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L’ente rischia il commissariamento. Intanto Conte scrive ai consulenti finanziari e attacca Marzolla anche per le mail “diffamatorie e inesatte” sul Firr
Salvo nuovi colpi di scena, il 16 febbraio si avrà chiarezza sul caos scoppiato in Enasarco, la cassa di previdenza di agenti di commercio e consulenti finanziari, a seguito delle elezioni del 23 dicembre per il rinnovo del cda dell’ente. Ad annunciarlo è proprio Luigi Conte, presidente Anasf, che in una lettera aperta gli iscritti spiega che in quella data il Tribunale di Roma si esprimerà sulla correttezza del voto a seguito del ricorso presentato dalla lista Fare Presto!.
“Nella mia precedente lettera ti ho raccontato di come gli esiti di queste elezioni siano stati sovvertiti – scrive Conte -, con il risultato finale che ha visto la proclamazione di un Consiglio di amministrazione composto da consiglieri espressione della minoranza, che certamente non rappresenta la volontà degli iscritti alla Fondazione manifestata con il voto attraverso l’urna elettronica. Per queste ragioni la coalizione Fare Presto!, sostenuta anche da Anasf, si è trovata nella condizione di dover agire con tempestività in ogni sede opportuna e, insieme ad Artènasarco (in quota mandanti), ha presentato ricorso presso il Tribunale Civile di Roma contro la Fondazione, al fine di ottenere la sospensione cautelare e la declaratoria di invalidità degli effetti della delibera del 23 dicembre. L’udienza è fissata per il 16 febbraio 2021”.
Tra i possibili esisti c’è che il giudice decida per il commissariamento dell’ente o nomini un commissario ad acta per verificare l’eventuale irregolarità del voto. E se fosse verificato l’errore, come denuncia Fare Presto!, tutte le nomine fatte a gennaio verrebbero messe in discussione, compresa quella del neo presidente, Antonello Marzolla.
Le polemiche però non si fermano al pasticcio elettorale e il numero uno dell’Anasf tocca anche un’altra questione, quella che riguarda alcune mail inviate dal neo presidente Enasarco in merito all’anticipo del Firr, il Tfr della categoria. “In attesa della sentenza del 16 febbraio – spiega Conte -, ci sono state recapitate a firma di Antonello Marzolla missive via e-mail circa la sua intenzione di aprire, in nome della ‘trasparenza’, un canale informativo con agenti e cf, annunciando di aver portato tra i primi punti in discussione nelle riunioni del CdA quelli riguardanti l’anticipazione del Firr e gli ulteriori 18 milioni di euro di contributi Covid”.
Per Conte, e anche per Fiarc che ha già annunciato di voler denunciare Marzolla in proposito, tali messaggi “oltre a veicolare informazioni non oggettive con opinioni personali, politiche e sindacali e anche di carattere diffamatorio nei confronti dei consiglieri della nostra coalizione, contengono gravi inesattezze riguardanti il Firr”.
“È stato infatti dato mandato agli uffici della Fondazione – chiarisce il presidente Anasf – di verificare la capacità dell’Ente di sostenere tale procedura ma la decisione era già stata bloccata dai Ministeri competenti lo scorso 30 dicembre, per via del fatto che le decisioni sono state ‘assunte da un CdA ampiamente scaduto, che si era auto prorogato per la asserita presunta impossibilità di svolgere le procedure elettorali ad aprile’. Pertanto gli uffici di Enasarco dovranno prima ‘rifare i conti’, poi sottoporli al CdA e all’Assemblea dei delegati e poi ai Ministeri di vigilanza, che decideranno se approvare le delibere, valutando l’impatto sulla sostenibilità delle casse dell’Ente”.
Insomma, conclude Conte, “la verità è che non si è certi ai vertici di Enasarco che questi fondi siano erogabili mantenendo sostenibile il futuro dell’Ente, mentre è certo che si stanno utilizzando i canali di comunicazione ufficiali per fare propaganda tra gli iscritti”.
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