Fed, Powell atteso falco a metà
I gestori non hanno dubbi: mercoledì il Fomc allenterà la stretta alzando i tassi di 25 punti base. Ma sul percorso futuro è presto per fare scommesse dovish
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Il 2022 non è stata una passeggiata per nessuno, ma il mercato europeo degli Etf, pur accusando il colpo, con 82 miliardi di euro di net new asset registrati è riuscito a mandare in archivio il quinto miglior anno in termini di flussi. E il bilancio è positivo tanto per l’azionario quanto per il reddito fisso: le azioni hanno infatti messo a segno una raccolta 51,4 miliardi mentre le obbligazioni si sono fermate a quota 31,6 miliardi.
A rivelarlo è il consueto report annuale di Amundi Etf, secondo cui le masse gestite si sono attestate a 1.240 miliardi di euro e il mercato ha registrato una crescita annua del 17% nell’ultimo decennio. Stando agli analisti del gestore francese, comunque, le tensioni geopolitiche, economiche e finanziarie degli ultimi dodici mesi hanno pesato e nel corso dell’anno gli investitori hanno cercato indicazioni utili per riposizionare i propri portafogli, subendo perdite significative nelle allocazioni sia azionarie sia obbligazionarie.
Per quando riguarda i prodotti azionari, che in Europa chiudono appunto con flussi in crescita per 51,4 miliardi, Amundi sottolinea l’interesse particolare per le esposizioni mondiali e statunitensi a scapito di quelle europee che hanno registrato deflussi significativi. Bene anche i mercati emergenti, che hanno raccolto flussi costanti mese dopo mese, e con la Cina che è rimasta in cima all’agenda degli investitori.
Quanto ai settori, le esposizioni all’energia alternativa e alla cybersecurity hanno guadagnato terreno, generando afflussi importanti negli Etf tematici.
Più difficile la situazione del reddito fisso il cui bilancio, in un anno passato alla storia come uno dei peggiori di sempre, chiude comunque con il segno più a quota 31,6 miliardi. Gli investitori obbligazionari hanno infatti subito perdite nella fase di ribasso del mercato e di conseguenza hanno costantemente adattato la loro esposizione al rischio.
Nel secondo trimestre, la domanda si è inizialmente concentrata sulle esposizioni obbligazionarie a breve termine, come gli Etf sui crediti a breve termine, per adeguare il rischio di duration in un contesto di tassi più elevati. Poi, con il proseguire dell’anno e del ciclo restrittivo delle banche centrali, è aumentata la propensione per le esposizioni con duration più lunga.
I segmenti maggiormente privilegiati sono stati l’obbligazionario governativo, prevalentemente eur e usd, quello societario investment grade. Peggio è andata al debito dei mercati emergenti che ha registrato deflussi significativi, soprattutto nelle obbligazioni denominate in yuan cinese.
Non conosce battute d’arresto, infine, l’interesse degli investitori per i prodotti Esg. Nel 2022 questo tipo di Etf ha raccolto 52,7 miliardi di euro, principalmente nelle esposizioni climatiche e Esg Broad. La quota maggiore è andata ai prodotti responsabili a reddito fisso, che hanno attirato il 66% dei flussi complessivi dell’obbligazionario, pari a 20,8 miliardi di euro di net new asset su 31,6 miliardi complessivi.
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