La rivoluzione (in)compiuta dei bond sostenibili
Nel 2024 i titoli verdi hanno superato la soglia dei 5.000 miliardi di emissioni cumulative. Un record storico che segna la forza trainante di un settore in continua espansione
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Intesa Sanpaolo e Unicredit, insieme a Santander, spiccano in Europa per attività Esg. Dai green bond al sostegno dell’inclusione e dell’equità, passando per il welfare garantito ai dipendenti e l’empowerment femminile: queste tre banche si distinguono per aver saputo cogliere le opportunità dell’investimento sulla transizione sostenibile. A decretarlo è una ricerca condotta da Red Public, società del Gruppo Excellence Consulting, che ha passato al setaccio i bilanci di sostenibilità 2022 dei principali istituti del Vecchio Continente: oltre alle due italiane, sono state analizzate anche Crédit Agricole e Bnp Paribas per la Francia, Bbva e appunto Santander per la Spagna, le tedesche Commerzbank e Deutsche Bank, Barclays e Hsbc per il Regno Unito, la svizzera Ubs e le due nordiche Nordea e Swedenbank.
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La prima evidenza dell’analisi riguarda la necessità di rafforzare la ‘disclosure Esg’: a fronte delle tante iniziative e progetti avviati, le evidenze dei risultati restano infatti ancora limitate. Tangibile è però l’interesse verso il tema mostrato da tutte le banche europee in seguito alle normative che negli ultimi anni hanno riguardato la sostenibilità nella finanza.
L’analisi, condotta sia attraverso uno studio di benchmarking dei bilanci di sostenibilità che tramite tecniche d’indagine semantica come la textual analysis o le word-map e le word-tree, ha riguardato in particolare tre dimensioni: la qualità della comunicazione verso i propri stakeholders sui temi della sostenibilità; la completezza e robustezza del modello di governance Esg adottato; le finalità e i contenuti delle iniziative mirate alla riduzione dell’impatto ambientale, al miglioramento del proprio effetto sociale e al rafforzamento del proprio modello di governance Esg.
Ebbene, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Santander si piazzano in testa per quanto riguarda la qualità della comunicazione e la robustezza del modello di governance Esg, seguite a breve distanza da Barclays. Tra le virtuose per la governance rientra anche Ubs, mentre nella comunicazione con gli stakeholders spiccano Hsbc, Bbva, Swedenbank, Bnp Paribas e Commerzbank.
Quanto alle iniziative di sostenibilità avviate dalle tre banche di testa nell’ambito green, oltre agli attesi finanziamenti sostenibili ed alle emissioni di bond verdi, risaltano i piani volti a mitigare l’impatto ambientale della transizione digitale (sostenibilità digitale) e la misurazione del Green Asset Ratio da parte di Santander. Sul fronte dei rapporti coi dipendenti invece, oltre al sostegno verso l’inclusione e l’equità nell’organizzazione della banca, le attività di formazione sui comportamenti Esg virtuosi e le politiche a favore della salute e del benessere dei lavoratori, spiccano anche il welfare economico straordinario per i dipendenti in difficoltà di Intesa Sanpaolo e le iniziative per combattere il carovita di Unicredit. Infine, in tema di attenzione ai clienti, il report evidenzia anche lo studio sistematico da parte di Santander del livello d’indebitamento degli stessi allo scopo di evitare un incremento smisurato del passivo.
Ovviamente, come precisato da Benedetta Cascio, general manager di Red Public, dall’analisi emergono significative differenze nella modalità con cui le banche pubblicano le loro iniziative Esg. Una divergenza che riflette le variazioni nella qualità e nella quantità delle informazioni fornite. Punto cruciale visto che, come fa notare Maurizio Primanni, founder e ceo del Gruppo Excellence, “in tema di sostenibilità, la qualità della comunicazione e la robustezza della governance sono elementi essenziali e dirimenti per le banche alle prese con una normativa sempre più stringente, una domanda degli stakeholders sempre più attenta e il rischio di greenwashing”.
L’esperto rimarca come i principali istituti italiani si attestino ai livelli più alti in termini di comunicazione e governance rispetto ai loro concorrenti europei e abbiano messo in cantiere iniziative e progetti Esg di contenuto ambizioso. “Tuttavia il percorso non è ancora completato. La ricerca di Red Public evidenzia l’opportunità anche per le banche di intervenire per rafforzare ulteriormente la ‘disclosure Esg’ dalla misurazione alla rendicontazione dei risultati delle iniziative realizzate”, avverte. Secondo Primanni, per il futuro sarà quindi fondamentale raccogliere ed organizzare in modo efficiente i dati necessari a rappresentare i risultati di tali iniziative, definire un sistema di indicatori di performance Esg adeguatamente ampio e profondo e approntare chiari strumenti di rendicontazione per facilitare l’analisi e la valutazione dei key stakeholders.
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