Settimana Sri, le novità della decima edizione
Nove conferenze, cinque ricerche e una giornata di eventi culturali: dall’11 al 25 novembre la decima edizione dell’evento di cui FocusRisparmio è media partner
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Il Covid ha inciso profondamente sulle abitudini degli italiani, anche su quelle finanziarie. I risparmiatori sono infatti diventati molto più attenti alla conseguenze dei propri investimenti e scelgono sempre di più prodotti sostenibili. A rivelarlo, nel corso della giornata di apertura della decima edizione della Settimana Sri, principale evento in Italia sulla finanza sostenibile, è l’indagine condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con BVA Doxa.
Ebbene, stando ai numeri, circa la metà dei risparmiatori sta cambiando le proprie abitudini finanziarie e il 77% conosce in modo più meno approfondito gli investimenti sostenibili e responsabili: il 20% in più rispetto al 2019, quando la pandemia non esisteva. Non solo: il 18% ha già sottoscritto prodotti Sri e, tra questi, il 35% ha incrementato la propria esposizione verso tali prodotti a seguito della pandemia mentre il 57% pensa di farlo in futuro. Un cambio di passo evidente, insomma, stando all’indagine realizzata con il sostegno di Etica Sgr, J.P. Morgan Am, Natixis Inm e Sella Sgr, che ha coinvolto mille investitori e risparmiatori over 25 anni che hanno investito nell’ultimo anno almeno mille euro.
La ricerca fotografa quindi, nel biennio 2020-2021, un nuovo scenario di riferimento: se da un lato sono aumentati gli individui che vivono in povertà assoluta (9,4% secondo l’Istat, contro il 7,7% nel 2019), dall’altro una parte significativa degli italiani ha incrementato la quota dei propri risparmi e investimenti rispetto al consueto (27% degli intervistati). E quasi la metà dei risparmiatori ha modificato o sta modificando in modo rilevante le proprie abitudini finanziarie a seguito dell’emergenza sanitaria e della conseguente crisi economica. I principali cambiamenti riguardano appunto: la finalità dell’investimento, orientato ad accantonare somme più elevate per il futuro della propria famiglia (40%), l’attenzione crescente alle informazioni sui mercati e sulla situazione economica (28%) e la definizione del profilo di rischio e dell’orizzonte temporale degli investimenti (23%).
Si conferma il trend della maggiore prudenza: il 66% predilige investimenti a basso rischio (erano il 55% nel 2018). Crescono inoltre il bisogno di consapevolezza e controllo sui propri investimenti e la necessità di affidarsi a consulenti esperti (dichiarano di farlo 7 intervistati su 10; quasi 9 su 10 se si considerano i soli sottoscrittori di prodotti Sri). Un risparmiatore su due ritiene poi che la pandemia abbia reso finanziariamente più attrattivi alcuni settori, in particolare quello farmaceutico (citato dal 65%), quello sanitario (63%), quello tecnologico o digitale (56%) e, in misura minore, l’energetico (35%) e la mobilità elettrica (28%).
A seguito della pandemia si è inoltre osservato un aumento della digitalizzazione: il 43% dei risparmiatori ha incrementato l’utilizzo dei canali digitali per gestire i propri prodotti di risparmio e investimento. Il digitale non ha sostituito però i riferimenti fisici tradizionali, che rimangono predominanti soprattutto per la sottoscrizione di nuovi prodotti di risparmio e investimento.
Passando alla sostenibilità, come si diceva nel 2021 aumentano di 20 punti percentuali rispetto al 2019 i risparmiatori che conoscono o hanno almeno sentito parlare di investimenti sostenibili: in totale, sono il 77% degli intervistati. Cresce anche la quota di quanti hanno investito in prodotti Sri, o in aziende con precise politiche di sostenibilità sociale e/o ambientale: nel 2021 sono il 18%, contro il 14% del 2019.
Per l’82%, nelle scelte di investimento i temi Esg sono molto o abbastanza importanti. L’ambiente rimane l’ambito predominante, anche se la pandemia ha contribuito ad aumentare l’attenzione alla sfera sociale (per quanto riguarda l’area governance, invece, non si rilevano variazioni). Chi già investe in prodotti Sri dichiara di averne constatato la validità sul piano delle performance nell’esperienza diretta e di voler perseguire. Da quando è iniziata la pandemia, infatti, il 35% dei sottoscrittori ha incrementato la quota di investimenti sostenibili e il 57% pensa di farlo in futuro.
I risparmiatori notano poi una maggiore prontezza degli operatori finanziari sui temi della sostenibilità. Il 46% dichiara di ricevere dalla propria banca, assicurazione o consulente finanziario più informazioni sugli investimenti sostenibili rispetto al passato. Il 47%, inoltre, percepisce un aumento delle competenze e dell’attenzione a questi temi nel settore finanziario. Infine, il 44% ritiene che integrare (maggiormente) la sostenibilità ambientale, sociale e di governance tra i criteri che guidano le scelte strategiche delle aziende possa contribuire a una ripresa più rapida. Per il 60% degli intervistati, la situazione legata al Covid sta cambiando l’atteggiamento sulla sostenibilità di cittadini, imprese e istituzioni: per il 48% l’attenzione aumenterà, mentre per il 12% diminuirà.
Secondo il segretario generale del Forum, Francesco Bicciato, la ricerca presentata in apertura della Settimana Sri, a cui ha partecipato anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, conferma il crescente interesse dei risparmiatori verso la sostenibilità e gli investimenti per la transizione. “Quest’anno celebriamo i 20 anni di attività del Forum: i significativi risultati di questa indagine dimostrano l’importanza del lavoro svolto finora e ci incoraggiano a proseguire su questa strada, cercando sempre di anticipare gli scenari di un settore in rapida evoluzione”, ha affermato.
“Il 77% dei risparmiatori conosce i prodotti finanziari sostenibili e il 18% li ha già scelti, constatandone la validità – ha aggiunto il presidente del Forum, Gian Franco Giannini Guazzugli -. I risultati della ricerca presentata in apertura della Settimana Sri delineano un quadro molto positivo del mercato retail, che ci fa guardare al futuro con grande ottimismo e conferma l’importanza del lavoro di sensibilizzazione ed educazione finanziaria svolto in questi 20 anni di attività dal Forum per la Finanza Sostenibile”.
Per Luigi Conte, presidente Anasf, l’associazione nazionale consulenti finanziari, “la categoria contribuisce da sempre a rafforzare la sostenibilità e la robustezza di un modello socio-economico in continua evoluzione, incoraggiando i cittadini a intraprendere scelte consapevoli e coerenti con una visione solidale del futuro”. “Per questa ragione – ha concluso – noi consulenti finanziari sentiamo la responsabilità di coltivare un modello di formazione e informazione finalizzato a determinare i caratteri distintivi di un processo che riporti l’essere umano al centro della scena”.
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