Salute, i fondi azionari che hanno iniziato meglio il 2023
Fida ha analizzato i prodotti specializzati in salute che sono autorizzati alla vendita presso la clientela retail in Italia. Silver economy il tema dominante. E a brillare è il tricolore
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Energia e materie prime sono stati fra i temi di investimento tatticamente più ricorrenti nei portafogli degli investitori italiani in questi primi cinque mesi dell’anno. Da un lato i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento globali, dall’altro lo scoppio della guerra in Ucraina, hanno fatto scattare al rialzo i prezzi di tutte le principali commodities, da quelle agricole ai materiali industriali.
Un andamento che ha generato inflazione elevatissima e ha fatto schizzare i rendimenti dei prodotti esposti verso questi temi. Da un rapido sguardo agli indici delle categorie FIDA la situazione che emerge è la seguente.
“Nell’anno corrente i fondi focalizzati sulle commodities si sono posizionati meglio rispetto agli azionari settoriali”, conferma Monica Zerbinati, analista finanziario di Fida, gruppo italiano specializzato nello sviluppo di applicazioni software dedicate ai servizi finanziari e leader nella raccolta, analisi e distribuzione di dati nel risparmio gestito. “E’ un fenomeno relativamente nuovo, infatti su orizzonti più estesi si nota come l’investimento indiretto, cioè nel capitale delle aziende attive nei settori considerati, abbia generato migliori ritorni”, analizza l’esperta.
Le categorie FIDA, fondi e etf
Numericamente tra i fondi prevale l’investimento azionario: l’investimento in materie prime, sia con replica fisica che sintetica, è appannaggio quasi totale del mondo degli strumenti passivi. Tra i fondi, spiega Zerbinati, è elevato il numero dei prodotti focalizzati sulle aziende estrattive o comunque coinvolte nella filiera dei metalli preziosi, in particolare l’oro, rispetto al quale si muovono con un beta elevato.
I migliori fondi nelle categorie Energia e Materie prime
Fonte: FIDA. Sono stati presi fondi aperti retail distribuiti in Italia, no distribuzione proventi, no chiusi, assicurativi, pensione, speculativi.
Tra gli etf invece la numerosità dei prodotti giustifica la creazione di categorie omogenee per materiale. “Anche qui è evidente la sovraperformance degli azionari settoriali, dove l’attività estrattiva è la maggiormente rappresentata, rispetto alla materia sottostante”, spiega l’esperta di FIDA.
“Per quanto riguarda l’investimento diretto in commodities sono gli etf a vincere sui fondi – sottolinea Zerbinati – oltre all’ampia varietà di asset allocation, ad incidere sono soprattutto i costi operativi (derivati, coperture assicurative…)”.
“Nonostante la maggiore incidenza dei costi, i fondi settoriali su metalli e minerali, materie prime e risorse naturali hanno registrato risultati nettamente più vantaggiosi rispetto agli etf della stessa categoria”, conclude Zerbinati.
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“Conoscere a fondo” è la rubrica di FocusRisparmio.com in cui passiamo al setaccio una specifica asset class su un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo, coinvolgendo i gestori dei fondi top performer in un’analisi a più voci sui driver di performance e sulle prospettive di rendimento dei prossimi mesi.
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