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Morgan Stanley e Bank of America: “con nuove elezioni possibile governo ostile all’Europa”. A rischio il 10% del pil dei prossimi 5 anni finanziato con il Recovery fund
La crisi di governo aperta da Mattero Renzi scalda la scena politica italiana ma almeno apparentemente non scatena grossi malumori presso gli investitori, specie quelli internazionali. Ciononostante Piazza Affari ha chiuso in territorio negativo.
A Roma, il Tesoro ha concluso con successo le aste dei Btp, seppur con tassi lievemente più alti rispetto ai collocamenti di dicembre. Lo spread è in rialzo, ma fra le banche d’affari Citigroup consiglia di approfittare di eventuali discese del decennale italiano per aumentare l’esposizione al debito dell’Italia.
Bank of America Global Research (BofA più avanti nel testo) definisce questa situazione un “controlled drama” (dramma controllato), cioè un contesto in cui i rischi, pur presenti, vengono di continuo mitigati un po’ dall’azione della Banca centrale europea, un po’ dal fatto che lo scenario di elezioni anticipate rimane – a giudizio degli analisti del report – remoto.
“Pur consapevoli dei rischi derivanti da misure di blocco più lunghe del previsto, riteniamo che la tendenza degli spread dei paesi periferici rimanga sbilanciata per un restringimento. Il nostro scenario base per lo spread Btp-Bund a dieci anni è per un rapido riprezzamento di 10 punti base a 100 bp circa (ora viaggia intorno ai 113 bp contro il Bund a 10 anni) una volta che il rischio politico interno svanirà”, scrivono Erjon Satko e Chiara Angeloni, autori del report di BofA.
Nello scenario alternativo descritto dalla banca d’affari americana, quello di elezioni anticipate, il fair value del differenziale BTP-Bund a 10 anni viene visto a 140 pb, seguito da un’ulteriore svendita se il nuovo governo dovesse includere elementi euroscettici.
Aumento del rischio politico europeo
Morgan Stanely (MS d’ora in avanti) condivide i timori basati sulla possibilità di frizioni con l’Europa: “Il rischio politico del 2021 in Europa sembrava modesto, con elezioni programmate solo in Germania e nei Paesi Bassi, con avrebbero dovuto portare a cambiamenti di minor rilievo. Il riemergere del rischio politico italiano mette in discussione questa prospettiva: le elezioni anticipate sembrano possibili e probabilmente porterebbero ad un nuovo governo, meno allineato con l’Ue” scrive la banca d’affari in un report.
“Uno scenario di questo genere, spiega la banca, potrebbe complicare l’implementazione del Recovery fund, il quale prevede che l’Ue fornisca risorse finanziarie all’Italia pari al 10% del pil nei prossimi 5 anni”.
A lungo andare si potrebbe temere che le tensioni politiche, oggi arginate dalla rete di protezione stesa dalla Bce, possano tornare a danneggiare l’Italia sui mercati internazionali e far schizzare di nuovo il costo del debito. “Per quanto riguarda i mercati, soprattutto del debito pubblico, non si registrano forti tensioni perché c’è una rete di sicurezza data dalla Bce e dai piani europei di aiuti sul fronte degli investimenti”, spiega Angelo Baglioni, docente di economia monetaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Osservatorio monetario, all’agenzia Ansa illustrando gli effetti sui mercati della crisi di Governo.
“Questa rete di sicurezza – ha aggiunto – rende molto diversa l’attuale situazione rispetto a quella di qualche anno fa quando l’instabilità politica aveva portato ad una impennata dello spread. Ora c’è questa rete di sicurezza ed è chiaro che le reazioni dello spread e della Borsa sono contenute. Naturalmente è una fase di incertezza e quindi un minimo di volatilità è fisiologica”. Baglioni evidenzia anche se “l’instabilità dura poco alla fine non ha un grosso effetto sui conti pubblici. Ma se una situazione instabile dovesse durare per diversi mesi allora ci potrebbero essere degli impatti che poi si riflettono sul costo del debito pubblico”.
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