Reti, ad aprile raccolti 4 miliardi. Riparte il gestito
Continua il momento d’oro dell’amministrato, spinto dal boom dei Btp. Saldo positivo per fondi comuni e gestioni individuali. Fideuram ancora al top, Mediolanum prima nel gestito
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È già stato ribattezzato l’Etf dei record, anche se non manca chi ridimensiona la portata dell’evento. Martedì scorso a New York, Dws Xtrackers ha messo a segno il più grande lancio di Exchange traded fund della storia: l’Msci Usa Climate Action Equity Etf (USCA) ha infatti inaugurato il primo giorno di negoziazione con due miliardi di dollari, scavalcando il debutto da 1,35 miliardi del Goldman Sachs MarketBeta Us1000 Equity Etf (GUSA) di aprile 2022. E relegando in terza posizione l’Etf Us Carbon Transition Readiness (LCTU ) di BlackRock, partito con 1,2 miliardi di dollari da un consorzio di investitori nel 2021.
Per USCA tutto il denaro è arrivato dal fondo pensionistico finlandese Ilmarinen. Un “traguardo fondamentale” negli Stati Uniti, secondo la società di consulenza VettaFi, dove il sentiment dei confronti degli Etf amici dell’ambiente è tutt’altro che positivo. “Un lancio di successo con il supporto di un grande investitore istituzionale può cambiare la narrazione”, ha commentato infatti Todd Rosenbluth, responsabile della ricerca di VettaFi.
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L’USCA punta su società quotate negli Usa a grande e media capitalizzazione che “stanno guidando i loro pari del settore nell’intraprendere di azioni a favore della transizione climatica”. Investirà nelle migliori aziende di ciascun comparto industriale in base all’intensità delle emissioni, agli impegni di riduzione della Co2, alla gestione del rischio climatico e ai ricavi derivanti da attività più ecologiche. Il sottostante indice Msci è stato creato per volere di Ilmarinen e Dws. “Gli investitori statunitensi stanno studiando come ridurre le loro emissioni a lungo termine e sono alla ricerca delle strategie migliori”, ha sottolineato Arne Noack, head of systematic investment solutions Americas di Dws.
Il debutto non ha ovviamente lasciato indifferenti i mercati, visto che si tratta anche del maggior lancio di Etf sugli investimenti climatici. In tanti hanno fatto però notare che si tratta sostanzialmente di un passaggio di denaro da un fondo all’altro. “Lungi dal gettare un nuovo segnale per la popolarità del settore o per gli investimenti che soddisfano standard ambientali, sociali o di governance più elevati, si è trattato semplicemente di un rimpasto”, scrive ad esempio Bloomberg. “Il denaro, fornito dal colosso finlandese delle pensioni Keskinainen Elakevakuutusyhtio Ilmarinen, è stato semplicemente spostato dall’Etf Xtrackers Msci Usa Esg Leaders Equity (USSG), che martedì ha registrato un deflusso corrispondente di 2 miliardi di dollari, un record per il fondo”, viene sottolineato nell’analisi.
Amanda Rebello, head of Xtrackers sales Us onshore at Dws Group, ha replicato che il nuovo strumento è più mirato agli obiettivi climatici degli investitori. “La modifica è stata apportata per partecipare meglio al megatrend climatico. Il cambiamento dovrebbe nel tempo avvicinarci al nostro obiettivo di essere carbon neutral entro la fine del 2035”, ha aggiunto Juha Venäläinen, senior portfolio manager di Ilmarinen, che ha 56 miliardi di asset in gestione. Da Bloomberg fanno notare però che, ad esempio, sette società compaiono nelle prime dieci partecipazioni di entrambi i veicoli, inclusi nomi come Microsoft e Alphabet, e che USCA ha un expense ratio dello 0,07%, contro lo 0,1% di USSG.
Secondo Rosenbluth di VettaFi, invece, la mossa fa parte di una “tendenza dei gestori patrimoniali che si allontanano dalle strategie Esg più ampie per offrire prodotti incentrati sui cambiamenti climatici e sui fattori ambientali” a cui gli investitori potrebbero essere più interessati. Ed è probabile che le dimensioni di USCA lo aiutino a distinguersi, secondo l’esperto, dal momento che “arriverà sul radar di altri investitori”, in particolare di quelli istituzionali che investono solo in fondi che hanno superato una soglia minima di dimensione.
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