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Molto apprezzate la trasparenza e la consulenza strategica. Aumenta l’interesse per private credit e private equity. E per la gestione attiva. La ricerca State Street
Esame superato. Anche di fronte a una crisi finanziari ad economica senza precedenti come quella scatenata dal Covid-19, il 78% degli assicuratori a livello globale si sente al sicuro con i propri asset manager e si dice certo che possano affrontare positivamente l’attuale turbolenza. Grande fiducia, insomma, basata sulla trasparenza e sulla consulenza strategica che i gestori hanno offerto loro in questo periodo.
Il dato emerge dall’ultima ricerca condotta da State Street Corporation tra le società di assicurazione di tutto il mondo riguardo l’impatto dell’emergenza sanitaria, raccogliendo anche le opinioni in merito alla gestione della crisi da parte degli asset manager.
Il sondaggio rivela che gli assicuratori hanno molto apprezzato la trasparenza sulle condizioni di mercato e la consulenza strategica fornite durante la crisi. Il 79% ha valutato in maniera positiva la comunicazione, il supporto e le informazioni durante il periodo di crisi. Quando è stato chiesto loro quale sia stata la parte più importante del supporto offerto dagli asset manager, il 76% degli intervistati ha indicato i commenti di mercato e le review strategiche, mentre un altro 47% ha dichiarato di aver preferito la valutazione delle opportunità di investimento.
Quanto agli effetti del Covid sulle scelte di investimento degli assicuratori, la crisi ha alimentato l’interesse per le asset class alternative, in particolare nei settori private credit e private equity. Nel breve termine, il 33% degli intervistati stima di poter incrementare l’allocation nel comparto private credit, mentre il 28% ha affermato di poter fare lo stesso nell’area del private equity. Al contrario, il 10% prevede di ridurre l’allocation nel private credit e il 13% nel private equity.
“Visto che le strategie tradizionali nel settore del reddito fisso stanno generando rendimenti inferiori, stiamo osservando un’accelerazione nell’incremento delle allocation in asset class alternative da parte delle compagnie assicurative – spiega Pasquale Sala, senior relationship manager for asset owners and insurance -. Inoltre, sempre più assicuratori si rivolgono a noi per usufruire delle nostre competenze nei servizi a supporto di queste asset class e della nostra diversificata gamma di soluzioni basate su un’ampia offerta tecnologica. Crediamo che l’attuale crisi di Covid-19 intensificherà ulteriormente il passaggio verso le asset class alternative”.
Per quanto riguarda l’asset allocation, dalla ricerca emerge che, nel breve termine, più di un terzo (36%) degli assicuratori prevede di aumentare la propria allocation negli investimenti a gestione attiva, rispetto a un intervistato su dieci che stima invece di ridurre l’esposizione, una consuetudine durante le fasi di mercato calante.
Durante la crisi, gli assicuratori hanno dovuto affrontare una serie di sfide in tema di investimenti. Il sondaggio rivela che gli intervistati hanno dovuto affrontare delle difficoltà relative alle valorizzazione dei portafogli (39%), alla gestione della liquidità (36%) e alle previsioni di cassa (25%).
“La crisi innescata dal Covid-19 ha creato una serie di sfide per gli asset owner e gli asset manager, ma dalla nostra ricerca si evince che le compagnie assicurative sembrano in grado di gestire bene le loro operazioni di investimento, si fidano dei loro gestori e prevedono di apportare modifiche alle proprie asset allocation per affrontare il nuovo scenario in cui viviamo”, conclude Sala.