Irene Tinagli, appena confermata alla guida della commissione ECON del Parlamento europeo, è intervenuta nel corso del terzo seminario del ciclo su “Risparmio, mercato dei capitali e governo dell’impresa” organizzato da CNEL e Assogestioni parlando di Tassonomia, finanza sostenibile e della necessità di sinergie fra pubblico e privato per vincere la sfida della transizione
L’obiettivo dell’Europa, dichiaratamente ambizioso, è quello di arrivare a essere il primo Continente a impatto zero entro il 2050, con una tappa intermedia al 2030, entro cui ridurre del 55% le emissioni di gas serra. Irene Tinagli, appena confermata alla guida della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, è intervenuta nel corso del terzo seminario organizzato da CNEL e Assogestioni dal titolo: “Verso la sostenibilità: tra regole e mercato”, in cui si è discusso di un percorso di transizione legato alla ripresa post-pandemia che non riguarda solo gli aspetti ambientali ma si estende a tutti i concetti e le metriche fondamentali dell’economia.
Pierluigi Stefanini, presidente di ASviS, ha sottolineato nel keynote speech di apertura come sia necessaria “un’agenda oltre il Pil: una visione macroeconomica e una strategia complete per la transizione a un nuovo modello di crescita sostenibile”. “I piani di ripresa economica post Covid-19 adottati dall’Unione europea puntano chiaramente nella direzione dello sviluppo sostenibile. In particolare, NextGenerationEU e PNRR sono strumenti per ricostruire le nostre economie nella direzione del Green Deal europeo e del Pilastro europeo dei diritti sociali”, ha affermato.
Ambizioni europee
Irene Tinagli, presidente ECON del Parlamento europeo
“La sostenibilità è uno dei temi cruciali dell’agenda europea sui mercati finanziari. Il ruolo che il settore privato gioca insieme a quello pubblico nell’implementazione del Green Deal dell’Unione è fondamentale”, ha dichiarato Tinagli nel corso dell’evento, sottolineando come l’Unione, oltre ai fondi stanziati direttamente per la ripresa, abbia bisogno ogni anno di 350 miliardi di investimenti da parte del settore privato nei prossimi 10 anni solo per raggiungere gli obiettivi energetici e altri 130 miliardi l’anno per gli altri obiettivi ambientali.
“La sfida connessa a un nuovo quadro legislativo non sta solo nella corretta implementazione a livello di Unione europea ma anche nel costituire un punto di riferimento a livello internazionale”. Per questa ragione l’enfasi posta nella discussione sulla Tassonomia delle attività economiche sostenibili è tanto sentita in sede europea. “Lavoriamo perché la tassonomia si affermi come una classificazione internazionale credibile, basata su evidenze scientifiche e allo stesso tempo capace di dialogare con i fabbisogni delle economie. È una partita molto delicata e ci dobbiamo impegnare tutti perché sia un percorso di successo”. “L’Unione”, ha completato Tinagli, “si impegna perché il dibattito sulla riforma della governance economica persegua gli stessi obiettivi di crescita sostenibile nella sua declinazione ambientale e sociale del Next Generation EU”.
Argomento su cui nel corso del dibattito è intervenuto anche Marcel Haag, Director, Horizontal Policies, DG FISMA della Commissione europea, facendo rilevare il ruolo sistemico che l’industria del risparmio è chiamata a ricoprire nel processo di transizione dell’economia verso nuovi paradigmi. “Asset manager e investitori istituzionali sono decisivi per la transizione in ottica sostenibile dell’economia europea grazie ad un ruolo trasformativo e di indirizzo nel rapporto con le aziende. Il nostro compito è garantire un contesto caratterizzato da trasparenza e armonizzazione per operatori e investitori”, ha dichiarato Haag.
Nel corso del dibattito non è mancata la voce dell’asset management, espressa nel corso della tavola rotonda “Investitori: complessità normative e rischi di greenwashing nel contesto attuale”, in cui sono intervenuti Lorenzo Alfieri, presidente del Comitato Sostenibilità di Assogestioni, Oriana Bastianelli, portfolio manager di Kairos Partners SGR, Giovanni Sandri, head of BlackRock Italia e Davide Tassi, componente del consiglio direttivo di Sustainability Makers. I relatori hanno evidenziato l’impegno dell’industria del risparmio gestito in un processo di cambiamento dall’alto tasso di complessità. “La sfida verso la sostenibilità è un percorso. I gestori hanno il compito sia di riorganizzare strutture e gestioni sia di informare gli investitori su contenuto e tempi della transizione”, ha dichiarato sul punto Lorenzo Alfieri, presidente del Comitato Sostenibilità di Assogestioni.
Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni
“La sostenibilità si sviluppa tra regole e mercato e in questa fase abbiamo un grande bisogno di consapevolezza e formazione”, ha affermato Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, specificando come l’Associazione riconosca da tempo la centralità del cambiamento in atto. “Trasparenza e competenza sono i valori fondamentali che guidano il mondo degli investimenti in una sfida fondamentale per la propria evoluzione”, ha concluso.
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