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Sono società dotate di solidi vantaggi competitivi. Di norma, queste imprese beneficiano di elevate barriere all’entrata, della capacità di conquistare nuove quote di mercato e, in molti casi, di fare leva su tecnologie rivoluzionarie
Dopo una chiusura d’anno alquanto sottotono, gli investitori si chiedono se sia imminente un rallentamento globale. “Ma la domanda che dovrebbero porsi è un’altra – fa notare Neil Robson, responsabile azioni globali di Columbia Threadneedle Investments – Ovvero: hanno realizzato fino a che punto la tecnologia, insieme ad altri fattori, sta trasformando i modelli di business? Dopo tutto, sono dieci anni che gli utili dell’azienda media segnano movimenti laterali. Le società tecnologiche sono tra le poche superstar a essere passate alle cronache per aver accresciuto gli utili in questo lasso di tempo, ma, in realtà, in quasi in tutti i settori esistono aziende meno famose a cui è riuscita la stessa impresa”.
Le superstar (termine coniato da McKinsey & Company) sono le società dotate di solidi vantaggi competitivi. Di norma, queste imprese beneficiano di elevate barriere all’entrata, della capacità di conquistare nuove quote di mercato e, in molti casi, di fare leva su tecnologie rivoluzionarie. “In uno studio pubblicato di recente, emerge che il primo 10% delle società intercetta l’80% di tutti i profitti economici generati dalle aziende con ricavi superiori al miliardo di dollari – argomenta Robson – Investire in queste aziende, molte delle quali stanno cambiando la natura stessa dei settori economici e della società, può risultare molto remunerativo nel lungo termine”.
Guardando al 2019, non bisogna illudersi pensando che le società con valutazioni convenienti rappresentino un’interessante opportunità d’acquisto. Gli innovatori stanno destabilizzando i mercati, battendo sui prezzi i concorrenti e spingendo al ribasso i margini di profitto. Un esempio noto a tutti è quello della distribuzione al dettaglio, con i consumatori che preferiscono la comodità degli acquisti online ai negozi. I fatturati di Amazon e Alibaba valgono ora più dell’1% del Pil globale. I titoli dei commercianti al dettaglio tradizionali sono economici per un motivo: la società sta cambiando.
“Al di fuori del settore tecnologico, Mastercard è un buon esempio di società superstar – sottolinea ancora l’esperto di Columbia Threadneedle Investments – Mastercard e Visa controllano all’incirca l’85% del mercato delle carte di credito globale, Cina esclusa. Grazie alla struttura estremamente vantaggiosa del settore, Mastercard registra una redditività del capitale investito superiore al 40% e una crescita dei ricavi nell’ordine del 17-19%, dato che il numero di acquisti effettuati mediante carte di pagamento cresce di oltre il 10% l’anno. Al contempo, Mastercard è abbastanza grande da restare relativamente immune a shock locali come la Brexit, benché debba anch’essa stare in guardia da potenziali elementi destabilizzatori. Nel 2019 – conclude – resteremo concentrati sulla ricerca di società che operano con successo in aree poco accessibili. Sono aziende che sfruttano in maniera magistrale il cambiamento sociale e le tecnologie invece di nuotare contro corrente”.