Esma agli investitori: “Covid-19, impatti negativi sull’industria dei fondi”
7 aprile 2020
di ALESSIO TRAPPOLINI
3,30 min
Gli alti costi sono il tallone d’Achille dei prodotti attivi distribuiti alla clientela retail. Al lordo di questi, i rendimenti sarebbero superiori di quelli forniti da fondi passivi ed Etf, sottolinea Esma
Steven Maijoor, presidente di Esma
La crisi da coronavirus che infuria in Europa fa scattare l’allarme anche sull’industria dei fondi comuni d’investimento.
“Gli investitori dovrebbero prepararsi a degli effetti negativi sui loro investimenti a causa della volatilità dei mercati a seguito della pandemia in corso”, dice l’Autorità europea di vigilanza sui mercati finanziari in uno statement di accompagnamento alla relazione annuale su costi e rendimenti dei prodotti d’investimento retail distribuiti in Europa.
Il brusco calo dei mercati finanziari ha eroso il valore degli asset sottostanti dei fondi Ucits, quindi il loro patrimonio, ma – secondo Esma – non c’è solo l’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia covid-19 a indebolire le performance. Anche i costi dei prodotti retail, scrive l’Autorità, hanno un ruolo primario nel deprimere i rendimenti netti dei sottoscrittori.
Costi e rendimenti sotto la lente
L’anno oggetto dell’analisi è il 2018, uno dei più travagliati negli ultimi per volatilità. Esma compara l’andamento di costi e rendimenti negli anni e nota che mentre i primi sono rimasti sostanzialmente stabili nel tempo, i secondi si sono abbassati.
Nel report l’Autorità evidenzia come a fronte di un’alta volatilità dei rendimenti medi (si passa dal +8,3% del 2017 allo 0,2% dell’anno successivo) i costi invece sono rimasti sostanzialmente stabili, “dall’1,6% del 2017 all’1,5% del 2018”.
Questa evidenza è più forte per i prodotti Ucits distribuiti alla clientela retail. Steven Maijoor, presidente di Esma, afferma che i costi pagati dagli investitori al dettaglio sono “significativamente più alti” di quelli pagati dagli investitori istituzionali: “In questo secondo rapporto annuale continuiamo a vedere l’alto impatto dei costi sui rendimenti finali che gli investitori al dettaglio ricevono sui loro investimenti in Oicvm, portando a rendimenti netti inferiori per questa categoria di investitori”.
Secondo Esma i clienti al dettaglio pagano il 40% in più rispetto agli istituzionali, per tutte le classi di attivi.
Attivo (sarebbe) meglio di passivo
Dal confronto dei rendimenti netti restituiti agli investitori, i prodotti passivi e gli Etf fanno meglio di quelli attivi – ma solo a causa dei costi più elevati che gravano su questi ultimi.
Esma rileva che sebbene i rendimenti lordi dei fondi attivi siano superiori a quelli dei fondi gestiti passivamente o degli Etf, tale differenza non è così elevata da compensare l’impatto dei costi che, al contrario, consentono a chi investe in prodotti a beta un rendimento netto superiore. Secondo l’autorità i costi applicati in media dai fondi azionari attivi sono dell’1,5% mentre i fondi passivi sono dello 0,6%.
Eterogeneità fra modelli
“Esiste una comparabilità limitata tra gli Stati membri”, ammonisce Esma. Questa caratteristica fa sì che persistano problemi di eterogeneità e disponibilità dei dati, anche in relazione alla mancanza di armonizzazione delle normative nazionali e alle differenze nelle preferenze degli investitori.
E sulla base di questo assunto che nei giorni scorsi l’Autorità ha suggerito alla Commissione europea di non adottare divieti agli incentivi. “Il rapporto di oggi evidenzia la continua necessità per gli investitori al dettaglio di ricevere chiare informazioni sull’impatto dei costi sui rendimenti che possono aspettarsi di ricevere, consentendo loro di prendere decisioni di investimento informate. Ciò costituisce un elemento chiave per raggiungere l’obiettivo di protezione degli investitori dell’Esma”, conclude Maijoor.
Nel parere alla Commissione Ue l’autorità esorta a considerare l’eterogeneità dei sistemi nazionali di distribuzione dei prodotti d’investimento e la specificità dei servizi di consulenza. Altrimenti a rimetterci potrebbero essere i risparmiatori
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