Piazza Affari, temi ESG sul tavolo di quasi sette CDA su dieci
Consob: oltre il 71% delle quotate ha presentato la DNF. Aumenta l’integrazione tra questa e i bilanci finanziari. E la sostenibilità entra nelle politiche di remunerazione dei ceo
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Meglio i fondi attivi per per ottenere un’esposizione all’Esg. La pensano così quasi due investitori professionali su tre (il 63%), mentre tra le classi di attivi vincono senza dubbio le azioni (l’80%) rispetto alle obbligazioni (58%). È quanto emerge da un nuovo studio globale di Capital Group, che mostra anche una chiara preferenza per gli aspetti ambientali rispetto a quelli sociali e di governance.
L’Esg Global Study 2022 ha intervistato 1.130 investitori globali istituzionali e wholesale, tra cui fondi pensione, family office e compagnie assicurative, nonché fondi di fondi, banche retail e private e consulenti finanziari, in 19 mercati di tutto il mondo, cercando di identificare i fattori chiave che determinano l’integrazione dei criteri ambientali sociali e di governance e le sfide da affrontare.
“L’utilizzo dei rating Esg sembrano essere saldamente radicati tra gli investitori professionali a livello globale, con una crescente preferenza per i gestori attivi nel prendere le decisioni di investimento centrali”, ha sottolineato Jessica Ground, global head of Esg di Capital Group.
Una preferenza che, a detta dell’esperta, mette in luce la complessità della valutazione delle questioni Esg e il fatto che la riduzione a un singolo punteggio non può cogliere le sfumature delle valutazioni aziendali. “Gli investitori si rivolgono quindi a gestori attivi che possono avvalersi di una approfondita ricerca proprietaria, su solidi sistemi di monitoraggio e sull’impegno nell’analisi delle società”, ha puntualizzato la Ground.
Dalla ricerca emerge poi che certamente le variazioni regionali persistono, ma che nel complesso la direzione è quella di un’adozione crescente degli Esg, con una percentuale di chi implementa questi criteri salita all’89%, rispetto all’84% del 2021. L’Europa vanta la percentuale più alta (93%), mentre l’Asia-Pacifico ha registrato il maggior incremento di rispetto a qualsiasi altra regione nell’ultimo anno (all’88% dall’81% dello scorso anno).
Tra gli intervistati a livello globale, la soddisfazione delle esigenze dei clienti (27%) e l’impatto positivo (25%) sono le motivazioni più citate per l’adozione dei criteri ambientali, sociali e di governance. Tuttavia, gli investitori nordamericani attribuiscono un peso molto maggiore alla soddisfazione delle esigenze dei clienti (42%), mentre gli investitori europei sono maggiormente spinti dall’impatto positivo (28%). Tra le tre regioni, gli investitori dell’Asia-Pacifico riportano il miglioramento delle performance (21%) come motivo principale.
Da sottolineare che, rispetto a quelli di altre regioni, un numero maggiore di europei considera l’Esg ‘centrale’ nel proprio approccio all’investimento (31% contro il 26% globale), mentre gli investitori del Nord America hanno la minore fiducia, con meno di uno su cinque secondo cui l’Esg è centrale nel proprio approccio all’investimento (18%). A livello globale, quasi quattro su dieci (39%) concordano sul fatto che la mancanza di innovazione di prodotto frena, in parte, una maggiore adozione di questi criteri e la loro integrazione rimane la strategia di implementazione più utilizzata (59%).
L’ambiente resta sempre al primo posto nelle preferenze degli investitori. La metà (il 50%) afferma infatti che la capacità di un fondo di soddisfare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite è una considerazione importante nella selezione dei fondi. Quasi due terzi (il 64%) ritiene poi che aiutare le aziende a passare a un futuro verde sia fondamentale per risolvere la crisi climatica.
Insomma, la ‘E’ di Esg continua a dominare le preferenze di allocazione con un aumento della quota dal 44% nel 2021 al 47% nel 2022. Ma è da segnalare che il 41% degli investitori si è detto preoccupato che le questioni sociali (la ‘S’) possano essere trascurate a favore delle questioni climatiche.
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