come bitcoin ed altri token di moneta elettronica. Il testo, concordato dai negoziatori dell’Europarlamento e del Consiglio nel giugno scorso, dovrà ora essere formalmente approvato dallo stesso Consiglio e pubblicato in Gazzetta ufficiale, per poi entrare in vigore 20 giorni dopo.
La normativa riguarda anche le transazioni, di importo superiore a mille euro, effettuate dai cosiddetti ‘self-hosted wallets’ quando interagiscano con portafogli gestiti da piattaforme di servizi a tema. Si tratta, in sostanza, di cripto-attività che non sono gestite da una parte terza, come un istituto finanziario o un fornitore di servizi di credito. Esclusi, invece, i trasferimenti da persona a persona effettuati senza l’intervento di un fornitore o quelli tra provider, se compiuti per conto personale.
Vigilanza e clienti, le novità
I deputati europei hanno anche approvato, sempre in via definitiva e con 517 voti favorevoli, 38 contrari e 18 astensioni, le nuove norme comuni sulla supervisione, la protezione dei consumatori e le salvaguardie ambientali dei cripto-asset, comprese le valute digitali. Il testo si riferisce alle classi di attività che non sono regolate dalla legislazione vigente sui servizi finanziari. Le disposizioni principali per coloro che emettono e negoziano questi strumenti (compresi i token collegati ad attività e i token di moneta elettronica) riguardano la trasparenza, la divulgazione, l’autorizzazione e la vigilanza nell’ambito delle transazioni. Grazie alle nuove norme, quindi, i clienti saranno meglio informati su rischi, costi e oneri legati alle loro operazioni.
Il testo include anche misure contro la manipolazione del mercato e per prevenire il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre attività criminali. E si chiede all’l’Esma, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, di istituire un registro pubblico per i fornitori di servizi di criptovalute non conformi che operano nell’Unione senza autorizzazione. Infine, per ridurre l’elevata impronta di carbonio delle monete digitali, i fornitori di servizi significativi dovranno pubblicare il loro consumo di energia.
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