Servono 2 trilioni di dollari per sostenere l’economia
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Si chiama slowbalisation e indica il rallentamento della globalizzazione. Secondo il report PwC “Global Economy Watch – 2020 Predictions”, sarà questa la direzione che prenderà l’economia mondiale nel 2020. La crescita attesa è infatti di circa il 3,4% in termini di parità di potere di acquisto rispetto alla media di lungo termine del ventunesimo secolo (3,8% annuo) e le guerre commerciali continueranno a porre sfide alle supply chain globali, ostacolando il percorso di integrazione dell’economia globale.
Stando al report, però, il settore dei servizi dovrebbe restare una nota positiva nel panorama del commercio mondiale, con un valore totale dell’export di servizi a livello mondiale che si stima segnerà il record di 7 trilioni di dollari nel 2020. Stati Uniti e Regno Unito rimarranno in cima alla classifica degli esportatori di servizi, mentre si prevede che nel corso dell’anno la Cina sostituirà la Francia al quarto posto.
Tra le poche certezze per il nuovo anno, c’è l’incertezza per il commercio mondiale. Dall’outlook PwC emerge che nel 2020 l’economia mondiale proseguirà la propria crescita a un ritmo contenuto, con i mercati principali sostenuti da condizioni finanziarie accomodanti e una sempre maggiore dipendenza dai consumi delle famiglie che da esportazioni nette e investimenti.
“La globalizzazione ha caratterizzato l’economia mondiale sin dagli anni Settanta – spiega Alessandro Grandinetti, markets and clients leader di PwC Italia -. Ad oggi il volume globale dei beni commercializzati si è ridotto drasticamente, con il 2019 che ha registrato persino un’inversione di tendenza. Questo dato, a cui si aggiunge la paralisi ufficiale del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio, fa presagire un futuro ancora più complesso per il commercio mondiale. Dobbiamo quindi comprendere che stiamo attraversando un periodo di ‘slowbalisation’, in cui l’integrazione e i flussi commerciali continuano a crescere, ma a un ritmo inferiore. Considerate le correlazioni tra i flussi dei beni commercializzati e la crescita economica, possiamo prevedere un andamento simile anche per l’economia globale, con una crescita che nel 2020 sarà inferiore alla media”.
Secondo PwC, i paesi del G7 continueranno a creare un totale di circa 2 milioni di posti di lavoro, di cui quattro su cinque saranno negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone. La disponibilità di manodopera nei paesi del G7 diminuirà in modo graduale, mentre i profitti manterranno una traiettoria ascendente. Tuttavia, in mancanza di miglioramenti in termini di produttività, i margini degli utili aziendali potrebbero contrarsi.
Parallelamente l’Organizzazione internazionale del lavoro prevede che le sette maggiori economie emergenti (E7) creeranno circa 8 milioni di posti di lavoro in termini netti. Stando alle previsioni dell’Ilo sull’occupazione nei paesi del G7, i posti di lavoro saranno distribuiti equamente tra uomini e donne, mentre nelle E7 la distribuzione tra i generi sarà meno omogenea.
Secondo le ultime stime del Fmi, nel 2019 l’India ha superato il Regno Unito e la Francia, diventando la quinta maggiore economia del mondo. Si tratta di un processo in divenire e, stando alle dinamiche attuali, l’India potrebbe sorpassare anche la Germania entro il 2025 e il Giappone entro il 2030, risultando la terza principale economia mondiale, dietro a Cina e Stati Uniti. La Francia e il Regno Unito si stanno ora contendendo il sesto posto della classifica: l’esito dipenderà dal valore della sterlina sull’euro, che nel 2020 potrebbe rimanere volatile.
Quanto alle fonti energetiche, il consumo globale di rinnovabili e nucleare rappresenterà oltre il 20% del consumo energetico globale, ai massimi storici. Tale successo riflette un generale processo di adattamento e un cambio di atteggiamento messo in atto da aziende, famiglie e giovani. Si prevede poi che la Cina diventerà il principale consumatore di energia rinnovabile, seguita dall’Europa. Tuttavia, nel 2020 il petrolio resterà la fonte di energia più utilizzata dall’economia mondiale, seguito dal carbone e dal gas naturale. Gli Stati Uniti e la Cina rimarranno i principali consumatori di petrolio a livello mondiale.
Infine, le stime demografiche. Nel 2020 la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 7,7 miliardi, con un incremento di circa il 10% rispetto allo scorso decennio. Secondo le previsioni, quasi la metà della crescita annua della popolazione mondiale sarà riconducibile a Cina, India e Africa Subsahariana. Parallelamente si prevede che il numero degli over 60 a livello globale supererà la soglia del miliardo. In Cina il totale degli ultra 65enni sarà superiore a quello delle altre sei principali economie emergenti complessivamente.