Dissipati, secondo gli operatori, i dubbi interpretativi dell’articolo 27. Anasf, Nafop e Assonova chiedono a Consob di cambiare le modalità di svolgimento delle prove valutative
Autonomi e non, (quasi) nessuna differenza. I professionisti di entrambe le categorie iscritti all’albo unico dei consulenti finanziari sono potenziali destinatari dell’indennità da 600 euro stanziata in virtù del decreto legge n°18 del 17 marzo 2020 (decreto Cura Italia).
Mentre è stato certo fin da subito che i consulenti finanziari autonomi potessero appellarsi al decreto, essendo titolari di partita Iva e iscritti esclusivamente a una gestione separata in capo all’Inps, per i cf abilitati all’offerta fuori sede inizialmente la norma del decreto ha dato adito ad alcuni dubbi interpretativi che l’associazione di riferimento, l’Anasf, ha fin da subito cercato di dirimere muovendosi nelle sedi opportune.
L’indennità di 600 euro per il mese di marzo, scrive l’associazione presieduta da Maurizio Bufi, spetta anche ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (art. 28).
L’associazione evidenzia che la Circolare Inps n.49 del 30 marzo 2020 ha specificato che “tra i beneficiari sono compresi anche i soggetti obbligatoriamente iscritti alla gestione autonomi commercianti oltre che alla previdenza integrativa obbligatoria presso l’Enasarco”.
I consulenti finanziari autonomi, invece, rientrano nell’alveo dell’articolo 27 del decreto legge, quindi “poiché hanno una partita iva, sono iscritti esclusivamente a una gestione separata in capo all’Inps e non hanno una cassa professionale di riferimento, avrebbero teoricamente diritto all’indennità”, spiega Giuseppe Romano, responsabile ufficio studi di Nafop, l’associazione che riunisce i consulenti finanziari indipendenti.
“Questo però non significa che tutte le richieste avanzate dai cf verranno soddisfatte”, sottolinea Cesare Armellini, presidente di Nafop e amministratore delegato di Consultique. Per il rappresentante degli fee-only, infatti, i professionisti che in tutta Italia faranno richiesta dell’indennità “sarà altissimo e purtroppo non tutte le richieste potrebbero essere soddisfatte”.
A quando gli esami?
Intanto Nafop, di concerto con Anasf e Assonova (l’associazione della galassia Fabi guidata dal segretario Giuliano Xausa, che rappresenta gli agenti, i mandatari e i dipendenti bancari iscritti all’Albo) si è attivata nei confronti della Consob per ottenere la possibilità che le prove valutative per l’ammissione all’albo possano svolgersi per via telematica.
“Ci sono quasi 1.000 operatori che attendono di sapere se e quando potranno sostenere di nuovo gli esami”, lamenta Armellini. Le prove valutative dell’Ocf erano previste inizialmente nei giorni 7, 8, 9 e 10 aprile 2020 presso la sede di Milano e 5, 6, 7 e 8 maggio 2020 presso la sede di Roma.
Per poter ottenere un cambio di modalità dello svolgimento delle prove, precisa il presidente di Nafop, c’è bisogno di una modifica al regolamento. “Per questo ci siamo attivati con Consob. In questo momento delicato per l’Italia – conclude Armellini – mettiamo a punto tutto ciò che è necessario per sostenere i nostri associati e la professione”.
Secondo l’associazione il fondo ex articolo 44 del decreto non è sufficientemente capiente e non è ancora del tutto chiaro se i cf possano beneficiare dell’indennità ex articolo 28
Gli organi dell’associazione soggetti a scadenza – compreso il presidente uscente Maurizio Bufi – rimarranno in carica fino al congresso nazionale che si svolgerà tra fine giugno e inizio luglio
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