Giorgi (BlackRock): “Esistono alcuni trend sostenibili che, anche se non possono essere definiti come vere e proprie fonti di diversificazione, aiutano il portafoglio ad avere buone performance contro la volatilità”
Nella gestione dei portafogli in questo momento storico ci si trova di fronte a un bivio di non facile risoluzione: cercare di diversificare, senza avere lo stesso spettro di scelta di qualche anno fa. Per Luca Giorgi, Direttore commerciale iShares and Wealth diBlackRock Italia, si può continuare a diversificare anche in un contesto così complesso, orientandosi verso determinati settori della sostenibilità e sfruttando strumenti duttili in momenti di volatilità come gli Etf.
Qual è il ruolo dei consulenti finanziari oggi, dopo che le crisi degli ultimi due anni hanno destabilizzato la tranquillità dei mercati?
Luca Giorgi, managing director, head of iShares and Wealth Italy, Greece and Malta di BlackRock
Il consulente oggi ha un ruolo cruciale nell’aiutare l’investitore in un momento così difficile. La situazione è complicata dal punto di vista dei mercati. Se guardiamo equity e obbligazionario ci accorgiamo che entrambi appaiono sotto pressione. Quest’anno con il -20% dell’obbligazionario e il -25% dell’azionario a livello globale (Fonti: BlackRock Investment Institute con dati di Refinitiv Datastream e Bloomberg, ottobre 2022), i portafogli sono veramente sotto stress. Il vero tema è la correlazione tra queste due asset class, ormai molto elevata. In questo scenario è molto sfidante per i consulenti trovare fonti di diversificazione. Nel contingente, il ruolo del consulente però resta quello di creare portafogli ben diversificati e, in questi anni, abbiamo sviluppato diverse soluzioni in questa direttrice. Infine, gestire l’emotività del cliente è la variabile più complessa.
Alla luce di questa fotografia, quali sono gli strumenti e le strategie migliori per affrontarlo?
Partiamo dall’obbligazionario, dove ci sono le opportunità più evidenti. Ha sofferto molto a inizio anno ed essendo un mercato matematicamente più prevedibile, oggi l’apertura degli spread ha creato delle opportunità molto interessanti. Come iShares guardiamo all’obbligazionario investment grade, che possiamo raggiungere sia col mondo dei fondi che con gli Etf. Abbiamo visto durante la pandemia, ma anche durante questa crisi, che gli Etf si sono dimostrati uno strumento molto valido nei momenti di difficoltà, specialmente quelli con patrimoni in gestione molto consistenti e liquidi che riescono a dare valore al cliente favorendo la formazione dei prezzi.
In questo caso lo IEAC (iShares Core € Corp Bond UCITS ETF) è uno strumento obbligazionario quotato, concentrato su diversi asset liquidi ed è uno dei più grandi della categoria. Sicuramente è la nostra scelta in un momento di volatilità. Oltre a questo, è interessante un approccio fattoriale sugli Etf che permette di cogliere un ulteriore elemento di diversificazione di portafoglio. In questo momento vediamo valore negli asset un po’ più difensivi. Siamo positivi sul comparto healthcare, con il nostro iShares MSCI World Health Care Sector Ucits ETF. Con questo strumento ci muoviamo seguendo un approccio difensivo, legato al tema della spesa pro capite della sanità, della pandemia e del farmaco. È uno strumento che sta ben performando da inizio anno. Infine, proponiamo una strategia legata alla sostenibilità su aree particolarmente interessanti, come le nuove energie, il tema dei nuovi trasporti, dell’economia circolare. La sostenibilità rimane un trend strutturale, sia nell’attivo che nell’indicizzato, trasversale a tutti i comparti e che sta creando valore nei portafogli.
Per il consulente è un momento in cui è difficile trovare ottime fonti di diversificazione. Allo stesso tempo, proprio in un momento del genere, la diversificazione risulta essere ancora una volta di fondamentale importanza. Come si può declinare al meglio nelle strategie di investimento allora?
L’unica forma di diversificazione che ha funzionato quest’anno è relativa alle commodities. In un contesto di alta inflazione può essere interessante il tema nelle risorse naturali. In questo senso abbiamo concepito uno strumento, il nostro fondo BGF Natural Resources Growth & Income che consente un’esposizione sia sul tema dell’energia e delle materie prime, sia dell’agribusiness. L’energia come asset funziona se non è legata al settore energetico in senso stretto. Altro trend interessante è quello delle soft commodities, come per l’appunto l’agribusiness.
Che ruolo ricoprono prodotti come gli Etf in un panorama simile?
Il mondo della consulenza italiana sta andando sempre più verso modelli di consulenza evoluta, dove il consulente viene remunerato non esclusivamente da una commissione, bensì tramite una fee di consulenza. Questo ovviamente introduce nuovi tipi di strumenti. Gli Etf sono cresciuti nell’ultimo anno, sia a livello europeo che italiano. Giocano un ruolo di investimento peculiare su alcuni tipi di asset class e vengono utilizzati molto spesso come strumenti core del portafoglio, sia azionario che obbligazionario. Ma soprattutto giocano un certo ruolo in tema di approccio tattico. Avendo costi più bassi, può essere inserito nei portafogli, facendo scendere il costo complessivo del portafoglio. È uno strumento molto efficiente, che permette ai consulenti di avere un’esposizione molto precisa a un certo tipo di asset class o di trend e vediamo che è sempre più utilizzato dai consulenti. Per questo abbiamo lanciato l’Etf Academy con Efpa, come risposta all’interesse crescente verso questa tipologia di strumenti.
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