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Per il colosso Usa la nuova normativa spingerà questi veicoli, il cui mercato supererà i 100 miliardi nel 2027. Ecco 6 lezioni per usarli nei portafogli dei clienti
Dopo una partenza difficile, gli Eltif sono pronti a ingranare la quinta. Parola degli analisti di BlackRock Alternatives, secondo cui gli european long term investment fund hanno finalmente dimostrato il loro valore e la loro versatilità agli investitori e quindi si preparano a mettere segno una rapida crescita nei prossimi anni. La stima per il 2022 parla in effetti di 10 miliardi di euro di raccolta e l’Alternative Investment Management Association prevede ulteriori 100 miliardi di qui al 2027.
Questi fondi chiusi a scadenza sono stati concepiti nel 2015 per consentire agli investitori individuali di accedere a opportunità d’investimento private che necessitano di capitali a lungo termine. Dal lato del legislatore, si tratta quindi di sostenere il finanziamento dell’economia europea. Dal quello degli investitori, secondo BlackRock, è invece una questione di accesso ai vantaggi dei mercati privati così come per il wealth manager il tema chiave consiste nella ricerca di metodi scalabili ed efficienti per offrire questa classe di asset ai loro clienti. “Sebbene vi sia più di un modo per soddisfare questa crescente domanda, l’Eltif sta rapidamente diventando il veicolo preferito nel Vecchio Continente”, assicurano gli analisti del colosso Usa, che hanno affinato le conoscenze sullo strumento e su come posizionarlo all’interno dei portafogli dopo aver finanziato e chiuso con successo un Eltif di private equity e uno di infrastrutture.
Tre ragioni dietro la crescita degli Eltif
La crescita, stando al report, è spinta da tre ragioni. La prima è il bisogno di diversificazione e resilienza del portafoglio dopo un 2022 caratterizzato da una volatilità spaventosa. “Sebbene i mercati privati non siano immuni da correzioni e dislocazioni, gli interessanti rendimenti offerti hanno portato gli investitori ad aumentare le loro allocazioni in queste aree negli ultimi anni”, proseguono da BlackRock. L’asset manager cita in particolare un’indagine di Cerulli del 2022 che rileva come il 64% dei private banker francesi preveda di aumentare le allocazioni nei private a una nuova base di clienti, i cosiddetti investitori ‘mass affluent‘, mentre per l’utenza high-net-worth le stesse intenzioni si risconterebbero nel 61% dei consulenti. Una situazione simile a quella di altri grandi mercati, come Italia, Regno Unito, Germania e Svizzera, dove i professionisti del settore stimano che il private equity e le infrastrutture registreranno i maggiori afflussi netti.
Altro motore degli Eltif è la scalabilità. “Dal punto di vista dei wealth manager europei, i nuovi veicoli rappresentano praticamente l’unico veicolo scalabile in grado di consentire agli investitori retail l’accesso ai private markets su tutto il territorio europeo. Un fattore di efficienza, spiegano gli analisti Usa, pubblicamente elogiato da alcune delle principali banche tedesche, francesi e italiane, che proprio per questo hanno iniziato a distribuire i fondi ai loro clienti”, spiegano gli analisti Usa.
Infine, l’auspicato cambio delle regole. Consiglio e Parlamento Europeo hanno votato a favore delle nuove norme e la revisione del regolamento dovrebbe essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue questo mese per entrare in vigore nel primo trimestre del 2024. Tra le modifiche, la semplificazione della distribuzione attraverso il pieno allineamento del test di idoneità degli Eltif con i requisiti della Mifid II per la vendita di prodotti complessi. Ma anche l’allentamento dei vincoli relativi agli asset ammissibili, come ad esempio i green bond, le azioni fintech e un maggior numero di tipi di asset reali, oltre all’aumento della flessibilità di investimento per consentire agli Eltif di allocare i fondi.
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Dalla capillarità alla commercializzazione, tutti i vantaggi
BlackRock riassume quindi anche tutti i principali vantaggi di questi strumenti. A partire dal fatto che sono disponibili al pubblico retail in tutta Europa con livelli minimi di investimento bassi. Altri due punti a favore sono che offrono vantaggi differenti in base al modello (fully funded e/o capital call model) e che possono essere commercializzati in Paesi chiave extra-Ue in base alle norme sul collocamento privato. Infine Bruxelles sta adottando misure per promuovere la struttura degli Eltif come mezzo per incrementare gli investimenti nelle infrastrutture e in altri progetti e imprese a lungo termine all’interno dell’Unione Europea. “Questi fattori stanno generando un notevole aumento dell’interesse generale. Inoltre, vengono lanciati regolarmente nuovi Eltif. Dal 2015, il mercato è cresciuto fino a 84 veicoli registrati e commercializzati”, viene sottolineato nel report.
Il vademecum per i wealth manager
Infine, grazie alle partnership con alcuni dei principali wealth manager, BlackRock ha individuato sei lezioni importanti sull’utilizzo di questi strumenti nei portafogli dei clienti. Ecco il vademecum che ne è derivato:
1) Istruzione. Se l’antica espressione degli investimenti immobiliari è “location, location, location”, la massima corrispondente per i distributori di Eltif è “education, education and education”. Molti wealth manager sottovalutano notevolmente il livello di istruzione e formazione necessario ai consulenti e ai clienti retail per inserire i mercati privati in un portafoglio.
2) Visione ampia. I wealth manager devono considerare gli investimenti nei mercati privati attraverso la lente di un portafoglio completo e non come un singolo prodotto a sé stante.
3) L’approvvigionamento, cruciale per la performance. I Limited Partner dovrebbero informarsi presso i propri general partner sulla capacità di reperire asset di qualità a livello bilaterale, fuori mercato e attraverso reti di sponsor consolidate. Questo aspetto è importante per ottenere performance in tutte le asset class e in tutte le fasi.
4) Gestione del ciclo di vita dei private market. I wealth manager devono gestire i fondi del mercato privato dall’avvio fino alla distribuzione dei proventi. Alcuni hanno già esperienza in questo campo, ma altri si rivolgono a un partner che comprenda le complessità operative e le esigenze di rendicontazione di tali veicoli e che sia in grado di offrire un’adeguata assistenza ai clienti. Riteniamo che ogni fase del ciclo di vita richieda un’attenta preparazione fin dall’inizio.
5) Liquidità e chiarezza. Sebbene gli Eltif abbiano offerto una liquidità limitata, il veicolo si sta evolvendo e sta diventando più flessibile. Ciononostante, riteniamo che sia fondamentale affrontare adeguatamente il tema con i clienti per garantire la trasparenza ed evitare potenziali malintesi sulla liquidità che questi possono aspettarsi dai loro investimenti.
6) La pazienza è una virtù. Considerando il tempo necessario per il processo di due diligence, la creazione del modello operativo, la finalizzazione dell’accordo di distribuzione, la collaborazione sul materiale di marketing e la formazione dei consulenti, la preparazione per la distribuzione di un Eltif richiede dai quattro ai sei mesi. Inoltre, è necessario allinearsi al periodo di raccolta dei fondi dell’Eltif, che può richiedere più di un anno.
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