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L’aggiornamento del 4° rapporto Assogestioni-Censis mostra un diffuso senso di smarrimento degli italiani sul futuro, ma anche una strutturale carenza di nozioni finanziarie. Per Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, si tratta di rinsaldare un patto di fiducia tra risparmiatori e industria del gestito
Il rapporto Assogestioni-Censis è arrivato alla sua quarta edizione, presentata durante la scorsa edizione del Salone del Risparmio 2023. A gennaio 2024 è stata pubblicato l’ultimo aggiornamento dello studio, che mette in luce il nuovo rapporto degli italiani con il risparmio e le loro carenze di cultura finanziaria. La redazione di FocusRisparmio ha raggiunto Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, nella sede romana dell’istituto di ricerca.
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È corretto parlare di sfiducia degli italiani nel futuro, soprattutto economico?
È corretto solo in parte. Gli italiani hanno una grande senso d’incertezza che è cresciuto negli ultimi anni per effetto della pandemia, poi delle guerre e delle difficoltà economiche. Tendono quasi a ignorare il futuro. Questo è vero soprattutto per le giovani generazioni che sono propense a vivere, più degli anziani, in un continuato presente. Ma negli ultimi mesi anche loro hanno cominciato a sentire che il futuro potrebbe portare dei messaggi negativi, oltre a grandi opportunità di crescita e di sviluppo.
Stiamo assistendo a una specie di cambiamento paradigmatico alla base del rapporto fra gli italiani e il risparmio?
Probabilmente è uno dei temi che meglio andrebbero approfonditi, perché il risparmio è stato al centro delle preoccupazioni degli italiani negli ultimi dieci anni. Gli italiani hanno accumulato quello che abbiamo definito il ‘cash cautelativo’, cioè tanta liquidità sui conti correnti. Da qualche anno però …
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