Emergenti, nessun rischio contagio da Argentina e Turchia
8 maggio 2019
di La redazione
3 min
Botham (Schroders): “Le sfide politiche per Turchia e Argentina sono molto significative, se non insormontabili, ma la buona notizia per il resto degli emergenti è che si tratta di rischi molto specifici”
Tornano a crescere le preoccupazioni riguardo a Turchia e Argentina, che al momento si trovano in un periodo di volatilità valutaria. E così, con una crescita economica incerta e timori su una potenziale recessione negli Stati Uniti, si potrebbe credere che questa situazione contagi anche il resto degli emergenti. Ma Craig Botham, senior emerging markets economist di Schroders, rassicura gli investitori. “Riteniamo che tali preoccupazioni siano eccessive. La Turchia e l’Argentina non rappresentano il sintomo di un problema più generale nei mercati emergenti. Al contrario, i due Paesi stanno affrontando problemi abbastanza unici nelle sfere economiche e politiche. Al di là del sentiment, non c’è ragione per cui gli investitori dovrebbero temere un effetto contagio al resto dell’asset class”.
L’esperto raccomanda di tenere ben presente il contesto macroeconomico. “I problemi di Argentina e Turchia hanno alcuni elementi in comune. L’inflazione è una preoccupazione importante in entrambe le economie ed entrambe le banche centrali hanno avuto difficoltà a controllarla ultimamente. Da notare inoltre che nessun altro mercato tra gli emergenti ha riscontrato questo problema. Un’altra sfida per la Turchia è il fatto che il Paese ha poche armi a disposizione per difendere la sua valuta. Le riserve in valute straniere sono molto basse, se confrontate con i livelli ritenuti adeguati secondo gran parte dei modelli”.
Da non sottovalutare, poi, la credibilità delle politiche. “Le aspettative giocano un ruolo cruciale nei modelli macroeconomici e nei mercati finanziari – sottolinea -. Se c’è la convinzione che i policymaker non intraprenderanno tutte le misure necessarie in futuro (anche se al momento stanno facendo la cosa giusta), i consumatori, le aziende e gli investitori inizieranno a temere. Sia in Turchia che in Argentina ci sono motivi per preoccuparsi dell’andamento delle politiche”.
“In Turchia – spiega – si tratta ormai di una storia ricorrente: il presidente Erdogan è fortemente contrario a una politica monetaria più convenzionale e a tal fine ha fatto pressioni sulla Banca Centrale in diverse occasioni. Il fatto che l’Istituto si sia recentemente allontanato dalla volontà di inasprire la politica dei tassi di interesse, nonostante le pressioni sulla valuta, ha aiutato a confermare tale percezione. La nomina del genero del presidente a ministro delle Finanze non ha aiutato a placare le preoccupazioni del mercato, anche a causa delle presentazioni lacunose che ha di recente utilizzato ai meeting, ultimo quello con il Fondo Monetario Internazionale. Ci sono pochi segnali che indicano che la politica andrà nella giusta direzione in Turchia.
“In Argentina – prosegue l’analisi – invece si tratta di una situazione nuova, almeno sotto la guida dell’attuale presidente. Macri è stato eletto con un’agenda di riforme economiche, inizialmente acclamata dai mercati. Tuttavia, il passaggio di testimone ha richiesto più tempo del previsto e l’elettorato ha iniziato a stancarsi delle sue promesse mai mantenute. L’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner ha iniziato a risalire nei sondaggi in vista delle elezioni che si terranno ad ottobre. Il ritorno di Kirchner e delle politiche populiste sembra una minaccia sempre più reale”.
Le sfide politiche per Turchia e Argentina sono quindi molto significative, se non insormontabili, conclude Botham, ma “la buona notizia per il resto degli emergenti è che si tratta di rischi molto specifici e non ci sono grandi motivi per pensare che porterà a un contagio, al di là del sentiment degli investitori. Dall’altra parte tale situazione obbliga gli investitori a monitorare con attenzione gli sviluppi politici e i policymaker a mantenere la credibilità, sia a parole che nei fatti”.
Secondo gli esperti di Raiffeisen Capital Management, per dare inizio a un rialzo dei corsi sostenibile a lungo termine la situazione degli utili aziendali nei mercati emergenti deve migliorare sensibilmente