Bertoncini (Amundi): “Opportunità sopra la tripla B”
Bene le misure di Fed e Bce verso i junk bond, per lo strategist il re-rating dei fallen angels dipende dal rimbalzo degli utili nel 2021. Nel frattempo “view costruttiva sul segmento IG europeo”
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Il gestore interpellato questa settimana da FocusRisparmio è Frédéric Dodard, head of portfolio management Emea di State Street Global Advisors e gestore del fondo State Street Flexible Asset Allocation Plus.
L’asset manager spiega le indicazioni quantitative che ricava dall’indicatore proprietario Market Regime Indicator (“Mri”) e come le implementa nelle scelte tattiche di portafoglio.
“Man mano che ci avviciniamo al Normal Risk Regime, ci aspettiamo infatti che il mercato si normalizzi, con un conseguente incremento dell’esposizione alle asset class di tipo growth”, spiega il gestore per la rubrica “Alla ricerca di Alpha”.
Ecco il contenuto completo dell’intervista.
In questo momento ci troviamo in un regime caratterizzato da un’avversione al rischio più forte del normale da parte degli investitori, ovvero uno scenario con un livello di volatilità piuttosto alto e spread elevati per le tipologie di debito più rischiose. Tutto questo si traduce in una maggiore esposizione su asset class di tipo più difensivo, come ad esempio liquidità, titoli obbligazionari di alta qualità e oro.
Il Market Regime Indicator (“Mri”) è uno strumento di tipo quantitativo che cerca di identificare l’attuale contesto di rischio di mercato in base a indicatori predittivi. I fattori utilizzati – ovvero volatilità implicita dell’azionario, volatilità implicita di coppie di valute e spread obbligazionari – sono buoni indicatori dell’attuale scenario di rischio. Stiamo utilizzando il Mri per modificare l’esposizione del portafoglio nel corso del tempo, in modo da variare l’esposizione al rischio e ai premi al rischio in base ai livelli e ai cambiamenti recenti rilevati dall’indicatore.
Dopo una crisi durata diversi mesi, l’indicatore si è spostato verso uno stato di elevata avversione al rischio. Questo rappresenta il primo passo verso una possibile normalizzazione. Man mano che ci avviciniamo al “Normal Risk Regime”, ci aspettiamo infatti che il mercato si normalizzi, con un conseguente incremento dell’esposizione alle asset class di tipo growth.
Negli ultimi mesi abbiamo incrementato l’esposizione al credito Investment Grade per trarre beneficio dagli spread molto interessanti che stiamo vedendo sul mercato e abbiamo aggiunto quasi il 15% alle diverse parti delle curve. Ci aspetteremmo di incrementare significativamente l’esposizione ai mercati azionari man mano che ci avviciniamo al regime di rischio “normale”.
A maggio abbiamo un’esposizione del 3% al debito high yield e sempre del 3% al debito emergente, livelli che si collocano nella parte bassa del range della nostra esposizione massima a queste asset class. Nel primo trimestre abbiamo leggermente ridotto l’esposizione in questi segmenti dell’obbligazionario, per poi riprendere a incrementare la nostra esposizione negli asset High Yield a inizio mese.