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Trabattoni: “Solidità, responsabilità, educazione finanziaria: l’industria del gestito è al fianco dei risparmiatori”. Rapporto Assogestioni-Censis: il 46% degli italiani ha fiducia nel settore e il 53% è pronto a investire
Un’edizione così non si era mai vista. Il Salone del risparmio 2022 si chiude con numeri record, ben oltre quelli pre-pandemia: circa 20.000 partecipanti, di cui più di 13.000 presenti al Mi.Co. nel corso della tre giorni, mentre gli utenti collegati in streaming su FR|Vision sono stati quasi 7.000.
Fiducia, investimenti e conoscenza, tre pilastri portanti per lo sviluppo economico e sociale del Paese, sono stati il focus della conferenza finale della kermesse, da cui sono emersi anche i nuovi dati del 3° Osservatorio Assogestioni-Censis, stando al quale l’industria del risparmio gestito gode di ottima fiducia presso le famiglie italiane: il 46,2% de risparmiatori si fida del settore e il 53% è pronto a investire nei suoi prodotti.
Un’edizione record con le persone al centro

“Da qui guardo con ancora più entusiasmo al mio percorso di presidenza nel prossimo triennio, con la convinzione che le persone saranno il vero motore dello sviluppo della nostra industria. In particolare, i risparmiatori, che dovranno essere il fulcro delle nostre strategie”, ha detto in chiusura della kermesse il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, che ha concluso i lavori ringraziando i visitatori. “Ringraziamenti che doverosamente estendo al direttore generale di Assogestioni, Fabio Galli, e a tutta l’associazione, ai tre vicepresidenti, a tutte le istituzioni e ai numerosi media che hanno contribuito ad arricchire i momenti di dialogo e confronto di questi giorni”, ha aggiunto.
“In questi giorni abbiamo avuto la conferma di come la fiducia, e quindi le relazioni umane, siano fondamentali per lo sviluppo di un’industria sempre più orientata agli obiettivi di lungo termine, che combinino performance finanziarie e sostenibilità – ha sottolineato Trabattoni -. Le variabili ambientali, sociali e di governance non possono più essere considerate semplicemente variabili extra-finanziarie, ma sono parte integrante del dovere fiduciario che il settore del risparmio gestito ha nei confronti di tutte le tipologie di investitori, istituzionali, professionali e soprattutto dei risparmiatori”.
Per il presidente di Assogestioni, sono proprio questi ultimi a cui l’industria deve guardare con più attenzione, “con iniziative di educazione finanziaria che li possano accompagnare in una gestione ottimale della liquidità, alla luce del ritorno dell’inflazione, e delle fasi di volatilità di mercato, come quella attuale, inasprita dalle tensioni geopolitiche”.
“È responsabilità della nostra industria accompagnare gli investitori con soluzioni trasparenti, chiare e comprensibili. In questo percorso, dobbiamo essere in grado di sfruttare le opportunità che ci fornisce l’innovazione, e in particolare la tecnologia digitale, sia in ambito di prodotto, che di servizio, che di educazione finanziaria, non da ultimo per avvicinarci alla platea degli investitori del futuro”, ha concluso Trabattoni.
Il 3° Osservatorio Assogestioni-Censis
I risparmiatori sono anche al centro dello studio Assogestioni-Censis, che appunto indaga la propensione a risparmiare e investire delle famiglie italiane nel post-pandemia. Una fotografia incentrata sui fattori umano ed emotivo, utile agli operatori per acquisire maggiore consapevolezza sul sentiment del risparmiatore.
“Dal Rapporto emergono le competenze nascoste dei risparmiatori italiani, vale a dire il serbatoio di valori e di capacità al quale hanno saputo attingere per far fronte ai momenti di maggiore incertezza degli ultimi mesi”, ha evidenziato Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni.

Per farle emergere, però, l’educazione finanziaria deve coniugarsi con l’innovazione tecnologica e digitale. Su questo snodo cruciale si è focalizzato l’intervento di Marco De Rossi, Ceo di WeSchool, la maggiore impresa di EdTech italiana e tra le maggiori in Europa, che durante la plenaria ha affermato: “il cambiamento del lavoro innescato dalle piattaforme digitali, rafforzato dalla pandemia e dal lavoro agile e accelerato dall’incertezza del nuovo contesto geopolitico e finanziario creano un nuova fase economica dove la supremazia tecnologica e l’autonomia dei talenti disegnano le professioni del domani, facendo convergere il ‘Future of work’ con il ‘Future of Education’. L’innovazione della didattica e della formazione, dalle scuole primarie al reskilling dei cittadini adulti, diventa per noi europei la sfida per rimanere rilevanti”.
Tornando all’Osservatorio, i dati mettono in luce come il 40% degli italiani (la percentuale sale al 55,7% tra le persone benestanti) conosca gli strumenti del risparmio gestito. Tra chi li conosce, il 46,2% ne ha fiducia. La propensione a investire nei prodotti del risparmio gestito risulta buona: il 53,1% dei risparmiatori lo farebbe e il 10,9% lo ha già fatto in passato.
Decisivo è il ruolo della consulenza finanziaria, da cui il 40,8% degli italiani si aspetta chiarezza, cioè esposizioni semplici dei rischi e delle opportunità degli investimenti. Il 39,5% si aspetta competenza, il 24,3% attenzione alle esigenze del cliente, il 21,7% esperienza.
Nel suo intervento Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis, ha sottolineato che “la corsa al risparmio degli italiani è incessante e rappresenta una quota che continua a crescere, trainata dalla liquidità. Una propensione al risparmio diventata strutturale e caratterizzata dalla paura e dall’incertezza per il futuro: il risparmio è la risposta degli italiani a questa paura. Il nostro Rapporto mostra come i risparmiatori italiani, pur con differenti comportamenti, abbiano però un tratto comune: sono pronti a fare sacrifici. Il Rapporto individua 4 gruppi di risparmiatori – gli impauriti, i cauti, gli investitori moderati e quelli (un po’) più audaci – e il loro rapporto con i consulenti, da cui emergono aspetti interessanti: il livello di fiducia verso i consulenti è alto, gli italiani cercano rassicurazione e chiedono competenza e comprensione delle proprie specifiche esigenze. Tutto questo – conclude De Rita – fa crescere l’ottimismo verso il futuro e l’industria del risparmio gestito deve saper sfruttare al meglio questo bonus-fiducia che i risparmiatori le riconoscono”.
La plenaria si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Vittorio Ambrogi, Head of Europe and Latam Distribution di Morgan Stanley Investment Management, Luigi Conte, Presidente Anasf, Edoardo Fontana Rava, Direttore Sviluppo e Gestione Prodotti di Banca Mediolanum, Saverio Perissinotto, Amministratore Delegato e Direttore Generale Eurizon Capital Sgr, Paola Pietrafesa, Amministratore Delegato di Allianz Bank Financial Advisors, dalla quale sono emersi interessanti punti di vista riguardo al futuro dell’industria.
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