“Dopo il coronavirus i risparmiatori avranno obiettivi d’investimento diversi”
1 aprile 2020
di ALESSIO TRAPPOLINI
3,30 min
Tutela della salute e previdenza balzano fra le priorità della clientela nel post-coronavirus. “Le Sgr più strutturate devono farsi trovare pronte per questi nuovi bisogni”, spiega Saitta (Intermonte)
Massimo Saitta, direttore investimenti di Intermonte Advisory e Gestione
L’industria del risparmio gestito sta affrontando, come tutti gli altri settori dell’economia, un momento delicato. Gli sforzi che gli operatori stanno compiendo porteranno l’Italia a superare la sfida coronavirus, ma il contesto che attende l’industria all’uscita del tunnel sarà molto diverso rispetto a quello di poche settimane fa.
I primi ad accorgersene saranno i cittadini, nella duplice veste sia di consumatori e sia di risparmiatori, che hanno visto le loro abitudini cambiare radicalmente e con esse le loro scale valoriali. “La tutela della salute, ad esempio, anche in forma previdenziale diventerà ancora più centrale di quanto già lo sia adesso”, spiega a FocusRisparmio Massimo Saitta, direttore investimenti di Intermonte Advisory e Gestione.
Ecco cosa attende all’industria del risparmio gestito, secondo l’esperto della società di brokeraggio e consulenza, una volta usciti dalla crisi da coronavirus e ripresa la normale attività di sempre.
Quali sono le principali sfide che attendono l’industria una volta passata l’emergenza coronavirus?
Credo che gli eventi di questo periodo spingeranno ad una riconsiderazione degli obiettivi dei risparmiatori in termini di richiesta ai propri gestori. La tutela della salute, ad esempio, anche in forma previdenziale diventerà ancora più centrale di quanto già lo sia adesso. È probabile quindi che gli asset manager più strutturati dovranno presentarsi con una offerta, assicurativa e non, che possa tenere conto in forma più comprensiva anche di questi aspetti.
Riprenderà anche l’interesse per l’M&A nel settore?
Al momento, nel pieno della bufera coronavirus, è difficile dire come sarà il mondo dell’AM nel dopo: non è nemmeno chiaro come sarà l’economia reale nel dopo. Sulle valutazioni è quindi difficile esprimersi ora. Rimane il fatto che il bisogno di risparmio gestito resterà centrale nella vita delle persone (forse con modalità distributive diverse). È quindi probabile che il processo di concentrazione già in atto proseguirà una volta che il problema CV-19 sarà se non risolto almeno posto sotto controllo, anche al fine di perseguire economie di scala che possano preservare la redditività del business.
Molte società stanno rinviando o cancellando il dividendo. Quali effetti possono avere queste decisioni sul settore del risparmio, per i fondi Income, ad esempio?
In situazione di forte stress sulla liquidità come la fase attuale molte aziende decidono di non pagare o ridurre l’importo del dividendo per salvaguardare la liquidità stessa. In certi casi sono “invitati” (o anche addirittura obbligati) a farlo dal regolatore. Per quanto riguarda la distribuzione di una cedola fissa che non sia coperta dalle cedole dei titoli sottostanti, è evidente che una parte di questa è di fatto una redistribuzione tassata del capitale gestito.
Per difendere le società da volatilità e possibili scalate ostili, Consob e altre autorità europee hanno imposto lo stop alle attività di short selling. Ritiene opportune queste misure?
La teoria dice che in una situazione di autoregolamentazione dei mercati la possibilità di andare corti, se i meccanismi di scambio continuano ad essere efficienti, consente di trovare un punto di equilibrio naturale. In situazioni estreme, tuttavia, situazioni tecniche particolari e limiti da rispettare nella gestione del rischio amplificati dalle vendite allo scoperto tendono ad amplificare i movimenti fino ad innescare effetti indesiderabili quali la disconnessione tra la rappresentatività dei titoli e il loro valore intrinseco e l’esasperazione delle fasi di panico. Sono quindi dell’idea che, in determinate circostanze, lo short ban possa rivelarsi uno strumento utile per smorzare questi effetti e consentire di stabilizzare nel breve periodo i listini. Come tutte le “cure” è tanto più efficace quanto più tempestivamente viene intrapresa.
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