L’economista contesta le parole rassicuranti del numero uno della Fed. Per lui il peggio non è passato e la crisi degli istituti regionali Usa minacciano il sistema
Mohamed El-Erian, presidente del Queen’s College di Cambridge e chief economic advisor di Allianz Global Investors
Gli scricchiolii del sistema bancario non sono un fenomeno passeggero, e le rassicurazioni della Fed su questo fronte “possono aggiungersi alla lista di comunicazioni che hanno eroso la credibilità” della banca centrale Usa, “minato l’efficacia delle sue politiche e messo a rischio la sua autonomia politica”. A sostenerlo è Mohamed El-Erian, presidente del Queen’s College di Cambridge e chief economic advisor di Allianz Global Investors, nonché ex ceo di Pimco. Il guru finanziario è infatti convinto che il tumulto bancario partito a marzo con il collasso della Silicon Valley Bank non sia finito e lo ha detto su Twitter parlando di un settore del credito sotto pressione e del pericolo di “contagio economico e finanziario”.
Il pericolo evocato dall’esperto è divenuto più concreto con il tonfo in Borsa di Pacific Western Bank, le cui azioni sono crollate di oltre il 50% nelle contrattazioni after-hours di mercoledì dopo che la società ha annunciato di star valutando azioni strategiche come la vendita. Ma quella di PacWest è solo l’ultima tessera del domino innescato da Svb, un effetto a catena che ha visto chiudere i battenti o finire in cattive acque anche nomi del calibro di First Republic e di Signature Bank oltre ad altre banche regionali.
L’attacco a Powell
Dopo l’ultimo aumento dei tassi di interesse della Fed, il presidente della Fed Jerome Powell aveva dichiarato ai giornalisti che il fallimento di First Republic e la sua successiva acquisizione da parte di JP Morgan sono stati “un passo importante verso il superamento del periodo di grave stress” che il settore bancario ha attraversato da marzo, sottolineando come le turbolenze che hanno colpito altre banche “sono state risolte”.
Affermazioni contestate da El-Erian, che già in passato ha criticato la Fed e che oggi ritiene debba fare di più per contenere la volatilità di un contesto economico dominato da inflazione ostinata, instabilità bancaria e tassi di interesse elevati. In un recente articolo su Bloomberg, El-Erian ha infatti affermato che l’istituto centrale Usa dovrebbe affrontare le turbolenze, aggiungendo che “il rischio di ulteriori fallimenti non è stato scongiurato” e che “l’estensione del credito all’economia sarà compromessa”.
Per l’economista, è importante che la Fed prenda atto che questo non significa che il sistema bancario nel suo complesso stia affrontando una crisi esistenziale. Non saranno le banche statunitensi più grandi a subire il contraccolpo nell’immediato, ma i problemi si concentreranno negli istituti di minori dimensioni e in quelli regionali. Con il rischio, tuttavia, che in prospettiva l’intero settore finisca sotto pressione e che il contagio si estenda ad altri segmenti dell’economia e della finanza.
Secondo il chief economic advisor di Allianz nell’attuale fase di mercato, caratterizzata da volatilità e tassi elevati, occorre puntare su uno stock picking attento anziché sulla convenienza delle commissioni
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